Un caso eccezionale quello di Antonia Ciaccia, una signora di 102 anni che ha affrontato un intervento di pacemaker in condizioni particolarmente complesse. La situazione si è rivelata critica quando la donna è svenuta a casa a causa di frequenti capogiri. Dopo essere stata trasportata d’urgenza al pronto soccorso, i medici hanno scoperto un trauma cranico e un blocco atrioventricolare avanzato, rendendo necessario un intervento immediato.
La complessità del caso clinico
Malore e diagnosi in pronto soccorso
La storia medica di Antonia Ciaccia è segnata da eventi inaspettati e da una risposta tempestiva del personale medico. La signora ha mostrato segni di malessere a causa di capogiri, che l’hanno portata a perdere conoscenza e a cadere in casa. L’arrivo in pronto soccorso ha immediatamente sollevato l’allerta medica: dopo aver eseguito un’accurata valutazione, i dottori hanno constatato un trauma cranico e, più preoccupante, hanno riscontrato un blocco atrioventricolare avanzato. Quest’ultimo è un disturbo del cuore che richiede un intervento urgente, in quanto può compromettere gravemente la funzione cardiaca.
Necessità dell’impianto di un pacemaker
In situazioni normali, l’impianto di un pacemaker è considerato un intervento di routine, ma nel caso di Antonia la situazione era diversa. La paziente, infatti, non soltanto aveva 102 anni, età in cui il rischio di complicazioni è maggiore, ma presentava anche una significativa deformazione della colonna vertebrale, una condizione che ha complicato ulteriormente la diagnosi eseguita tramite elettrocardiogramma. I medici hanno dovuto confrontarsi con le sfide derivate dalla scoliosi della paziente, rendendo necessario un approccio chirurgico specifico e ben pianificato.
L’intervento coordinato tra specialità mediche
Collaborazione tra cardiologi e anestesisti
L’intervento al cuore di Antonia è stato realizzato grazie all’efficace collaborazione tra diverse equipe mediche dell’ospedale San Giacomo di Monopoli. La Cardiologia, diretta dal dottor Paolo Colonna, ha lavorato di concerto con il reparto di Anestesia e Rianimazione guidato dal dottor Nicola D’Onghia. Questa sinergia ha dimostrato come un approccio multidisciplinare possa rivelarsi decisivo in situazioni di alta complessità , come quella che ha riguardato la centenaria.
Dettagli dell’intervento chirurgico
Il cardiologo Francesco Fino ha eseguito l’intervento, che si è svolto in condizioni particolarmente sfidanti. Nonostante la scoliosi di Antonia impedisse una corretta posizione supina sul tavolo operatorio, il team si è adattato alle difficoltà . Ogni dettaglio è stato curato: attraverso manovre precise e l’utilizzo di sostegni, i medici sono riusciti a raddrizzare la colonna vertebrale della paziente, rendendo possibile l’impianto del pacemaker. L’intervento, quindi, ha richiesto non solo competenza ma anche grande creatività nella gestione delle difficoltà .
Il ritorno a casa
Ripresa e ritorno alla vita quotidiana
Dopo un breve periodo di degenza in ospedale, caratterizzato da monitoraggio continuo e assistenza medica, Antonia Ciaccia ha potuto fare ritorno a casa. Le sue figlie e la sua famiglia l’hanno accolta con gioia, felici di vederla tornare in salute. L’evoluzione positiva del suo stato di salute è un chiaro segnale dell’efficacia dell’intervento e delle ottime condizioni generali della paziente, che ha dimostrato una lucidità neurologica invidiabile per la sua età .
Un caso che fa riflettere
Il caso della signora Ciaccia non è solo una testimonianza della capacità dell’ospedale San Giacomo di affrontare situazioni critiche, ma rappresenta anche un esempio di come l’età non debba necessariamente essere un ostacolo alla salute e al trattamento efficace. La determinazione e la professionalità del personale sanitario di Monopoli hanno permesso a questa centenaria di continuare a vivere e a godere della sua vita accanto ai suoi cari, dimostrando che con la giusta assistenza e tecnologia, anche i pazienti più anziani possono ricevere cure di alta qualità .
Ultimo aggiornamento il 13 Agosto 2024 da Sara Gatti