La giornata del 27 aprile a dongo, sulle rive del lago di Como, si svolge ogni anno con forti tensioni tra gruppi di estrema destra e realtà antifasciste. In occasione dell’anniversario della cattura di benito mussolini e dei gerarchi nazisti, si ritrovano nella stessa piazza due schieramenti con opposte visioni della storia. Questo evento rimane uno dei momenti più significativi della memoria storica del paese, animato da cortei, comizi e presidi che raccontano l’eredità del secondo conflitto mondiale e delle sue conseguenze.
La commemorazione organizzata dall’associazione mario nicollini
Quest’anno come in passato, l’associazione culturale “Mario Nicollini” ha convocato i suoi militanti a dongo per ricordare la figura di mussolini e dei gerarchi catturati mentre cercavano di fuggire in Svizzera. L’appuntamento, che ha visto la partecipazione di oltre cento persone, ha preso il via al mattino presto lungo la sponda del lago. L’associazione, dedicata all’ex presidente comasco dell’Unione combattenti della Repubblica sociale italiana, è nota per mantenere vivo il ricordo di quanti furono coinvolti nel regime fascista.
Il corteo a giulino di mezzagra
Dopo le cerimonie a dongo, il corteo si è spostato a giulino di mezzagra, il piccolo paese dove mussolini fu ucciso il 28 aprile 1945. Qui l’atmosfera si è fatta più carica, tra canti e discorsi che sottolineano la posizione nostalgica verso l’epoca fascista. I partecipanti, spesso riconducibili a formazioni di estrema destra, si ritrovano nell’intento di commemorare un capitolo controverso della storia italiana, ritualizzando un momento che per molti rappresenta il sacrificio di un’ideologia politica.
La risposta antifascista in piazza con l’anpi di dongo
Dall’altra parte della piazza, l’anpi di dongo ha risposto con un presidio avviato alle 8.30 indirizzato a richiamare la cittadinanza e le associazioni impegnate nella memoria resistenziale. Lo slogan che ha guidato la mobilitazione è stato “Memoria significa Resistenza”, un chiaro richiamo alla difesa delle conquiste democratiche italiane. I manifestanti si sono riuniti per difendere la piazza storica intitolata a giulio paracchini, partigiano ucciso nel corso della lotta antifascista.
Un presidio importante
Il presidio ha raccolto decine di partecipanti che hanno offerto un contrappeso alla celebrazione nostalgica di mussolini. Attraverso interventi pubblici, letture e momenti di riflessione pubblica, l’anpi ha ribadito l’importanza di tenere viva la memoria della resistenza e di contrastare con fermezza le provocazioni delle “camicie nere”. La presenza in piazza rende tangibile la tensione tra passato e presente, tra interpretazioni opposte della storia e l’impegno civile che ne deriva.
La polarizzazione della comunità locale nel giorno della memoria storica
A dongo, ogni 27 aprile, la città si trasforma in uno spazio di confronto, ma anche di scontro. Da un lato si radunano nostalgici di mussolini e del fascismo, dall’altro cittadini e associazioni che ricordano con dolore e determinazione la libertà riconquistata grazie a sacrifici importanti. Questo dualismo si manifesta non solo nei numeri dei partecipanti ma anche nei modi in cui entrambi i gruppi vivono e rappresentano quel pezzo di storia.
La ricorrenza richiama l’attenzione di media e istituzioni, ma sul territorio rimangono evidenti le divisioni. La presenza dell’associazione mario nicollini e di altre realtà vicine all’estrema destra lascia spazio a manifestazioni frequentate da militanti che promuovono visioni revisioniste. La risposta dell’anpi e delle forze antifasciste, invece, sottolinea la necessità di non abbassare la guardia di fronte a idee che vogliono riabilitare regimi autoritari.
Lo svolgimento di questi appuntamenti a distanza ridotta aumenta la percezione di tensione tra i gruppi e richiama l’attenzione sull’importanza di monitorare e gestire queste manifestazioni per evitare scontri fisici o provocazioni eccessive. Dongo resta così un luogo simbolo, che ogni anno riporta in primo piano il dibattito pubblico sul rapporto con il passato fascista italiano.