Un’importante iniziativa teatrale si prepara a invadere le rive del Piave, portando l’arte del racconto nelle località più suggestive del Veneto. Marco Paolini guiderà il pubblico in un percorso unico, che non solo esplorerà le storie legate all’acqua e ai fiumi, ma anche la relazione profonda tra l’uomo e il territorio. I quattro spettacoli, previsti a partire dal 14 settembre, si concentreranno sugli elementi naturali che hanno forgiato la storia della regione, toccando argomenti essenziali per comprendere il passato e il futuro di questo angolo d’Italia.
Un progetto teatrale innovativo
Il punto di partenza: Malga Ciapela
Il 14 settembre, l’audace impresa di Marco Paolini avrà inizio dai prati di Malga Ciapela, situata ai piedi della Marmolada. Qui, gli spettatori si immergeranno in “Mar de Molada”, un progetto che prevede spettacoli settimanali fino al 5 ottobre. Ogni rappresentazione sarà unica e attinente al contesto specifico in cui avrà luogo. Paolini sottolinea l’importanza di dare vita a eventi che siano a stretto contatto con il territorio, dando valore agli elementi naturali, come le acque e le valli, che caratterizzano il paesaggio veneto.
Il racconto comincerà con la drammatica storia legata al seracco della Marmolada, un evento tragico che ha colpito il territorio nel 2022, per poi evolversi verso Venezia e affrontare tematiche meno conosciute, come i gatoi, le fogne della città lagunare. Questo passaggio intende evidenziare il contrasto fra il sublime della natura e le opere dell’uomo, offrendo una prospettiva originale sul rapporto tra ambiente e società.
Una narrazione di memoria e futuro
“Mar de Molada” si configura come un’eredità del celebre “Racconto del Vajont“, ma si distingue per la sua capacità di leggere il territorio veneto attraverso il prisma del Piave. Paolini analizza come nei secoli la storia della regione si sia intrecciata con quella del fiume, evidenziando il tentativo di controllarne il corso per far fronte alle piene. La bonifica dei palù, che ha riguardato un terzo del Veneto, e la produzione di energia elettrica dalle dighe del Piave sono solo alcuni dei temi che emergeranno durante gli spettacoli.
Paolini mette in luce il fatto che questi progetti, pur essendo stati necessari, hanno portato a una visione unilaterale, senza considerare la sostenibilità nel lungo periodo. Le politiche che hanno influenzato il fiume e l’intento di garantire sicurezza idraulica oggi richiedono una riflessione approfondita su come mantenere il paesaggio naturale, ascoltando le voci del passato per plasmare un futuro più consapevole. Il racconto di Paolini si propone quindi di transitare dalla mera protezione alla prevenzione civile, invitando il pubblico a ripensare il proprio rapporto con l’ambiente.
Il cast e la partecipazione del pubblico
Una compagnia di artisti e cittadini
Al fianco di Marco Paolini, sul palco delle rappresentazioni, si esibiranno vari artisti, creando un’esperienza multidisciplinare. Patrizia Laquidara accompagnerà il narrato con la sua voce, mentre Giovanni Frison contribuirà con le sue composizioni musicali, arricchendo ulteriormente il contesto emotivo delle storie raccontate.
Inoltre, sarà presente un coro composto da cittadini locali, preparato da laboratori teatrali che si sono tenuti nei mesi precedenti. Questo coro greco avrà il compito di aggiungere un elemento di interazione e di espressività, fungendo da contrappunto alla narrazione di Paolini. La scelta di includere i cittadini nel progetto mira a rendere ogni spettacolo non solo un evento artistico, ma anche un momento di comunità, dove le storie locali possono essere rivissute e reinterpretate.
Con spazio per accogliere fino a duemila spettatori ad ogni tappa, “Mar de Molada” promette di trasformarsi in un happening collettivo, dove ogni partecipante avrà l’opportunità di essere parte integrante della narrazione.
La serie di spettacoli non è solamente un’innovativa proposta di teatro campestre, ma rappresenta anche un’opportunità per riflettere su un passato tumultuoso e su un futuro incerto, sostenendo una narrazione che mette in luce l’importanza della salvaguardia del patrimonio naturale e culturale della regione del Veneto.
Ultimo aggiornamento il 5 Settembre 2024 da Armando Proietti