Nel cuore di Milano, un edificio già destinato alla campagna vaccinale è stato preso di nuovo, ma con finalità diverse. A occupare l’ex centro vaccinale di viale brenta è stata la rete solidale denominata “Ci Siamo”. Questa mossa segna un nuovo capitolo nella gestione degli spazi pubblici inutilizzati in città, provocando attenzione e discussioni sulle esigenze sociali nelle aree urbane.
L’occupazione dell’ex centro vaccinale a milano
L’ex centro vaccinale di viale brenta, chiuso dopo la fine delle campagne anti-covid, non è più in funzione da diversi mesi. Questo spazio è stato recentemente occupato dalla rete solidale “Ci Siamo”, gruppo attivo nel supporto a persone in difficoltà. L’azione è avvenuta senza un confronto preventivo con le autorità cittadine o proprietarie dell’immobile, suscitando subito reazioni tra gli abitanti della zona e i media locali.
Le motivazioni dietro l’occupazione riguardano la volontà di riutilizzare l’area per offrire servizi diretti a chi si trova in situazioni di disagio sociale. Attualmente, non sono stati resi noti piani dettagliati sull’uso specifico del luogo, ma “Ci Siamo” ha sottolineato che mira a creare uno spazio di accoglienza, distribuzione di viveri e assistenza di base. L’assenza di altri centri simili nella zona di viale brenta spiega in parte la scelta, considerata anche la posizione accessibile e ben collegata di questo vecchio centro vaccinale.
Dal momento dell’occupazione, sono cominciate diverse discussioni sull’opportunità e i limiti di utilizzare così degli spazi pubblici o ex pubblici, soprattutto in una città come Milano, dove la richiesta di servizi sociali resta alta. Le reazioni sono contrastanti: da chi vede un gesto di solidarietà concreta, a chi teme ripercussioni sulla sicurezza e sull’ordine pubblico.
Il ruolo della rete “ci siamo” in città
La rete “Ci Siamo” si presenta come un gruppo nato per coprire lacune nella rete assistenziale tradizionale. Agisce soprattutto nei quartieri più difficili di Milano, offrendo pasti, vestiti e supporto a persone senza fissa dimora, famiglie in difficoltà e altre categorie svantaggiate. La scelta di occupare l’ex centro vaccinale di viale brenta arriva dopo mesi di attività sul territorio, durante i quali sono stati attivati punti di distribuzione temporanei e iniziative di raccolta fondi.
“Ci Siamo” spiega che questa azione mira a garantire una base stabile, utile per ampliare la presenza sul territorio e migliorare il supporto diretto. L’utilizzo di immobili dismessi o poco usati è una pratica già vista in altre parti d’Italia, ma non senza polemiche. La rete ha comunque ribadito che l’esperienza si basa su una rete informale di volontari, senza fini politici, e orientata esclusivamente all’aiuto concreto.
Le sedi milanesi dove la rete è presente si caratterizzano per un’organizzazione fatta di gruppi locali che coordinano la risposta alle necessità quotidiane. L’ex centro di viale brenta potrebbe diventare un hub più strutturato anche per organizzare eventi di sensibilizzazione e collaborare con altre realtà sociali, tanto pubbliche quanto private.
Le reazioni all’occupazione tra istituzioni e cittadini
Le autorità locali hanno preso atto dell’ occupazione con una certa cautela. I commenti ufficiali invitano a valutare la situazione nel rispetto della legge e della proprietà pubblica, sottolineando però la necessità di affrontare le problematiche sociale in modo coordinato. Al momento non risultano state avviate procedure di sgombero, ma la questione resta aperta tra uffici comunali, prefettura e forze dell’ordine.
Nel tessuto urbano di viale brenta e dintorni, gli abitanti mostrano opinioni divise. Una parte si dichiara solidale con l’iniziativa, riconoscendo la mancanza di strutture e servizi. Altri si preoccupano per il rischio di tensioni o per la sicurezza, temendo che l’occupazione possa favorire fenomeni di illegalità o disagio incontrollato.
Posizioni politiche e sociali sulla vicenda
Anche alcuni gruppi politici della città hanno espresso posizioni critiche, chiedendo interventi più rapidi per ripristinare la legalità negli spazi pubblici. Nel frattempo, alcune associazioni che operano nel settore sociale guardano con interesse all’evolversi della situazione, pronte a mediare o a collaborare nel caso si trovassero soluzioni condivise.
L’occupazione dell’ex centro vaccinale si inserisce così nel più ampio dibattito su come tutelare i diritti delle persone senza casa, gestire immobili dismessi e garantire un equilibrio nel vivere urbano della città. A Milano, questa vicenda potrebbe aprire nuove riflessioni su spazi e risposte sociali.