A Milano il video dell’incidente con scooter in fuga riporta solo le fasi di soccorso, non lo scontro

A Milano il video dell’incidente con scooter in fuga riporta solo le fasi di soccorso, non lo scontro

Il 30 novembre 2024 a Milano Ramy Elgaml muore in un incidente durante un inseguimento con i carabinieri; la consulenza difensiva esclude responsabilità dei militari sulle accuse di depistaggio.
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Il 30 novembre 2024 a Milano Ramy Elgaml è morto in un incidente durante un inseguimento con i carabinieri; accuse contro due militari per richiesta di cancellazione di video sono state ridimensionate da una consulenza che esclude responsabilità dirette. - Gaeta.it

Il 30 novembre 2024 un giovane, Ramy Elgaml, è morto a Milano in seguito a un incidente durante un inseguimento tra uno scooter e i carabinieri. La vicenda ha attirato l’attenzione per alcune accuse mosse nei confronti di due militari, sospettati di aver chiesto a un testimone di cancellare video girati sul luogo dell’incidente. Una consulenza della difesa ha analizzato queste riprese, con risultati che escludono implicazioni a carico dei carabinieri.

I fatti dell’incidente e il coinvolgimento dei carabinieri

Lo scontro fatale si è verificato alla fine di novembre 2024, quando uno scooter è stato inseguito dai carabinieri per un controllo o presunta fuga. Il giovane alla guida dello scooter, Ramy Elgaml, ha perso la vita nell’incidente. Sul posto erano presenti alcuni testimoni che hanno filmato quanto accaduto, mostrando scene dell’inseguimento e del momento successivo allo scontro.

Dopo l’episodio, è emersa una questione legata a due carabinieri: si diceva avessero chiesto a un testimone di cancellare i video registrati durante l’incidente. Questo ha portato all’apertura di un’indagine per falso, frode processuale e depistaggio nei confronti dei due militari. Le accuse puntavano a ipotizzare un tentativo di rimuovere prove utili per ricostruire la dinamica dell’incidente.

La consulenza difensiva sulle immagini esclude lo scontro

Gli avvocati della difesa hanno presentato una consulenza tecnica sulle riprese captate dal testimone. Il punto principale è che, secondo le immagini, le scene mostrate non includono il momento dello scontro tra lo scooter e il palo. Invece, riprendono esclusivamente le fasi di soccorso al giovane ferito, successivamente all’incidente.

Questo dettaglio ha creato un nodo cruciale nel procedimento: se nei video non è presente nulla che possa incolpare o suggerire il coinvolgimento scorretto dei carabinieri, cadrebbero le accuse di depistaggio e falsificazione legate alla richiesta della cancellazione. La consulenza, infatti, descrive come nei filmati non emergano elementi contrari ai militari indagati.

Le implicazioni legali per i carabinieri indagati

L’assenza di immagini compromettenti ha modificato il quadro giudiziario per i due carabinieri. Prima si ipotizzava che la richiesta di cancellazione fosse un tentativo di nascondere comportamenti illeciti o errori durante l’intervento, ma la consulenza sposta il discorso su un terreno differente.

Se le riprese non mostrano lo scontro o altri momenti delicati, la richiesta potrebbe aver riguardato solo materiale relativo al soccorso, privo di rilevanza incriminante. Questo ridimensiona le accuse di frode o falso nella fase processuale. La procura dovrà quindi valutare attentamente se mantenere o meno il procedimento contro i due militari.

La reazione pubblica e il dibattito a milano

La morte di Ramy Elgaml ha scosso Milano, attirando attenzione sia sui fatti dell’incidente sia sulle eventuali irregolarità nella gestione dell’inchiesta. In città, la vicenda ha alimentato discussioni sulla trasparenza delle forze dell’ordine e sul corretto svolgimento degli interventi in situazioni di inseguimento.

Il video oggetto di controversia si inserisce proprio in questo dibattito. La diffusione selettiva delle sequenze e le richieste di cancellazione hanno sollevato dubbi sulla gestione delle prove. La consulenza tecnica, fornita dai difensori, ha restituito un quadro più preciso, ma le polemiche sul caso continuano ad animare il dibattito cittadino e l’attenzione mediatica.

I prossimi sviluppi sull’indagine e le testimonianze attese

Al momento le autorità stanno esaminando ulteriormente tutte le prove raccolte. Sono previste ascolto di altri testimoni presenti all’incidente e approfondimenti su tutti i video girati sul posto. L’obiettivo resta ricostruire nei dettagli quel che è successo e stabilire eventuali responsabilità.

La consulenza sul video ha aperto uno spiraglio per la difesa dei carabinieri, ma la magistratura dovrà verificare se altre fonti possano compensare l’assenza di immagini di scontro o di episodi compromettenti. Ogni nuova testimonianza potrà offrire elementi importanti per chiudere il caso o portare avanti eventuali contestazioni.

Il procedimento continuerà a Milano nelle prossime settimane con attenzione alta su ogni passo dell’indagine, considerando anche l’impatto pubblico derivante dalla morte di un giovane nel capoluogo lombardo e dalle accuse rivolte agli agenti coinvolti.

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