“30×70 – Se dico donna”: un tributo a trenta icone femminili della Rai, da settembre su RaiPlay e Rai2

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"30x70 – Se dico donna": un tributo a trenta icone femminili della Rai, da settembre su RaiPlay e Rai2 - Gaeta.it

Il programma “30x70 – Se dico donna” rovescia i riflettori su settant'anni di storia del servizio pubblico italiano, attraverso le storie di trenta donne eccezionali che hanno segnato il panorama della televisione e della radio. Dal 3 settembre, gli spettatori possono immergersi in questo racconto esclusivamente su RaiPlay, con la messa in onda su Rai2 a partire dal 16 settembre.

Il format del programma

30x70 – Se dico donna”, condotto da Francesca Barolini, presenta un format studiato per far rivivere l'eredità di personalità femminili che hanno avuto un ruolo cruciale nella crescita e nell'evoluzione della Rai. Ogni martedì, cinque nuovi episodi offrono uno sguardo approfondito su figure che hanno saputo innovare e rompere gli schemi, superando gli stereotipi di genere e diventando modelli di riferimento. Francesca Barolini, già nota per il suo precedente successo “70x70 – Lo sapevate che…”, utilizza materiale archivistico delle Teche Rai per illustrare come le esperienze personali e professionali di queste donne si siano intrecciate con il cambiamento della società italiana.

Il valore delle professioniste della Rai

In un'epoca in cui le donne iniziano lentamente a conquistare spazio in settori tradizionalmente dominati dagli uomini, le professioniste della Rai hanno svolto un ruolo di pionierato. La serie non solo celebra le loro conquiste, ma fornisce anche un'importante contestualizzazione storica: dal lancio della televisione italiana nel 1954 fino ai giorni nostri. L'analisi dei profili delle donne presentate nei vari episodi offre una riflessione sul percorso di emancipazione e sull'influenza che queste figure hanno avuto nel cambiamento delle dinamiche di genere nel mondo della comunicazione.

Tra i ritratti degli episodi iniziali spiccano i nomi di Fulvia Colombo e Anna Marchesini, due icone che hanno illustrato l'evoluzione del linguaggio televisivo e dell'arte del racconto. La trasmissione intende rendere omaggio a figure come Enza Sampò, Carmen Lasorella e Franca Valeri, che hanno contribuito a costruire il panorama mediatico italiano con professionalità e creatività.

I protagonisti degli episodi

La serie comincia il 3 settembre con un focus su alcune figure di spicco. Fulvia Colombo è la prima protagonista, il cui annuncio ha segnato l'inizio della televisione in Italia. La sua presenza è un simbolo importante del ruolo che le donne hanno avuto fin dall'inizio del mezzo televisivo. Segue Anna Marchesini, che ha utilizzato il suo talento per ritrarre con ironia e sensibilità varie dimensioni dell'universo femminile.

Enza Sampò porta con sé una lunga carriera caratterizzata dalla capacità di infiltrarsi in diversi contesti, arrivando a ogni tipo di pubblico con un linguaggio accessibile e coinvolgente. Carmen Lasorella si distingue per i suoi reportage da aree di conflitto, portando la realtà cruda delle crisi internazionali direttamente nelle case degli italiani. Infine, Franca Valeri, con il suo stile inconfondibile, ha dato voce a donne divise fra i vecchi doveri domestici e le nuove aspirazioni di libertà, contribuendo a una nuova visione della comicità al femminile.

Le puntate successive del programma continueranno a esplorare la vita e la carriera di altre figure emblematiche come Raffaella Carrà, Sandra Mondaini e Mina, ciascuna con un contributo unico all'eredità culturale italiana.

Il contributo creativo

La serie “30x70 – Se dico donna” è prodotta da Rai Contenuti Digitali e Transmediali in collaborazione con Rai Teche. Il contenuto è stato concepito da Lorenza Fruci e Luca Rea, sotto la consulenza di Anna Bisogno. Questa produzione rappresenta un'importante iniziativa per rinnovare il dialogo sulle donne nel servizio pubblico e la loro influenza nei settori televisivi e radiofonici. Attraverso una narrazione attenta e documentata, il programma intende isolare nuove generazioni a seguire le orme di queste pionieristiche figure femminili, contribuendo così a un futuro sempre più inclusivo e paritario.

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