L’assessore alla sicurezza di La Spezia, Giulio Guerri, ha preso parte alle cerimonie in onore dell’ottantesimo anniversario dell’eccidio nazifascista di San Terenzo Bardine. Questa commemorazione si è svolta nel comune di Fivizzano e ha ricordato un tragico capitolo della storia italiana, in cui tra il 17 e il 19 agosto 1944 furono uccisi 159 civili. La memoria di questi eventi è fondamentale per non dimenticare le atrocità del passato, promuovendo al contempo un messaggio di pace e rispetto reciproco.
L’eccidio di San Terenzo Bardine: un capitolo buio della storia
Contesto storico dell’eccidio
L’eccidio di San Terenzo Bardine si inserisce nel contesto della Seconda guerra mondiale, un periodo caratterizzato da violenze e repressioni in tutta Europa. A partire dal 1943, l’Italia si trovava in una situazione di conflitto interno, con il regime fascista in declino e l’occupazione nazista sempre più presente nel paese. Gli scontri tra partigiani e forze fasciste e naziste suscitarono una violenza spietata contro i civili, considerati possibili sostenitori della resistenza.
Nelle giornate drammatiche dal 17 al 19 agosto 1944, la frazione di Bardine divenne teatro di una delle più feroci rappresaglie. La reazione brutale delle truppe tedesche e fasciste a episodi di resistenza portò alla perdita di 159 vite innocenti, un numero inaccettabile che rappresenta il tragico tributo pagato dai civili. Questi eventi sollecitano una riflessione profonda sull’importanza della memoria storica e del riconoscimento del dolore subito da intere comunità .
Le vittime: volti e storie
Le vittime dell’eccidio di San Terenzo Bardine non sono solo numeri; ognuna di esse rappresenta una storia interrotta, un futuro spezzato. Tra le 53 vittime di Bardine e le 106 di San Terenzo, ci sono storie di famiglie, di uomini e donne che hanno vissuto la violenza della guerra in modo diretto. È fondamentale ricordare non solo il numero delle vittime, ma anche il loro vissuto, affinché la memoria di queste persone non svanisca nel tempo e che la loro sofferenza non venga dimenticata.
Conservare il ricordo delle vittime è un atto di dignità e rispetto. Ogni anno, in occasione di queste commemorazioni, ci si riunisce non solo per onorare la loro memoria, ma anche per riflettere sul valore della pace e della giustizia sociale. Queste azioni mettono in evidenza la necessità di educare le generazioni future, affinché non cadano nello stesso errore e non ripetano le atrocità del passato.
La cerimonia di commemorazione: un gesto di rispetto e memoria
Il significato delle corone
Durante la cerimonia di commemorazione, sono state deposte due corone: una presso il ponte di Bardine, in memoria delle vittime di quella frazione, e l’altra al cimitero di San Terenzo per onorare i cittadini di questa comunità . Il gesto di deporre corone è carico di simbolismo, rappresenta un atto di rispetto e un’omaggio pubblico a chi ha sofferto e all’intera comunità colpita dalla tragedia.
Chi ha partecipato all’evento ha avuto l’opportunità di riflettere sull’importanza di ricordare il passato. Le cerimonie commemorative sono un’opportunità per le istituzioni di dimostrare il loro impegno nella protezione della memoria storica e nel garantire che simili atrocità non si ripetano mai più. Essi fungono da catalizzatori per discussioni più ampie su diritti umani, tolleranza e la necessità di costruire un futuro migliore.
La partecipazione della comunitÃ
La partecipazione attiva della comunità di Fivizzano e della zona circostante è stata un elemento chiave della cerimonia. Tanti cittadini, giovani e meno giovani, hanno voluto rendere omaggio alle vittime e dimostrare la forza della memoria collettiva. La presenza delle istituzioni, rappresentate dall’assessore Giulio Guerri, ha sottolineato l’importanza di mantenere viva la memoria e di promuovere una cultura di pace e rispetto reciproco.
La commemorazione è stata anche un’occasione per stimolare il dibattito pubblico sull’importanza della memoria storica e per incoraggiare una maggiore consapevolezza riguardo ai diritti umani. La volontà di non dimenticare il passato si traduce in un impegno attivo nella costruzione di un presente e di un futuro più giusti per tutti.
Ultimo aggiornamento il 19 Agosto 2024 da Marco Mintillo