Il contenzioso tra il Comune di Sabaudia e la Società Oprafin di Roma si intensifica dopo la decisione del TAR di Latina, che ha accolto la richiesta di sospensiva contro l’Ordinanza del Sindaco, Alberto Mosca. Quest’ultima, emessa il 17 giugno, mirava a riaprire il cancello del Varco Moravia, permettendo così ai cittadini di accedere liberamente alla spiaggia e agli organi di pronto soccorso di intervenire in caso di emergenze. L’ordinanza era stata adottata in linea con una precedente sentenza del Consiglio di Stato, ma ora la questione si complica ulteriormente.
Il contesto legale: dall’ordinanza sindacale alla sospensiva
La posizione del Comune di Sabaudia
Il Sindaco Alberto Mosca ha espresso rammarico per la sospensiva decisa dal TAR, sottolineando che l’Amministrazione ha agito in conformità con le indicazioni giuridiche previste. La necessità di riaprire il Varco Moravia nasce non solo dall’intento di garantire il diritto di accesso al mare, ma anche dalla necessità di garantire la sicurezza dei cittadini. Da anni, l’area è soggetta a restrizioni dovute a recinzioni e altre barriere imposte da residenti privati. Mosca ha esortato a continuare le operazioni necessarie per cercare di rendere il mare accessibile, nonostante il parere della Magistratura.
Le motivazioni del TAR
Il TAR di Latina ha giustificato la sospensiva sostenendo che il Sindaco non avesse il potere di emettere l’Ordinanza ai sensi degli articoli 50 e 54 del T.U.E.L. . Le motivazioni del TAR, però, non hanno fornito un chiarimento riguardo ai requisiti di necessità ed urgenza per il soccorso o la protezione della macchia mediterranea. Questi aspetti erano stati invece chiaramente riconosciuti in una precedente sentenza del TAR e confermati dal Consiglio di Stato.
È evidente come questa decisione del TAR di Latina sembri contraddirsi rispetto a precedenti pronunce sull’argomento, lasciando aperti interrogativi su cosa possa accadere nella gestione futura dell’area.
Le dichiarazioni dei protagonisti
Le parole dell’avvocato dell’ente locale
L’Avvocato Enrico Cellini, rappresentante legale del Comune di Sabaudia, ha commentato la situazione con fermezza. Secondo Cellini, l’Ordinanza del Sindaco possedeva tutti i requisiti necessari richiesti dalla legge, inclusa la sussistenza del “periculum in mora”, cioè il pericolo potenziale associato a furti e atti di vandalismo con il cancello aperto. A suo avviso, la decisione del TAR è contraria a quanto stabilito in precedenti sentenze, minando la sicurezza e l’accessibilità dell’area.
Cellini ha sottolineato anche che il Consiglio di Stato aveva già evidenziato la possibilità di nuove Ordinanze da parte del Sindaco e che il Comune aveva avviato la procedura stringente per l’acquisizione del Varco Moravia. L’Avvocato ha cercato di mantenere un approccio proattivo, affermando che l’Amministrazione sta valutando di presentare un appello cautelare per cercare di ribaltare la decisione del TAR.
La posizione della Società Oprafin
Dall’altra parte, la Società Oprafin di Roma ha trovato nella sospensiva un’opportunità per ribadire la propria posizione legale contro la decisione del Comune. La loro richiesta di sospensiva si è basata sulla presunta assenza del potere di Ordinanza del Sindaco, sostenendo che l’accesso indiscriminato potrebbe comportare problematiche ecologiche e di sicurezza. Questo scontro di opinioni evidenzia le tensioni che esistono non solo tra i privati e le istituzioni pubbliche, ma anche tra le normative che regolano l’uso del suolo e della propria costa.
In un contesto così complesso, le prossime mosse del Comune e la risposta della Società Oprafin saranno fondamentali per definire il futuro del Varco Moravia e la fruizione di uno dei tratti di spiaggia più discussi della zona.
Ultimo aggiornamento il 20 Luglio 2024 da Laura Rossi