Accusato di lesioni e maltrattamenti in famiglia: processo a un giovane di 25 anni di Terracina
Il Tribunale di Latina ha ospitato oggi un processo che ha visto come imputato un giovane di 25 anni originario di Terracina, accusato di lesioni e maltrattamenti in famiglia. L’accusa sostiene che il giovane abbia perpetrato comportamenti violenti nei confronti della sorella per anni, con l’aggravante dell’uso di sostanze stupefacenti. L’imputato è stato difeso dall’avvocato Procaccini, mentre la sorella e il padre sono stati ascoltati come testimoni.
Litigi familiari e sfiorate tragedie
Il processo si inserisce in una serie di casi simili che si verificano con frequenza a Latina, caratterizzati da spaccature familiari profonde, litigi e situazioni di pericolo. La famiglia coinvolta in questo caso ha vissuto una serie di litigi frequenti, spesso sfociati in episodi di violenza fisica. La sorella dell’imputato ha testimoniato di essere stata aggredita dal fratello in diverse occasioni, arrivando addirittura a essere presa per il collo e gettata a terra. Inoltre, avrebbe danneggiato la porta della camera in cui la sorella viveva. Tuttavia, il padre dell’imputato ha minimizzato tali episodi, considerandoli “cose normali tra fratelli”.
Testimonianze contrastanti e processo rinviato
Durante l’interrogatorio, né la sorella né il padre hanno confermato le lesioni riportate a causa dei comportamenti violenti dell’imputato. Non sono state menzionate ferite sanguinanti o ricoveri in ospedale, sebbene in una occasione la polizia sia dovuta intervenire a seguito delle segnalazioni dei vicini, allarmati dalle urla provenienti dalla casa. Il processo è stato rinviato al 7 marzo, quando il pubblico ministero e la difesa avranno l’opportunità di discutere il caso. Successivamente, il collegio giudicante si ritirerà in camera di consiglio per emettere la sentenza.
La violenza familiare è un problema serio che richiede attenzione e intervento. È importante che le vittime si sentano ascoltate e protette, e che i responsabili siano chiamati a rispondere delle loro azioni. Solo attraverso un sistema giudiziario efficace e una maggiore consapevolezza sociale possiamo sperare di porre fine a queste situazioni dolorose.
Ultimo aggiornamento il 4 Aprile 2024 da