31esimo anniversario della strage mafiosa di via Palestro: il ricordo del vigile del fuoco Paolo Mandelli

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31esimo anniversario della strage mafiosa di via Palestro: il ricordo del vigile del fuoco Paolo Mandelli - Gaeta.it

Il 27 luglio 1993 segna una data drammatica nella storia di Milano, quando un brutale attacco mafioso colpì in pieno centro, causando morte e distruzione. In occasione del 31esimo anniversario della strage, Paolo Mandelli, vigile del fuoco sopravvissuto alla tragica esplosione, ha condiviso la sua intensa esperienza e le emozioni che continua a vivere. La celebrazione si è svolta presso il distaccamento dei vigili del fuoco, un momento significativo per ricordare le vittime e onorare il sacrificio dei colleghi.

la tragedia di via palestro

un’autobomba che cambiò tutto

L’autobomba esplosa in via Palestro non fu solo un evento luttuoso, ma un vero e proprio attacco che segnò il tessuto sociale di Milano. Quel giorno, l’atmosfera era inizialmente festosa, con i vigili del fuoco impegnati a celebrare il compleanno di Sergio Pasotto, un collega che non avrebbe più visto. Il brusco passaggio da una serata di gioia a uno scenario di devastazione è difficile da descrivere e ancora oggi resta impresso nella mente di chi ne è stato testimone.

Paolo Mandelli narra come fosse uno dei tanti giorni di lavoro, quando improvvisamente la deflagrazione cambiò tutto. Vi furono cinque vittime, tra cui Pasotto, ed altre persone rimasero gravemente ferite. Mandelli ricorda il terrore, ma anche la resistenza e il coraggio di affrontare l'emergenza. La memoria di quel giorno è indelebile e continua a esercitare un forte impatto emotivo su chi era presente.

il ricordo di chi ha vissuto la tragedia

Durante la cerimonia commemorativa, Mandelli ha evidenziato l'importanza di mantenere viva la memoria, non solo per le vittime, ma anche per i colleghi e per le istituzioni. “Esserci e ricordare è fondamentale,” ha dichiarato, riflettendo su quanto profonde siano le cicatrici provocate dalla violenza. La connessione fra i vigili del fuoco e la comunità si rinforza rievocando i momenti di vita condivisi con i colleghi, uomini e donne capaci, pieni di energia e voglia di vivere.

Non solo la memoria collettiva è importante; anche la testimonianza individuale riveste un ruolo cruciale. Questi ricordi continuano a riaffiorare, soprattutto nei periodi di anniversari e celebrazioni. Mandelli ha confermato di convivere con un dolore che non svanisce mai del tutto, ma nel quale si trova anche la forza per continuare a vivere e svolgere il proprio lavoro.

il ruolo dei vigili del fuoco

l’intervento immediato di Roberto Barzi

Roberto Barzi, che all'epoca della strage ricopriva il ruolo di comandante dei vigili del fuoco di Milano, ha partecipato anch'esso alla cerimonia. La sua testimonianza è stata ricca di intensità e ha rievocato i momenti immediatamente seguiti all’esplosione. Barzi, residente in prossimità del luogo dell'attentato, ricorda la chiara percezione di urgenza e panico che ha provato nel percepire il boato, correndo sul luogo della tragedia.

La vista di corpi inermi e veicoli distrutti è difficile da dimenticare, ha affermato. Con l’accuratezza di chi ha vissuto momenti drammatici, Barzi ha descritto come si sia trovato di fronte a una scena di desolazione, un ricordo che porta con sé da quel fatidico giorno. La storia di chi lavora nel soccorso è spesso intrisa di esperienze pesanti, che segnano non solo il presente, ma plasmano anche il futuro.

un impegno per non dimenticare

Durante la commemorazione, sia Mandelli che Barzi hanno sottolineato l'importanza della memoria collettiva nel combattere l'indifferenza nei confronti della violenza e delle sue conseguenze. Attraverso eventi come questo, si intende mantenere viva la consapevolezza delle stragi mafiose e delle loro ripercussioni sulla società. Ricordare non è solo un atto di dignità verso le vittime, ma anche un monito per le generazioni future affinché simili tragedie non si ripetano.

Il compito di chi lavora nel soccorso è fondamentale non solo per intervenire in momenti di crisi, ma anche per ricordare e onorare il sacrificio di chi ha perso la vita nel compimento del proprio dovere.

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