85 volontari completano i viaggi interrotti delle vittime della strage di Bologna: il doc "Quel dolore non è immobile"

85 volontari completano i viaggi interrotti delle vittime della strage di Bologna: il doc “Quel dolore non è immobile”

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85 volontari completano i viaggi interrotti delle vittime della strage di Bologna: il doc "Quel dolore non è immobile" - Gaeta.it

Un’iniziativa toccante e significativa si concretizza con l’uscita del documentario “Quel dolore non è immobile”, che andrà in onda su Rai 3 il 2 agosto, in occasione dell’anniversario della strage di Bologna del 1980. Attraverso il racconto di 85 volontari e il simbolismo di una valigia bianca, il film esplora il tema del ricordo e della memoria collettiva legata a un evento tragico che ha segnato profondamente la storia del Paese.

La trama del docufilm

Un viaggio simbolico

“Quel dolore non è immobile” è un documentario che si propone di portare a termine i viaggi che le vittime della strage del 2 agosto 1980 non hanno potuto completare. I 85 volontari, coinvolti nel progetto “A destino – 85 viaggi da completare”, hanno viaggiato in diverse località, ognuno con una valigia bianca che simboleggia il ricordo di una persona specifica. Una volta raggiunta la loro destinazione, hanno consegnato la valigia a passanti, famiglie o autorità locali, creando un momento di riflessione e memoria. Questo gesto rappresenta non solo un tributo alle vittime, ma anche una condivisione di storie e emozioni che hanno toccato la vita di molti.

Un progetto dell’Associazione familiari delle vittime

Il documentario è prodotto in collaborazione con l’Associazione familiari delle vittime della strage di Bologna e l’Assemblea legislativa, sottolineando l’importanza di mantenere viva la memoria di quel tragico evento. La regista Giulia Giapponesi ha saputo estrapolare esperienze intense e personali, dando vita a un racconto che intreccia coincidenze, emozioni e incontri inaspettati. Le storie dei volontari, raccolte e narrate, si trasformano in una potente testimonianza di resilienza e speranza, nonostante il contesto di grande sofferenza.

L’importanza della memoria

La frase di Miriam Ridolfi

Il titolo del documentario trae ispirazione da una frase di Miriam Ridolfi, assessora del Comune di Bologna, che ha coordinato i soccorsi subito dopo l’esplosione. Il suo motto, “quel dolore non ha mai pietrificato nessuno, ma è stato il motore di una grande azione collettiva”, risuona come un invito a non dimenticare e a compiere un atto di solidarietà verso coloro che hanno perso la vita in quel tragico evento. Queste parole incarnano l’essenza del documentario, che non vuole solo ricordare, ma anche stimolare un’azione collettiva per mantenere viva la memoria storica.

Presentazione del film

La prima visione del film è stata presentata il 1° agosto 2023 in piazza Maggiore a Bologna, un luogo simbolico per la comunità. La scelta di questo spazio sottolinea l’importanza della memoria collettiva e il ruolo fondamentale che la città di Bologna gioca nella narrazione del dramma vissuto trent’anni fa. L’evento ha attirato un vasto pubblico, coinvolgendo non solo i familiari delle vittime, ma anche cittadini e istituzioni, creando un momento di riflessione comune.

Con la messa in onda del documentario, si celebra un atto di amore e di resistenza, un modo per dire che la memoria è viva e che il dolore può trasformarsi in un motore di cambiamento e di solidarietà collettiva.

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