L’80° anniversario della liberazione d’Italia ha animato Cerveteri il 25 aprile 2025 con una cerimonia alla presenza di autorità civili, militari e religiose. La giornata ha richiamato l’attenzione sui valori alla base della democrazia e la memoria della resistenza che ha segnato la storia italiana.
La cerimonia ufficiale e il discorso del sindaco Elena Gubetti
La commemorazione è iniziata con la partecipazione del sindaco Elena Gubetti, che ha raccolto assieme cittadini e rappresentanti di associazioni e istituzioni nel luogo dedicato alla memoria della resistenza. Nel suo intervento, Gubetti ha sottolineato come il 25 aprile non sia solo una data ma un momento di ricordo vivo del coraggio che permise all’Italia di voltare pagina.
Ha richiamato l’attenzione sul valore più grande regalato dalla liberazione: la Costituzione. Secondo la prima cittadina, il testo costituzionale rappresenta il fondamento della convivenza civile e il motore delle trasformazioni istituzionali e sociali avvenute dopo la guerra. Ha ricordato come la Costituzione insista su libertà, uguaglianza, pace, tolleranza e rispetto della persona, elementi che ancora oggi devono orientare le scelte collettive.
Il discorso ha ricordato anche l’impegno di papa Francesco recentemente scomparso, uomo che ha spinto costantemente verso la pace e la solidarietà in un mondo segnato da conflitti. Gubetti ha definito il Santo Padre “un punto di riferimento per cristiani e non, capace di fornire un linguaggio semplice per temi così complessi e urgenti.”
Il ruolo delle donne e la memoria attiva nella città di Cerveteri
Nel suo intervento il sindaco ha evidenziato il ruolo delle donne durante la resistenza, ricoprendo anche il ruolo simbolico di prima donna sindaca della città. Molte donne si erano impegnate in prima linea, divenendo staffette partigiane, combattenti, curatrici e messaggere nella lotta contro l’oppressione nazifascista.
Spesso rimaste nell’ombra della storia ufficiale, quelle donne hanno però rappresentato un pilastro per la liberazione, aprendo la strada al loro attuale riconoscimento politico e sociale. Gubetti ha collegato quel passato al presente invitando a vedere nella leadership femminile “un segno tangibile di licenza e cittadinanza conquistate con fatica.”
La città di Cerveteri si presenta come custode di questa storia. La memoria non si conserva solamente nelle pietre o nei monumenti, ma si rinnova ogni giorno tramite comportamenti e scelte di comunità, sottolineando la responsabilità di tenere viva la promessa fatta dagli eroi della resistenza. Accoglienza, dialogo e partecipazione sono gli scambi necessari per costruire un tessuto cittadino forte e giusto.
Un richiamo alla pace attraverso l’immagine di Mahmoud Ajjour e il simbolo del papavero
Il sindaco ha voluto portare l’attenzione verso il presente, menzionando una foto che ha fatto il giro del mondo, realizzata dalla fotografa palestinese Samar Abu Elouf. Quell’immagine ritrae Mahmoud Ajjour, bambino di nove anni ferito gravemente a Gaza nel marzo 2024 e vincitore del World Press Photo of the Year 2025.
Il piccolo, che ha perso entrambe le braccia, ha rivolto una domanda semplice e dolorosa: “Come farò ad abbracciarti?” Un quesito che richiama l’attenzione su quanto la pace e la libertà restino fragili, questioni che si devono coltivare attraverso impegno quotidiano e senso di responsabilità.
Il ricordo del 25 aprile si lega così alla difesa dei diritti e alla lotta contro le ingiustizie che colpiscono i più vulnerabili, in Italia come nel mondo. La liberazione diventa richiamo a non voltare lo sguardo, ad abbracciare una solidarietà concreta e alla difesa dei principi costituzionali.
Il papavero come simbolo di memoria e resistenza
Infine, il sindaco ha rimandato a un altro simbolo della resistenza: il papavero. Fiore che nasce anche nei terreni più duri, rivela la forza di una memoria che non si spegne ma si rinnova. Osservare il papavero significa fermarsi a ricordare chi ha combattuto per la libertà e chi oggi continua a difendere quei valori vivi nella coscienza di ogni cittadino.
La corona deposta durante la cerimonia ha simboleggiato un omaggio alle vittime della resistenza e a un ideale di paese che non cede, che vuole pace e democrazia. Cerveteri rinnova così la propria riconoscenza e l’impegno a mantenere viva la memoria della liberazione e della Costituzione.