In tutta Europa si sta ritardando il momento in cui le persone possono andare in pensione, aumentando sia l’età minima richiesta sia il numero di anni di contributi versati.
Andare in pensione in anticipo diventa quasi un’utopia ai nostri tempi, soprattutto quando raggiungere la soglia regolamentata diventa sempre più difficile essendo spostata sempre più in avanti. Questo è un problema soprattutto in Italia, dove la popolazione è sempre più anziana, la vita media è molto lunga e nascono sempre meno bambini.
Tuttavia, esistono alcune opzioni che permettono di andare in pensione prima rispetto ai requisiti standard. Sembra strano ma anche il nostro sistema previdenziale così complesso e articolato permette una cosa del genere.
Per andare in pensione anticipatamente esistono 10 modi che meritano di essere illustrati perchè chi rientra nei requisiti richiesti, può sicuramente realizzare questo sogno e si tratta solo delle principali alternative che si possono prendere in considerazione nel 2025.
10 possibilità per andare in pensione prima
Se vuoi andare in pensione anticipatamente devi prendere assolutamente in considerazione questi 10 punti:
1. Quota 103: Si può andare in pensione a 62 anni con almeno 41 anni di contributi. Tuttavia, l’assegno pensionistico ha alcune limitazioni (ad esempio, non può superare un certo importo) e non è possibile lavorare mentre si riceve questa pensione, salvo eccezioni.
2. Opzione Donna: Le donne possono andare in pensione prima con almeno 61 anni di età e 35 anni di contributi, ma solo se rientrano in determinate categorie (caregiver, invalide civili o lavoratrici di aziende in crisi).

3. Fondi di solidarietà bilaterali: Sono strumenti finanziari che aiutano i lavoratori di alcuni settori senza cassa integrazione, offrendo un sostegno economico a chi è vicino alla pensione.
5. Pensione anticipata ordinaria: Permette di andare in pensione indipendentemente dall’età, ma con almeno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.
6. Pensione per lavoratori precoci: Questa formula è dedicata a chi ha iniziato a lavorare molto giovane. Nel 2025, possono andare in pensione prima coloro che:
– Hanno almeno 41 anni di contributi
– Hanno lavorato almeno 12 mesi prima dei 19 anni
Inoltre, devono appartenere a categorie specifiche, come chi fa lavori pesanti, chi ha invalidità o chi assiste un familiare malato.
7. Lavoratori Usurati: Per accedere, bisogna avere almeno 30 o 36 anni di contributi (a seconda della categoria) e appartenere a una di queste situazioni:
– Lavoratori con mansioni pesanti o usuranti (es. operai edili, infermieri turnisti, maestre d’asilo)
– Disoccupati senza altri sussidi
– Caregiver (chi assiste un familiare disabile grave)
– Persone con invalidità pari almeno al 74%
8. Opzione contributiva: Questa opzione riguarda chi ha iniziato a lavorare dopo il 1996 e ha quindi versato tutti i contributi nel sistema contributivo. Permette di andare in pensione con 64 anni di età e almeno 20 anni di contributi, ma solo se l’assegno pensionistico che si riceverà sarà almeno 2,8 volte il trattamento minimo INPS (cioè circa 1.700 euro al mese nel 2025).
9. Isopensione: Questa è un’opzione per i lavoratori delle grandi aziende (con più di 15 dipendenti) che vogliono smettere di lavorare fino a 7 anni prima dell’età pensionabile. L’azienda deve accettare di pagare un’indennità al lavoratore fino a quando non raggiunge i requisiti per la pensione vera e propria. È una sorta di “pensione anticipata a carico dell’azienda”.
10. Rendita integrativa temporanea anticipata (RITA): E’ una soluzione offerta ai lavoratori iscritti alla previdenza integrativa, i quali possono ottenere in anticipo una rendita temporanea dal proprio fondo pensione in attesa di maturare i requisiti per la pensione obbligatoria.