Il consolato d’Italia a Erbil ha annunciato la realizzazione di un monumento dedicato alla giornalista e accademica Mirella Galletti, una personalità di spicco nel panorama culturale e accademico italiano, nota per il suo forte legame con il popolo curdo. La cerimonia si è svolta nel parco Sami Abdulrhaman, un’importante area pubblica della capitale del Kurdistan iracheno, e ha visto la partecipazione di autorità locali e della famiglia della Galletti.
Un tributo significativo per un’accademica rispettata
L’iniziativa del governo locale
Il monumento in memoria di Mirella Galletti è stato inaugurato grazie all’impegno del Governatore di Erbil, Omed Khoshnaw, che ha collaborato con il Consolato Generale d’Italia per realizzare quest’importante iniziativa. Questo gesto non solo celebra la vita e l’opera di una figura di riferimento nel campo degli studi sulla società curda, ma sottolinea anche i forti legami culturali tra Italia e Kurdistan. La presenza di rappresentanti del governo locale, come il Capo Relazioni Internazionali Safeen Dizayee e il Ministro delle Municipalità Sasan Awmi, evidenzia l’importanza attribuita a questa cerimonia non solo come omaggio a Galletti, ma anche come simbolo del dialogo e della cooperazione tra i due Paesi.
La realizzazione del monumento
Il busto in bronzo di Mirella Galletti è opera dell’artista curdo-iraniano Hadi Ziaoddini. La scultura rappresenta la figura della professoressa e riflette la sua dedizione e il suo legame con il popolo curdo. La scelta di collocare il monumento nel viale principale del parco Sami Abdulrhaman, uno dei più noti parchi di Erbil, permette a cittadini e visitatori di rendere omaggio a Galletti e di conoscere il suo impatto culturale e accademico. Questo luogo pubblico diventa, dunque, un punto di incontro tra diverse culture e un simbolo di amicizia tra Italia e Kurdistan.
La vita e l’eredità di Mirella Galletti
Un percorso accademico distintivo
Mirella Galletti nacque nel 1949 ad Anzola dell’Emilia, un piccolo comune della provincia di Bologna. Nel 1974, dopo aver conseguito un dottorato di ricerca presso l’Università di Bologna con una tesi focalizzata sulla “struttura politica e i valori culturali della società curda”, avviò un percorso accademico che avrebbe segnato profondamente i suoi studi e le sue attività. Galletti dedicò la sua vita a esplorare le dinamiche culturali e sociali dei curdi, viaggiando in lungo e in largo nel Medio Oriente e contribuendo in modo significativo alla comprensione delle questioni mediorientali.
Un legame speciale con il popolo curdo
Mirella Galletti si distinse per il suo impegno personale e professionale nel promuovere la cultura curda e nel sostenere le aspirazioni del popolo curdo. La sua passione e il suo attivismo sono riemersi attraverso diverse iniziative, inclusi studi, pubblicazioni e conferenze. La presenza di familiari, come i nipoti Andrea e Serena, alla cerimonia di inaugurazione del monumento è un ulteriore segno di quanto fosse amata e stimata anche a livello personale. Galletti, che non ebbe figli, dichiarava di aver “sposato” la causa curda, dedicando la sua vita allo studio e alla promozione dei diritti dei curdi.
Un riconoscimento postumo
L’importanza della commemorazione
Oltre alla cerimonia di inaugurazione, il Ministro delle Telecomunicazioni Ano Abdoka ha lanciato un francobollo commemorativo in onore della professoressa. Questo gesto rappresenta un ulteriore riconoscimento pubblico del suo lavoro e della sua eredità culturale. La sua figura continua a ispirare molti studiosi e attivisti contemporanei, e la commemorazione di Galletti serve a rafforzare l’importanza della ricerca e della comprensione interculturale nell’attuale contesto geopolitico.
Il messaggio del console italiano
Il Console d’Italia a Erbil, Michele Camerota, ha sottolineato l’impatto positivo che Mirella Galletti ha avuto nel rafforzare i legami tra curdi e italiani. Ha descritto Galletti come una persona caratterizzata da umiltà, giustizia e generosità, qualità che hanno contribuito a costruire sentimenti di amicizia tra i due popoli. La cerimonia di oggi non è solo un ricordo, ma anche un invito alla collaborazione culturale e al dialogo tra diverse nazionalità, suggerendo che la memoria di Galletti continuerà a vivere attraverso le relazioni che favorisce.
Ultimo aggiornamento il 5 Settembre 2024 da Sara Gatti