A Bologna si celebra l'Europa: manifestazione a favore dell'unità continentale e tensioni in strada

A Bologna si celebra l’Europa: manifestazione a favore dell’unità continentale e tensioni in strada

A Bologna si è svolta la manifestazione “Una piazza per l’Europa”, con interventi di Romano Prodi e Michele Serra, mentre un corteo contro il riarmo ha generato tensioni con la polizia.
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A Bologna si celebra l'Europa: manifestazione a favore dell'unità continentale e tensioni in strada - Gaeta.it

Oggi, 6 aprile 2025, Bologna ha ospitato la manifestazione “Una piazza per l’Europa”, organizzata dal sindaco Matteo Lepore e dalla sindaca di Firenze, Sara Funaro. L’evento ha avuto inizio con l’Inno alla Gioia, un richiamo forte all’unità e alla speranza. Tra i momenti salienti, ha spiccato l’intervento di Romano Prodi, ex presidente del Consiglio e della Commissione europea, collegato via video.

Le parole di Romano Prodi sull’Europa

Nel suo intervento, Prodi ha sottolineato l’importanza di un’Europa unita e forte in un contesto globale che sta rapidamente cambiando. “Abbiamo bisogno dell’Europa per questo sono con voi”, ha affermato, evidenziando la necessità di una reazione tempestiva alle sfide contemporanee. L’ex presidente ha lamentato il deterioramento della democrazia nel mondo, affermando che gli europei hanno una responsabilità unica e forte nel mantenere viva la democrazia. È emersa, così, l’urgenza di non restare indietro: “Dobbiamo avere fretta perché il mondo cambia così velocemente”.

Prodi ha richiamato alla mente lo “spirito di Ventotene“, invitando i presenti a riflettere sul significato di quel manifesto originario. Ha esortato tutti a comprendere e affrontare le difficoltà attuali, tracciando un parallelo con il 1941, quando si stava costruendo un’idea di Europa diversa, in un contesto di guerra e oppressione. Queste considerazioni hanno avviato una riflessione collettiva su come accelerare il processo di integrazione europea per affrontare le nuove sfide.

Michele Serra: l’identità europea in discussione

Tra gli interventi significativi, quello del giornalista e scrittore Michele Serra, ideatore di “Una piazza per l’Europa”, ha colpito per la sua incisività. Serra ha osservato che “non avevamo mai parlato tanto di Europa come negli ultimi mesi” e che questa riflessione è stata forzata dalle attuali circostanze globali. Ha messo in luce come le attuali tensioni internazionali, con l’America che si comporta da “padrone” e la Russia che agisce come un impero ostile, stiano spingendo gli europei a interrogarsi sulla loro identità e sul loro futuro.

Serra ha parlato del momento cruciale in cui l’Europa deve riconoscere sia i successi che gli sbagli del passato. Ha richiamato alla memoria la fondazione dell’Unione Europea come un tentativo di costruire un organismo solido e pacifico, nato dalla tragedia della Seconda guerra mondiale. L’idea di un’Europa unita, secondo Serra, rappresenta una vera e propria reazione alla storia di sangue e conflitti, con l’obiettivo di evitare il ripetersi di tali eventi.

Il corteo contro il riarmo e tensioni con la polizia

Parallelamente alla manifestazione pro-Europa, Bologna ha visto anche un corteo organizzato da Potere al popolo e centri sociali, contro il riarmo militare. I manifestanti hanno sfilato mostrando uno striscione recante la scritta “Non un euro per la loro guerra”, in netto dissenso con le politiche di spesa pubblica dedicate all’armamento. Durante il corteo, si sono verificati momenti di tensione, quando alcuni manifestanti hanno tentato di forzare i cordoni delle forze dell’ordine per dirigersi verso piazza Maggiore, dove si stava tenendo la manifestazione per l’unità europea.

Le contestazioni hanno incluso fischi rivolti ai sindaci e, in un gesto di protesta simbolica, è stata bruciata una bandiera dell’Europa. “Una bandiera che non ci rappresenta”, hanno scandito alcuni militanti, esprimendo una critica verso le spese destinate al riarmo e alla guerra. La contemporaneità di queste manifestazioni ha riaperto il dibattito sulle priorità politiche in un momento di crescente crisi globale.

Bologna, dunque, si conferma come un centro di riflessione e azione sulla questione europea, con tensioni che rispecchiano le complessità di un continente in fase di profondo cambiamento.

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