Nel 2024, le cifre relative agli atti di violenza di genere a Napoli e provincia sorprendono e preoccupano. Le denunce effettuate nelle 100 caserme dei Carabinieri della regione parlano chiaro: sono stati registrati 2.920 episodi di violenza, equamente distribuiti in un periodo che ha mostrato una media di 243 segnalazioni ogni mese, ovvero circa 8 al giorno. Questi dati, forniti dal comandante provinciale dell’Arma, rivelano una realtà complessa e sfaccettata, che richiede interventi mirati e una rete di supporto efficace per le vittime.
La risposta dell’Arma: arresti e misure di protezione
Di fronte a questo allarmante fenomeno, i Carabinieri hanno agito prontamente, portando all’arresto o alla denuncia di 2.824 persone, di cui 40 in flagranza di reato. Non è solo la repressione del crimine a essere al centro dell’attenzione. Le misure di protezione per le vittime di violenza di genere sono fondamentali e includono l’istituzione di spazi sicuri per le persone che hanno subito abusi. A Napoli, Ercolano, Caivano e Ischia, operano infatti quattro ‘stanze tutte per sé’ e una ‘stanza rosa’, progettate per garantire un’accoglienza adeguata e un supporto specifico alle vittime.
Queste iniziative sono state affiancate dall’apertura di un’unità specializzata all’interno del Nucleo Investigativo del Comando provinciale per affrontare con competenza e sensibilità le problematiche legate alla violenza di genere. Tali misure sono fondamentali per creare un ambiente protettivo dove ogni vittima possa sentirsi ascoltata e sostenuta, favorendo il ripristino della propria vita.
Focus sulle vittime di violenza di genere
Analizzando le segnalazioni, emerge che la maggior parte delle denunce avviene immediatamente dopo l’episodio di violenza. Curiosamente, nel 90% dei casi, l’aggressore è l’ex partner o coniuge della vittima. Dallo studio della casistica, si evince inoltre che nell’80% delle denunce vi sono figli coinvolti, molti dei quali sono minorenni. Questo dato rappresenta un elemento preoccupante, poiché dimostra come la violenza di genere non colpisca solo la vittima diretta, ma possa estendersi alle future generazioni, creando un ciclo di abusi difficile da spezzare.
Il generale Biagio Storniolo ha sottolineato l’importanza di questi dati per capire la vastità del fenomeno e il dramma che molte donne vivono nei contesti familiari. “La quasi totalità delle querele sporte ha portato a misure legali nei confronti degli indagati,” ha affermato. Queste parole rappresentano un invito forte e chiaro: le vittime devono trovare la forza di denunciare. Ogni denuncia non è solo un passo verso la giustizia, ma un gesto fondamentale per il cambiamento sociale.
Un impegno collettivo contro la violenza
Il contrasto alla violenza di genere a Napoli non può essere compito esclusivo delle forze dell’ordine; richiede un approccio collettivo che coinvolge istituzioni, operatori sociali e comunità. La creazione di una rete di supporto fra tutti gli attori coinvolti è cruciale per garantire che ogni donna vittima di violenza possa trovare un aiuto concreto e immediato. L’impegno da parte delle istituzioni per attivare servizi di ascolto e sostegno è essenziale per creare un clima di fiducia e sicurezza.
Il generale Storniolo ha evidenziato che il programma “Mobile Angel”, grazie a 11 dispositivi già assegnati ad altrettante donne, rappresenta un passo avanti nella protezione delle vittime. Questi dispositivi garantiscono un collegamento diretto con le forze dell’ordine, offrendo un ulteriore livello di sicurezza ed attenzione a chi vive situazioni di pericolo.
L’anno 2024 sembra essere un anno determinato per affrontare e combattere la violenza di genere, puntando sulla sensibilizzazione e sull’educazione oltre che sulle misure punitive. È fondamentale che ogni parte della società si senta chiamata in causa e agisca concretamente per supportare e proteggere le donne, contribuendo così a una cultura del rispetto e della non violenza.
Ultimo aggiornamento il 30 Dicembre 2024 da Sofia Greco