Negli ultimi anni la diagnosi e il trattamento dei sarcomi ossei hanno fatto passi avanti significativi, soprattutto grazie a nuove tecniche chirurgiche e terapie mediche. Dal 28 al 30 aprile 2025 Padova ospiterà il 37° congresso dell’Emsos, la Società Europea di Oncologia Muscolo-scheletrica, un evento che riunisce centinaia di specialisti internazionali per condividere aggiornamenti e ricerche sulla cura di questi tumori rari.
La rilevanza dell’appuntamento per gli specialisti dei tumori muscolo-scheletrici
Il congresso dell’Emsos rappresenta un punto di riferimento per i medici che si occupano di sarcomi ossei e dei tumori dell’apparato muscolo-scheletrico. L’edizione 2025, organizzata tra gli altri dal professor Pietro Ruggieri, direttore della Clinica Ortopedica dell’Azienda Ospedale-Università di Padova e già presidente della stessa società, porterà nella città veneta circa 700 esperti da Europa, Stati Uniti, Sud America, Cina, Giappone e India.
La partecipazione di professionisti di così alto livello dimostra quanto sia delicata e complessa la gestione di queste patologie. I sarcomi ossei colpiscono spesso pazienti giovani, bambini e adolescenti, richiedendo una combinazione tra diagnosi precoce, tecniche operatorie raffinate e protocolli medici specifici. Negli anni si è passati da interventi mutilanti a trattamenti che puntano a salvaguardare l’arto, migliorando la qualità della vita dei malati.
La scelta di Padova come sede non è casuale. Il centro veneto si è ritagliato un ruolo di primo piano in Europa sulle terapie muscolo-scheletriche. Il congresso si presta inoltre a far convergere nello stesso luogo esperienze e tecnologie innovative, favorendo così il confronto diretto tra clinici e ricercatori impegnati in campi correlati.
I sarcomi ossei: evoluzione nelle diagnosi e nel trattamento
I sarcomi dell’apparato muscolo-scheletrico sono tumori rari ma aggressivi, con una diffusione più frequente fra i pazienti in età pediatrica e giovanile. Fino a pochi decenni fa, più dell’80% dei casi terminava con l’amputazione dell’arto coinvolto per evitare che il cancro si diffondesse. Oggi il quadro è molto diverso: grazie a protocolli medici moderni e a interventi chirurgici più mirati, è possibile preservare l’arto nel 90% dei pazienti, a condizione che la diagnosi avvenga in tempi rapidi.
Il miglioramento delle cure nasce dall’introduzione di terapie mediche preoperatorie che riducono la massa tumorale prima dell’intervento. Ciò permette a chirurghi di conservare più tessuto sano e ridurre le complicanze. La chirurgia stessa si avvale sempre più di tecniche avanzate: la navigazione computerizzata aiuta a pianificare con precisione ogni fase, mentre la robotica assiste nei movimenti, permettendo tagli più precisi.
Nel campo diagnostico, invece, l’applicazione dell’intelligenza artificiale facilita l’interpretazione di immagini complesse. L’IA individua lesioni che potrebbero sfuggire all’occhio umano e supporta nella scelta della terapia più efficace. Strumenti di realtà virtuale aiutano a visualizzare l’area da operare, migliorando l’orientamento del chirurgo durante l’intervento.
Questi progressi rappresentano un cambio su cui molti centri stanno investendo, ma l’Europa rimane leader nel settore. Il congresso di Padova sarà l’occasione per aggiornare le linee guida e condividere nuove sperimentazioni.
Padova come centro europeo di riferimento per la cura dei sarcomi muscolo-scheletrici
L’Università di Padova e l’Azienda Ospedale-Università della città si distinguono per un modello di cura che integra più specialità mediche e tecnologie emergenti. Il professor Pietro Ruggieri sottolinea come l’approccio multidisciplinare rappresenti la chiave per ottimizzare sia la diagnosi che il trattamento.
Padova sfrutta tecnologie avanzate che trovano applicazione durante gli interventi chirurgici. Lo sviluppo della navigazione operativa, della robotica e dell’informatica applicata crea un ambiente dove i chirurghi lavorano con strumenti precisi, che aumentano le probabilità di successo. Nell’ambito degli esami diagnostici, la collaborazione tra radiologi, oncologi e chirurghi consente di pianificare al meglio la strategia da seguire per ogni paziente.
Esperienze e protocolli condivisi a livello europeo
L’esperienza consolidata ha portato il centro veneto a sviluppare protocolli condivisi a livello europeo, che pesano anche sui risultati globali nel trattamento dei tumori muscolo-scheletrici. La capacità di intervenire prima che la malattia aggredisca in profondità, e di farlo senza l’amputazione dell’arto, pone Padova tra le sedi che altri specialisti osservano per apprendere e applicare nuove conoscenze.
L’appuntamento con l’Emsos non serve solo a questi scambi ma aumenta la visibilità internazionale dei risultati raggiunti sul campo da gruppi di lavoro italiani e stranieri. Sarà un momento determinante per confrontare progressi clinici con applicazioni tecnologiche, e per definire i prossimi passi della ricerca.