Il 25 aprile 2025 a Cagliari ha visto scendere in piazza migliaia di persone, tra commemorazioni storiche e messaggi di solidarietà su temi attuali. La giornata di festa nazionale è stata scandita da momenti dedicati al ricordo della Liberazione dal nazifascismo e da manifestazioni che hanno coinvolto anche questioni internazionali, come la Palestina. La città è stata teatro di un corteo che ha seguito un percorso simbolico, toccando luoghi legati alla memoria antifascista e al pensiero politico sardo.
I luoghi della memoria attraversati dal corteo
Uno dei momenti piu’ significativi della giornata è stata la sosta in piazza Antonio Gramsci. Qui, sotto l’opera dell’artista Pinuccio Sciola, si è portato un omaggio al pensatore di Ales, punto di riferimento per la cultura politica e il movimento antifascista sardo e non solo.
Proseguendo, la manifestazione ha reso omaggio a Emilio Lussu, figura simbolo della lotta antifascista e della resistenza in Sardegna. La tappa davanti alla sua casa, in piazza Martiri, ha ricordato anche un episodio drammatico quando Lussu difese quell’abitazione da un attacco violento da parte di una squadraccia fascista che voleva eliminarlo.
Il corteo ha cambiato itinerario passando per viale Regina Margherita, che è stato scelto per evitare i cantieri attivi in via Roma. La deviazione non ha spento l’energia dei partecipanti che hanno mantenuto alto il tono dei canti e degli slogan fino alla conclusione in piazza del Carmine. Questo luogo ha segnato la fine della manifestazione, ma non dei messaggi portati in strada.
Il corteo del 25 aprile, tra memoria e richiami alla pace
La manifestazione è partita da piazza Garibaldi, con una partecipazione stimata dagli organizzatori intorno alle 10 mila persone. Il corteo ha attraversato via Sonnino, arrivando davanti al Monumento ai caduti, simbolo del sacrificio durante i periodi bui della nostra storia. Sul volto dei manifestanti si leggevano sia la commemorazione della Liberazione, che la voglia di riflettere su conflitti attuali.
Durante il percorso si sono alternati canti, tra cui l’intramontabile “Bella ciao”, vero inno di resistenza. Non sono mancati cori e segnali di protesta, soprattutto in relazione all’attualità : fuori dalla coreografia ufficiale, sono risuonate parole a sostegno della Palestina e contro le guerre ancora in corso, fattori questi che hanno diviso e animato la giornata.
Un cartello esposto lungo il corteo ha fatto eco all’appello alla sobrietà auspicato dal governo in seguito alla morte di Papa Francesco. La scritta supplicava quindi di applicare lo stesso rigore anche a Predappio, comune noto per essere la città natale di Mussolini, a sottolineare una critica alla memoria storica.
Le parole del sindaco di cagliari e delle autorità presenti
Durante la cerimonia, il sindaco di Cagliari Massimo Zedda ha ribadito il valore storico del 25 aprile. Zedda ha definito questa giornata come “un momento imprescindibile per non dimenticare il passato e trasferire quel ricordo alle nuove generazioni”. Ha sottolineato quanto la libertà , che si è conquistata allora a caro prezzo, resti minacciata anche oggi in molti parti del mondo.
Il primo cittadino ha inoltre fatto appello alla politica locale e nazionale affinché mantenga viva la missione di promuovere la pace. Ha citato in modo esplicito i teatri di guerra più caldi come l’Ucraina e la Palestina, insistendo sull’importanza di portare solidarietà e diritti umani in territori dove si continua a combattere.
Accanto a Zedda c’erano anche figure istituzionali come Barbara Manca, assessora regionale dei Trasporti, e Piero Comandini, presidente del Consiglio regionale. La loro presenza ha evidenziato il peso politico di questa ricorrenza nella città e nella regione, confermando che il 25 aprile rimane un punto di riferimento civile importante.
Tra musica, memoria e richieste di giustizia sociale
La giornata si è conclusa con un’atmosfera molto partecipata e sonora grazie ai cori e alle canzoni eseguite per tutto il percorso del corteo. I gruppi presenti alternavano momenti di riflessione ad una festa collettiva, dove la musica ha avuto un ruolo centrale nel tenere unito il patrimonio storico e il senso civico attuale.
Non manca il richiamo alle questioni internazionali che hanno animato il corteo in diverse fasi. Oltre alla memoria della liberazione, si sono levati appelli contro guerre e repressioni, in particolare con slogan per la Palestina. Questo ha evidenziato un quadro in cui realtà locali si intrecciano con eventi globali, proprio nella giornata simbolica che ricorda la lotta contro l’oppressione.
Il 25 aprile di Cagliari del 2025 si è dunque svolto tra memoria storica e richieste di rispetto dei diritti umani e della pace. Come ogni anno, la manifestazione ha richiamato un ampio pubblico, tra cui cittadini comuni e rappresentanti istituzionali, in un momento che guarda anche oltre i confini nazionali.