Moussa Sangare racconta la notte dell'omicidio di Sharon Verzeni: i dettagli dell'interrogatorio

Moussa Sangare racconta la notte dell’omicidio di Sharon Verzeni: i dettagli dell’interrogatorio

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Moussa Sangare racconta la notte dell'omicidio di Sharon Verzeni: i dettagli dell'interrogatorio - Gaeta.it

La tragica vicenda che ha visto coinvolta Sharon Verzeni continua a far discutere. Moussa Sangare, reo confesso dell’omicidio della 33enne, si è presentato davanti al giudice preliminare e ha fornito una ricostruzione dettagliata dei fatti. Analizziamo le informazioni emerse dall’interrogatorio e le circostanze che hanno portato a questo drammatico fatto di cronaca.

la ricostruzione di Moussa Sangare

un incontro fatale

Moussa Sangare, durante il suo interrogatorio, ha ricostruito minutamente la notte del 30 luglio. È emerso che il giovane stava vagando per le strade di Bergamo quando ha incrociato il cammino di Sharon Verzeni. La sua testimonianza rivela un ambiente di tensione crescente, dove l’incontro iniziale sembrava normale. Tuttavia, i toni si sono rapidamente alzati, trasformando una serata apparentemente innocente in una tragedia. Sangare ha confermato di aver avuto un confronto acceso con Verzeni, sottolineando che, se fosse stato spintonato, probabilmente sarebbe scappato.

le urla di Sharon

Nel corso dell’interrogatorio, Sangare ha descritto momenti inquietanti in cui Sharon ha iniziato a urlare. I suoi appelli di aiuto, le parole cariche di rabbia e disperazione, sono stati riportati fedelmente. “Sei un codardo, sei un bastardo”, sono le frasi che, secondo Sangare, la vittima avrebbe urlato durante il loro conflitto. Questi dettagli non solo forniscono un quadro drammatico della situazione, ma rivelano anche la fragilità del momento e come piccoli eventi possano scatenare reazioni inaspettate.

la fuga di Sangare

l’allontanamento repentino

Dopo l’incidente, Sangare ha riferito di aver preso la sua bicicletta e di essersi allontanato rapidamente dalla scena. Questo gesto di fuga potrebbe sembrare indicativo di un senso di colpa immediato, ma nel contesto dell’interrogatorio, Sangare ha cercato di giustificare le sue azioni come una reazione alla paura scaturita dalla situazione. Nonostante il suo stato lucido e la richiesta di fumare durante l’interrogatorio, le parole non possono nascondere la gravità della situazione.

l’importanza della testimonianza

La testimonianza di Sangare è cruciale per la ricostruzione degli eventi e per comprendere la dinamica del drammatico incontro. Le sue parole sono state prese in considerazione per far luce sull’accaduto, che ha scosso l’opinione pubblica e destato ampie discussioni sulla sicurezza nelle strade della bergamasca. L’analisi del comportamento del reo confesso, così come la corretta valutazione delle sue parole, possono fornire informazioni vitali per il prosseguo dell’inchiesta e il futuro della giustizia in questo caso complesso e doloroso.

Ultimo aggiornamento il 5 Settembre 2024 da Armando Proietti

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