La carenza di insegnanti è un problema crescente in tutta l’Unione Europea, che minaccia la qualità dell’istruzione e il futuro degli studenti. In un contesto in cui i salari sono bassi, il carico di lavoro è elevato e la popolazione di insegnanti invecchia, molti posti vacanti restano scoperti all’inizio dell’anno scolastico. Questo articolo esplorerà le cause di questa crisi e le misure che le istituzioni stanno cercando di attuare per affrontare la situazione.
Carenza di insegnanti e conseguenze sull’istruzione
Allarmante situazione in Europa
L’Unione Europea si trova sull’orlo di una crisi nel settore dell’istruzione, con 24 Stati membri che si confrontano con una mancanza critica di insegnanti. Il rapporto “Education and Training Monitor 2023” della Commissione europea evidenzia che SVEZIA è una delle nazioni più colpite. Qui, si stima che saranno necessari 153.000 insegnanti qualificati entro il 2035 per garantire un’istruzione adeguata. Allo stesso modo, molti Paesi stanno riportando carenze specifiche, in particolare nelle materie STEM e nell’educazione infantile.
Croazia e Cipro sono le uniche nazioni dell’UE a non segnalare attualmente una carenza di personale educativo. Tuttavia, in Grecia, l’assenza di dati pubblici adeguati rende difficile valutare l’effettiva disponibilità di insegnanti. Questa mancanza di personale educativo ha un impatto diretto sull’apprendimento degli studenti e mina l’obiettivo di assicurare un’istruzione di qualità a tutti.
L’effetto dell’integrazione dei rifugiati ucraini
Un ulteriore aggravante della situazione è rappresentato dall’integrazione dei bambini ucraini nelle scuole europee a seguito della guerra. In Polonia, ad esempio, durante il febbraio 2023, erano 43.800 i bambini rifugiati ucraini iscritti all’istruzione della prima infanzia. Questa aggiunta alla popolazione scolastica ha ulteriormente messo sotto pressione un sistema già vulnerabile, evidenziando l’urgente necessità di docenti qualificati.
Cause della crisi: salari e lavoro
Problemi retributivi e di carriera
La professione docente soffre di diverse problematiche attribuibili principalmente alle basse retribuzioni e all’incertezza dell’occupazione. Retribuzioni non competitive e un elevato carico di lavoro sono tra le principali ragioni per cui molti potenziali insegnanti scelgono di abbandonare la professione. La testimonianza di Gauthier Catteau, un ex insegnante di geografia in Belgio, è emblematica. Dopo aver iniziato a insegnare giovanissimo, Catteau è stato costretto a cambiare carriera a causa della distanza e delle scarse prospettive di promozione che non si allineavano con la sua vita personale.
L’invecchiamento del corpo docente
Un altro fattore significativo è l’invecchiamento del personale docente. Nel 2021, solo l’8% degli insegnanti nell’UE aveva meno di 30 anni, secondo Eurostat. Con un numero sempre più alto di pensionamenti previsti nei prossimi anni, la situazione appare destinata a peggiorare. In Portogallo, il sindacato degli insegnanti Fenprof stima che tra i 4.700 e i 4.800 docenti andranno in pensione, il che rappresenta il numero più elevato di insegnanti che lascia la professione nel millennio.
Iniziative per affrontare la crisi
Strategie per attrarre insegnanti
In risposta alla crisi, la Commissione europea ha promosso la mobilità degli insegnanti e incentivato pratiche didattiche innovative per ripristinare l’attrattiva della professione. Alcuni Stati membri hanno adottato misure straordinarie, come l’attrazione di pensionati e insegnanti a contratto temporaneo, per coprire le lacune presenti.
In Irlanda, Kieran Christie, segretario generale dell’Associazione degli insegnanti della scuola secondaria, ha sottolineato l’importanza di un ‘cambiamento di mentalità’ nel Dipartimento dell’Istruzione per affrontare in modo efficace la crisi attuale. Christie ha anche proposto iniziative per incentivare il ritorno di insegnanti che in passato sono emigrati all’estero in cerca di migliori opportunità.
Ostacoli strutturali per una soluzione europea
Tuttavia, attuare una soluzione a livello europeo si presenta come una sfida. Le differenze tra i vari sistemi educativi nazionali complicano la creazione di un indicatore comparabile a livello europeo per misurare la carenza di insegnanti. Come ha evidenziato l’economista dell’istruzione Giorgio Di Pietro, i requisiti formali per diventare insegnanti variano considerevolmente da nazione a nazione, rendendo difficile un approccio uniforme per affrontare la crisi.
L’importanza di questi temi non può essere sottovalutata, poiché la qualità dell’istruzione è fondamentale per il futuro dell’Unione Europea e la sua capacità di affrontare sfide sempre più complesse.
Ultimo aggiornamento il 31 Agosto 2024 da Donatella Ercolano