L’Università della Tuscia ha accolto ieri una manifestazione intitolata “Abbattere le Barriere: Un Tuffo nel Mondo della Comunità Sorda“. Questo evento, organizzato dalla sezione viterbese dell’Ente Nazionale Sordi, in collaborazione con il progetto Isense, ha visto la partecipazione di circa cento persone. L’evento ha rappresentato un’opportunità cruciale per promuovere l’inclusione e la consapevolezza sociale riguardo le esigenze delle persone sorde.
Il ruolo del rettore e l’importanza della collaborazione
Stefano Ubertini, rettore dell’Università della Tuscia, ha aperto la giornata esprimendo il proprio apprezzamento per gli sforzi dell’ateneo in ambito di accessibilità e inclusività. La sua dichiarazione ha sottolineato quanto l’Università sia impegnata a creare un ambiente favorevole per tutti, riportando con orgoglio l’importanza di iniziative simili. Ubertini ha enfatizzato che eventi come questo non sono solo momenti di incontro, ma occasioni per riflettere su come migliorare la qualità della vita delle persone sorde all’interno della società.
La collaborazione tra diversi enti, come l’Ente Nazionale Sordi e l’Università, è stata messa in evidenza come chiave per il successo di tali manifestazioni. La sinergia fra istituzioni e associazioni rappresenta una base solida per sviluppare progetti mirati all’inclusione e all’accettazione delle diversità.
L’importanza del progetto isense
I coordinatori del progetto Isense, il professor Stefano Rossi e il dottor Juri Taborri, hanno presentato la panoramica dell’iniziativa, approfondendo come stiano lavorando per ridurre le disuguaglianze comunicative tra le persone sorde e la società udente. Il loro intervento ha chiarito gli obiettivi del progetto, che mira a creare strumenti pratici per facilitare la comunicazione e migliorare l’accesso all’informazione per tutti.
Nel contesto attuale, dove la comunicazione è fondamentale, Rossi e Taborri hanno evidenziato lo sforzo collettivo necessario affinché l’accessibilità diventi la norma. L’inclusione, secondo gli organizzatori, non dovrebbe essere un concetto astratto, ma una pratica quotidiana. Attraverso il progetto Isense, si intende sensibilizzare le comunità su questo tema cruciale, affinché si possa costruire un ambiente accogliente per tutti.
Testimonianze e riflessioni sulla vita della comunità sorda
Le testimonianze di Valeria Giura e Maria Fornario hanno portato un’importante dimensione personale all’evento, raccontando le loro esperienze vissute nel mondo prevalentemente udente. I loro interventi hanno svelato le sfide quotidiane affrontate e come queste esperienze incontrano le realtà di molte altre persone sorde. Attraverso il racconto delle loro storie, hanno illustrato la necessità di un cambiamento culturale che vada oltre le parole, invitando tutti a riflettere sull’importanza di restituire visibilità e voce a chi è spesso invisibile nel dibattito pubblico.
Le responsabili del progetto hanno concluso il proprio intervento definendo l’inclusione come una responsabilità collettiva. Ogni incontro, ogni scambio, contribuisce a costruire una società più equa, in cui ognuno può sentirsi partecipe e importante. La loro osservazione rimarca che il superamento delle barriere è un traguardo che si raggiunge solo lavorando insieme e aprendosi al dialogo. Eventi come questi, dunque, non solo mirano a garantire diritti e opportunità, ma anche a coltivare un senso di comunità autentico e arricchente per tutti.
Ultimo aggiornamento il 19 Novembre 2024 da Sara Gatti