Milano continua a spingere per la mobilità sostenibile, puntando su biciclette e mezzi a due ruote. Anche se le amministrazioni comunali hanno investito in piste ciclabili e campagne di sensibilizzazione, la sicurezza dei ciclisti resta un problema grave. I dati del 2023 mostrano un aumento preoccupante di incidenti e feriti sulle strade della città.
Il bilancio delle vittime ciclistiche e il trend del 2024
Oltre ai feriti, Milano ha contato anche delle vittime tra i ciclisti. Nel 2023 sono morti 5 persone coinvolte in incidenti su due ruote. Nel primo trimestre del 2024, invece, sono già 3 le vittime registrate, un numero che lascia presagire un anno altrettanto drammatico. Il dato segnala come gli incidenti a esito mortale non siano casualità ma un problema strutturale della mobilità urbana.
Questi decessi provocano reazioni immediate da parte delle associazioni che difendono gli interessi dei ciclisti e promuovono l’uso della bici. Identificano la mancanza di una cultura della mobilità sostenibile tra i principali problemi. Senza un rispetto diffuso delle regole e una convivenza civile tra utenti della strada, i rischi aumentano inevitabilmente. Segnalano inoltre che spesso le infrastrutture non sono sicure né progettate pensando davvero alla tutela dei ciclisti.
Il mancato sviluppo di una rete ciclabile omogenea riduce anche la possibilità che chi va in bici possa muoversi in assoluta sicurezza. Le vittime si trovano spesso coinvolte in collisioni con veicoli più grandi e la loro esposizione al pericolo resta alta. Le condizioni della strada e il comportamento degli altri utenti influenzano pesantemente l’esito degli incidenti. Il Comune, pur impegnandosi a ridurre i numeri, deve quindi affrontare questioni complesse legate all’organizzazione della mobilità.
Le critiche delle associazioni ciclistiche sulla sicurezza a Milano
Diverse realtà come associazioni e gruppi di ciclisti hanno parlato apertamente della situazione milanese. Secondo loro, manca una cultura diffusa che riconosca il valore e la necessità della mobilità ciclabile. Questo vuoto culturale si traduce in un mancato rispetto delle regole e nell’incapacità di gestire la convivenza tra bici e altri mezzi. Nel corso degli anni, queste organizzazioni hanno chiesto interventi più incisivi sia sulle infrastrutture sia sulle campagne di informazione.
Rivolgono critiche precise verso la rete di piste ciclabili che, secondo loro, resta incompleta e mal collegata. A volte, le piste sono interrotte da incroci pericolosi o si trovano in condizioni di manutenzione scarsa. Questi elementi contribuiscono a rendere i percorsi meno sicuri e a spingere i ciclisti a circolare su strade non protette. La frustrazione nasce dalla sensazione che gli investimenti non abbiano ancora cambiato davvero il volto delle strade.
L’educazione stradale, poi, è un tema fondamentale. Mentre in città si sono aggiunte piste e segnali, manca un lavoro coordinato con scuole e comunità per diffondere una mentalità che metta al centro il rispetto e la prudenza. Le associazioni sollecitano quindi un piano più organico che coinvolga tutte le parti: istituzioni, cittadini, scuole e forze dell’ordine. Il loro obiettivo rimane quello di ridurre feriti e vittime facendo maturare nella città un nuovo modo di vivere gli spazi urbani in bici.
L’aumento degli incidenti tra i ciclisti nel 2023 a Milano
Nel 2023 a Milano si sono registrati 1.140 ciclisti feriti a seguito di incidenti stradali. Questo corrisponde a una media di circa tre persone al giorno coinvolte in sinistri con le due ruote. Il dato è il peggiore dal 2014, anno da cui si tengono tracce dettagliate di questi incidenti. Il numero elevato indica che, nonostante le strade cittadine si stiano adattando all’uso della bicicletta, la convivenza con altri veicoli resta difficile e rischiosa.
Le cause di questi incidenti sono diverse. Molti riguardano la mancanza di infrastrutture adeguate, la cattiva segnaletica o la scarsa attenzione degli automobilisti. Il traffico intenso di Milano, ormai noto per essere caotico in certe ore, complica i movimenti delle biciclette. In più, la città non sempre riesce a garantire piste ciclabili protette o continuità nei percorsi dedicati. Questo costringe i ciclisti a percorrere strade condivise con auto e mezzi pesanti, esponendoli maggiormente al pericolo.
Tra i feriti, ci sono casi di diversa gravità. Certezze su come si distribuisce la severità delle lesioni non si trovano facilmente ma il numero totale dei feriti cresce ogni anno. Questa tendenza suggerisce che la sicurezza non si è ancora consolidata. Le vittime non si limitano a semplici escoriazioni o contusioni ma spesso coinvolgono traumi significativi che necessitano di cure ospedaliere.
Le iniziative del Comune per contrastare gli incidenti e le sfide future
Il Comune di Milano ha adottato diverse iniziative negli ultimi anni per sostenere la mobilità ciclabile e cercare di contenere gli incidenti. Tra queste ci sono la realizzazione di nuove piste ciclabili, incentivi per l’acquisto di biciclette elettriche, e campagne di comunicazione rivolte a ciclisti e automobilisti. Inoltre, alcuni quartieri hanno visto l’introduzione di zone a traffico limitato per ridurre la presenza di veicoli a motore che aumentano il rischio per chi va in bici.
Nonostante questi sforzi, il fatto che le vittime e i feriti continuino a salire indica che si tratta di un percorso ancora lungo. Le difficoltà coinvolgono questioni urbanistiche e culturali che non si risolvono rapidamente. L’assenza di una normativa rigida che tuteli i ciclisti, le abitudini radicate di molti automobilisti e la complessa conformazione della città rappresentano ostacoli notevoli.
Per il futuro rimane dunque aperto il dibattito su quali misure possano dare più risultati. Alcune proposte in discussione includono l’aumento dei controlli stradali, l’installazione di sistemi tecnologici di sicurezza, e la revisione delle norme sul traffico nelle zone maggiormente frequentate da ciclisti. Milano dovrà trovare un equilibrio che garantisca spazio e sicurezza a tutti ma in particolare ai più vulnerabili.
Lo scenario, al momento, chiede impegno costante e volontà politica per far evolvere la città verso un modello dove andare in bici non significhi esporsi a rischi ingiustificati. Solo così Milano potrà trasformarsi in una città realmente amica delle due ruote.