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Il patrimonio culturale italiano continua a essere salvaguardato grazie all’importante progetto “Restituzioni“, promosso da Intesa Sanpaolo. Questo programma biennale si propone di restaurare opere d’arte di valore storico e artistico, sostenendo iniziative in tutta Italia. Recentemente è stata annunciata l’inizio dei lavori di restauro del trono di Palazzo Reale a Napoli, che vedrà un intervento specializzato avviato a partire dal 12 settembre.
Il programma “Restituzioni” e il suo impatto sul patrimonio culturale
Il progetto “Restituzioni” trova le sue radici nel 1989, con l’obiettivo di intervenire su opere vulnerabili, sotto la direzione del Ministero della Cultura. Attraverso la valorizzazione di beni artistici, si cerca di preservare la diversità e la ricchezza del patrimonio culturale italiano. Questo programma ha consentito di effettuare interventi su oltre 2.000 opere, rendendole di nuovo accessibili al pubblico e recuperando parte della storia e dell’identità italiana.
Con il sostegno di partner pubblici e privati, il progetto ha instaurato collaborazioni preziose nel campo della conservazione. Motore di tali iniziative è la Fondazione Centro per la Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali “La Venaria Reale”, che si occuperà del restauro del trono di Palazzo Reale. Un intervento strategico non solo per il recupero dell’opera, ma anche per l’illustrazione e la valorizzazione delle storie che essa rappresenta.
Dettagli sul restauro del trono di Palazzo Reale
Il trono, che risale alla metà dell’Ottocento, sarà trasferito a Torino il prossimo 12 settembre e il suo restauro richiederà un anno di lavorazione. La fase iniziale prevede la realizzazione di un piano diagnostico, che includerà indagini radiografiche e microscopiche. Queste tecniche moderne permetteranno di valutare in modo preciso le condizioni del trono e di individuare le procedure più appropriate per il consolidamento e il recupero.
Dopo questa fase preliminare, si procederà con la disinfestazione della parte lignea, cruciali per eliminare eventuali danni causati da infestazioni. Questa fase sarà seguita da un delicato processo di pulitura, che prevede integrazioni materiche e cromatiche. Parallelamente, la tappezzeria, realizzata in prezioso velluto color cremisi, sarà sottoposta a smontaggio e trattamento. Questo intervento ha lo scopo di preservare l’integrità e la bellezza dell’opera originale, che è protetta da un baldacchino anch’esso di velluto.
Durante il periodo di restauro, Palazzo Reale mostrerà una seduta del ‘700 appartenuta ai Borboni, mentre un monitor fornirà ai visitatori informazioni e filmati sulle attività di restauro, trasformando il processo in un’opportunità educativa.
Il valore storico e culturale del trono
Il trono di Palazzo Reale non è solo un’opera d’arte, ma un vero e proprio simbolo della storia politica e culturale di Napoli. Realizzato in legno intagliato e dorato, con braccioli che si ornano di teste leonine, il trono racchiude in sé secoli di storia. L’aggiunta dello stemma sabaudo dopo l’Unità d’Italia rappresenta un momento di transizione e unione per il regno.
La Sala del Trono, in cui questo prezioso arredo si colloca, è storicamente un locale carico di significato, in quanto palcoscenico per eventi politici e cerimoniali. Secondo Mario Epifani, direttore del Palazzo Reale di Napoli, il restauro non solo ripristina l’opera, ma rappresenta anche un’opportunità per approfondire la conoscenza della storia e dell’architettura del Palazzo stesso, contribuendo in questo modo a una narrazione più completa delle dinastie che hanno regnato su Napoli.
Contributo di Intesa Sanpaolo e delle istituzioni
Intesa Sanpaolo ha da sempre avuto un ruolo attivo nel sostegno del patrimonio artistico italiano. Michele Coppola, direttore generale delle Gallerie d’Italia, sottolinea come il progetto “Restituzioni” non solo restituisca aria a opere dimenticate, ma ponga l’accento sull’importanza di Napoli come fulcro di bellezza artistica. Con l’avvio della ventesima edizione, il trono di Palazzo Reale si aggiunge alla lista di oltre 2.000 opere restaurate, portando alla luce la ricchezza culturale di una città e di un’epoca.
Sara Abram, segretario generale del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”, mette in evidenza la cooperazione tra i vari enti coinvolti che ha reso possibile il progetto. Questo restauro è un esempio emblematico di quanto il lavoro di sinergia tra istituzioni pubbliche e private possa portare a risultati significativi nel campo della conservazione del patrimonio culturale.
Il restauro del trono di Palazzo Reale a Napoli non è solo un intervento tecnico, ma un atto simbolico che rappresenta la valorizzazione della storia e dell’identità italiana. Con la sua riemersione, il trono tornerà a vivere, rievocando un’epoca ricca di significato e bellezza.