L’80esimo anniversario della liberazione dall’occupazione nazifascista si celebra a Roma con una mostra collettiva che riunisce quaranta artisti italiani e internazionali. “80 volte Bella Ciao!” mette al centro il valore della libertà e della pace, richiamando il contesto attuale di conflitti e violenze contro i civili. L’esposizione si tiene negli spazi recuperati de “La Vaccheria”, lungo la via Laurentina, e fa appello all’arte come strumento di memoria e riflessione.
Un’arte che racconta la liberazione e il presente tormentato
L’evento non vuole limitarsi a un semplice ricordo della celebrazione storica del 25 aprile 1945, ma si propone di aggiornare quel momento attraverso linguaggi artistici contemporanei. Roberto Gramiccia, curatore della mostra, sottolinea come gli artisti coinvolti guardino alla storia della Liberazione con uno sguardo rivolto anche agli eventi attuali, segnati da guerre, conflitti e stermini. Le opere fungono da riflessione sulle conseguenze della guerra e sulle parole usate per descriverla, come ripresa della retorica bellica e dell’idea di conflitto accettata come “normale”. L’iniziativa invita a immaginare un punto di vista alternativo che valorizzi pace e resistenza.
Le quaranta opere esposte mostrano una vasta gamma di tecniche e stili, dal figurativo all’astratto, dalla pittura alla scultura e all’installazione multimediale. Questo dialogo tra passato e presente prende forma attraverso rappresentazioni che evocano la memoria della resistenza e la vivacità della società contemporanea. Diverse interpretazioni di “Bella Ciao” si intrecciano contenuti storici, simboli di lotta e richiami alla contemporaneità, dimostrando come la memoria storica possa essere uno strumento per affrontare temi attuali.
Presentazione e contributi istituzionali
La mostra è stata presentata ufficialmente con la partecipazione di figure istituzionali e culturali. Al momento dell’inaugurazione hanno preso la parola Roberto Gramiccia, curatore dell’evento, Massimiliano Smeriglio, assessore alla Cultura di Roma Capitale, Titti Di Salvo, presidente del IX Municipio, Marina Pierlorenzi, presidente dell’Anpi di Roma, e Fabrizio De Sanctis, membro della segreteria nazionale Anpi. L’evento rappresenta una collaborazione tra l’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e l’Anpi nazionale, con il supporto organizzativo di Zetema Progetto Cultura.
Il dialogo fra i rappresentanti politici e culturali ha evidenziato l’impegno comune nel mantenere viva la memoria antifascista e nel ribadire il messaggio di pace in un’epoca segnata da nuove tensioni a livello globale. Il luogo scelto, “La Vaccheria”, è simbolico per il suo recupero e riuso come spazio culturale, restituendo vita a un edificio storico destinato ora a ospitare iniziative di questo tipo.
Info pratiche sulla visita e accessibilità
La mostra “80 volte Bella Ciao!” rimane aperta fino all’11 maggio 2025. Gli orari di visita variano in base ai giorni della settimana: da martedì a giovedì si può entrare tra le 10 e le 13, mentre dal venerdì alla domenica l’apertura si estende dalle 9 alle 19. Lo spazio espositivo è situato in via Giovanni L’Eltore, 35, nella zona della via Laurentina a Roma, a pochi passi dai principali nodi di trasporto.
L’organizzazione ha previsto un accesso gratuito e flessibile, puntando a coinvolgere un pubblico ampio e variegato, dalle scuole agli appassionati d’arte, passando per i cittadini interessati alla storia del paese. Il progetto si inserisce in un calendario di iniziative programmate dall’amministrazione comunale per celebrare questo anniversario così significativo.
Gli artisti e le opere protagoniste
Il gruppo di creativi presenti in mostra comprende artisti con esperienze diverse, capaci di rappresentare quel 25 aprile da punti di vista variegati. Tra loro ci sono nomi come Ennio Alfani, Bruno Ceccobelli, Davide Dormino, Franco Mulas, e altri. Ciascun autore porta una propria interpretazione dell’eredità resistente, attingendo a tecniche miste come pittura, scultura, fotografia e installazioni.
Le opere non si limitano a richiamare visivamente la storica canzone “Bella Ciao”, ma cercano di stimolare una riflessione profonda sulle idee di libertà, giustizia e impegno civile. Il confronto tra stili espressivi diversi crea un dialogo fluido che attraversa decenni di storia e tocca tematiche di attualità difficili da ignorare.
Il ricco insieme di contributi dimostra quanto la memoria storica continui a vivere nel presente, non solo come eredità da conservare ma come energia da interpretare e riattivare. L’arte si fa così mezzo per parlare direttamente ai visitatori, per ricordare e per prevenire il ripetersi degli errori del passato.