Un seminario di geopolitica in programma a Napoli il 23 novembre, con economisti e politici chiave, si concentrerà sull’impatto delle prossime elezioni negli Stati Uniti nelle relazioni tra Europa e America. Persone di spicco, tra cui Bill Emmott e altri esperti, discuteranno delle implicazioni geopolitiche riguardanti la nuova amministrazione e le dinamiche internazionali contemporanee.
Il seminario a Palazzo Ricca: partecipanti e temi trattati
L’appuntamento si svolgerà sabato 23 novembre alle 9:30 presso Palazzo Ricca, sede della Fondazione Banco di Napoli. La sessione vedrà la presenza di rilevanti figure, tra cui Bill Emmott, ex direttore di The Economist e attuale membro dell’Istituto Internazionale per gli Studi Strategici. Saranno presenti anche Orazio Abbamonte, presidente della Fondazione stessa, e Giuseppe Castagna, amministratore delegato di Banco BPM. Non mancheranno rappresentanze governative, come il vice ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, Edmondo Cirielli.
Il seminario si propone di valutare le potenziali conseguenze di un possibile nuovo mandato di Donald Trump sulla strategia europea. Saranno analizzati diversi aspetti, come le reazioni dei partner internazionali e come questi stanno ricalibrando le loro posizioni rispetto alle rivalità globali in corso. Un focus particolare sarà dato all’autonomia strategica europea e all’approccio delle potenze emergenti. Gli intervenuti, provenienti da vari ambiti, contribuiranno a una discussione ricca e variegata.
Analisi della geopolitica attuale: una necessità per il futuro
Il seminario si inserisce in un contesto internazionale sempre più complesso, dove la geopolitica non rimane più una questione di nicchia limitata agli esperti. Con l’emergere di una policrisi, il pubblico comincia a riconoscere l’urgenza di comprendere questi fenomeni per orientare le politiche e le scelte future. L’attuale panorama globale richiede un’analisi attenta degli equilibri e delle tensioni geostrategiche.
Oggi è evidente che la geopolitica gioca un ruolo determinante nel plasmare il futuro delle relazioni internazionali. La Fondazione Banco di Napoli si impegna non solo a esaminare eventi come la crisi dell’immigrazione, ma a offrire una piattaforma per il dibattito su questioni cruciali che riguardano l’intero tessuto sociale ed economico. Su questo fronte, l’obiettivo è creare una maggiore consapevolezza collettiva riguardo ai temi globali.
Napoli come palcoscenico per nuove idee e prospettive
L’auspicio della Fondazione è che Napoli possa fungere da contesto stimolante per un dibattito approfondito e produttivo. La ricerca della “felicità pubblica“, un principio fondante della Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti, continuerà ad essere un tema centrale attraverso discussioni moderne, richiamando l’eredità culturale rappresentata dal dialogo tra Benjamin Franklin e il filosofo napoletano Gaetano Filangieri.
In questo modo, l’incontro di novembre non solo offrirà spunti di riflessione sulle relazioni tra le potenze transatlantiche, ma servirà anche a connettere le radici storiche e i valori ai quali si mira ancora oggi. Un sicuro approfondimento delle dinamiche geopolitiche favorirà non solo un’analisi critica ma anche visioni di speranza per un futuro migliore, fondamentale in un momento in cui il mondo sembra attraversare sfide di grande portata.
Ultimo aggiornamento il 19 Novembre 2024 da Elisabetta Cina