Le sfide degli agricoltori italiani: Andrea Tiso denuncia la crisi del settore primario

La crisi degli agricoltori in Italia è aggravata da cambiamenti climatici, pressioni sui prezzi e il dominio delle multinazionali, richiedendo interventi urgenti per sostenere il settore agroalimentare.
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Le sfide degli agricoltori italiani: Andrea Tiso denuncia la crisi del settore primario - Gaeta.it

La situazione attuale degli agricoltori in Italia è fonte di preoccupazione crescente. In un’intervista recente, Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro, ha messo in luce le problematiche che affliggono il comparto primario, sottolineando come il cambiamento climatico, le aspre lotte per i prezzi e lo strapotere della grande distribuzione abbiano portato a una crisi senza precedenti. La continua pressione sui prezzi da parte dei consumatori, infatti, insieme a un aumento vertiginoso dei costi di produzione, ha trasformato il mondo agricolo in un terreno di difficile sopravvivenza.

Un sistema disfunzionale

Durante la trasmissione “Gli Inascoltabili” su Radio Roma Sound Fm90, Tiso ha descritto il settore agroalimentare come caratterizzato da un sistema squilibrato, dove gli agricoltori sono costretti a operare ai margini. I piccoli e medi produttori, spesso considerati l’anello debole della filiera, si trovano a dover affrontare sfide quotidiane segnate da una contrazione dei guadagni e dall’aumento dei costi di produzione. Tiso ha evidenziato il crescente impatto dei cambiamenti climatici, i quali non solo influenzano i raccolti, ma rendono anche sempre più difficile pianificare la produzione agricola.

L’interferenza delle multinazionali della grande distribuzione organizzata pone un ulteriore freno al settore. Secondo Tiso, queste grandi aziende determinano i prezzi di mercato e lasciano limiti ridotti ai produttori, costretti ad accettare condizioni sfavorevoli per poter vendere i loro prodotti. La metafora della clessidra, utilizzata da Tiso per descrivere il mercato alimentare, evidenzia come i consumatori siano in numero ben superiore rispetto ai produttori, mentre pochissime multinazionali controllano il flusso di prodotti e le loro valutazioni economiche.

Strategia e azioni necessarie

Il presidente di Confeuro ha ribadito l’importanza di ripartire dai fondamentali per affrontare questa crisi. È necessaria una reintegrazione del reddito per gli agricoltori e una serie di iniziative che possano dare maggiore spazio ai mercati contadini. Tiso ha messo in evidenza come le istituzioni italiane debbano riconoscere l’importanza di dare priorità al sostegno della piccola e media impresa, evitando così che i produttori siano schiacciati dai meccanismi della grande distribuzione. Questo approccio non rappresenta una soluzione a lungo termine, data la dimensione e la produzione delle aziende agricole, ma rappresenta certo un passo nella giusta direzione.

Le azioni di bypassare la catena centrale di approvvigionamento si rivelano fondamentali affinché i produttori possano ottenere un compenso equo e sostenere così la loro responsabilità economica. Tuttavia, secondo Tiso, questo sistema rimane marginale e non può risolvere la crisi generale se non supportato da una strategia più ampia e coordinata a livello nazionale e europeo.

L’Unione Europea e il futuro del settore agroalimentare

Per affrontare efficacemente la crisi, Tiso sottolinea l’importanza di una regolamentazione più precisa e incisiva sull’operato delle multinazionali nel settore agroalimentare. In questo contesto, l’Unione Europea ha un ruolo cruciale. Dopo le recenti elezioni di giugno, l’UE sta attraversando una fase di stallo che preoccupa i produttori e Tiso ha avvertito di come questa situazione rappresenti un’opportunità mancata di agire.

L’equilibrio delle politiche fiscali, produttive ed energetiche, insieme a una regolamentazione efficace, è essenziale per evitare che i produttori restino in una posizione di debolezza. Tiso ha avvertito che, se l’Europa non si muove in questa direzione, i rischi di dipendenza dalle grandi potenze globali cresceranno, a scapito non solo del settore primario ma dell’intera economia. Una risposta coordinata e tempestiva è fondamentale per garantire che gli agricoltori possano continuare a prosperare in un ambiente giusto e favorevole.

Ultimo aggiornamento il 19 Novembre 2024 da Sara Gatti

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