Una lettera pubblica indirizzata al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, sta attirando l’attenzione per la voce di protesta espressa da 50 sindaci abruzzesi. I firmatari esprimono la loro preoccupazione per i tagli imposti dalla recente legge di Bilancio del governo, che ha visto un approccio rigoroso alla spesa pubblica. Ciò che è in gioco è una riduzione complessiva di 37 milioni di euro per il periodo fino al 2028, una somma che potrebbe limitare gravemente la capacità dei comuni di fornire servizi essenziali ai cittadini.
I motivi della lettera: il richiamo alla spending review
Tagli significativi ai fondi comunali
Nei dettagli della missiva, i sindaci lamentano la severità dei tagli finanziari che colpiscono in modo diretto le spese correnti dei Comuni. Questi tagli non solo impoveriscono le risorse a disposizione, ma si traducono in una netta riduzione dei servizi offerti ai cittadini. Mediante la lettera, i sindaci esortano il governatore a intervenire per garantire un ripristino delle somme necessarie al funzionamento delle amministrazioni locali, fondamentali per la salute economica e sociale delle comunità .
Collaborazione tra istituzioni
La lettera, che sottolinea lo spirito di leale collaborazione tra diversi livelli istituzionali, manifesta l’apertura dei sindaci al dialogo con la regione. “Siamo disponibili a dialogare nel merito e a lavorare insieme”, affermano, suggerendo che la soluzione alla crisi finanziaria dei Comuni possa essere trovata attraverso una sinergia tra enti locali e governo regionale. A tal fine, i sindaci evidenziano l’importanza di garantire l’accesso a servizi fondamentali come quelli scolastici e sociali, e alla manutenzione della rete viaria e degli edifici pubblici.
Proposte per attenuare i tagli
Utilizzo dell’avanzo libero
In risposta ai tagli, i sindaci propongono alternative per mitigare l’impatto finanziario. In particolare, chiedono di poter utilizzare l’avanzo libero delle amministrazioni per finanziare spese correnti, facilitando così le funzioni sociali e culturali. Questa misura sarebbe cruciale per mantenere un livello adeguato di servizi pubblici, in un contesto dove la crisi economica e sociale ha colpito duramente molti cittadini abruzzesi.
Riduzione dell’accantonamento al Fcde
Un’altra proposta avanzata dai sindaci concerne la riduzione della percentuale di accantonamento al Fondo crediti di dubbia esigibilità . Questa proposta mira a facilitare una gestione più flessibile delle risorse economiche a disposizione dei Comuni, consentendo loro di affrontare le spese correnti senza compromettere la stabilità finanziaria.
L’impatto dei tagli sulle comunità locali
Conseguenze dirette sui servizi
I tagli, come evidenziato nella lettera, avranno conseguenze dirette e palpabili sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini. Per molti comuni, la riduzione dei finanziamenti significa dover ridurre il numero di servizi disponibili, con il rischio di rendere più difficoltoso l’accesso ai servizi essenziali. La lettera ribadisce quanto sia fondamentale per i sindaci continuare a garantire l’efficienza dei servizi, nonostante le sfide poste dalla mancanza di risorse.
Sostenibilità della gestione comunale
I sindaci sottolineano come le amministrazioni locali abbiano già affrontato altre difficoltà , come la crisi finanziaria globale del 2008, che ha richiesto misure di rigore nel bilancio. Questi enti hanno assorbito una significativa parte della crisi sociale e hanno svolto un ruolo cruciale durante la pandemia, continuando a fornire servizi ai cittadini nonostante tutto. La lettera evidenzia l’impegno costante dei sindaci per il bene comune, a fronte delle difficoltà economiche.
In un contesto di crescente difficoltà , il dialogo tra i sindaci abruzzesi e il governatore potrebbe rivelarsi fondamentale per individuare soluzioni che garantiscano la sostenibilità finanziaria e il benessere delle comunità locali.