A Parma, il 27 marzo, ha preso il via un nuovo e ambizioso progetto dal titolo “Atlante sulla Violenza. Per un mondo rivelato dal Teatro“. Si tratta di un’iniziativa triennale promossa dalla Lenz Fondazione, che si propone di esaminare e analizzare le tematiche legate alla violenza, all’eroismo mitico e al concetto di guerra. Il primo appuntamento del programma è la re-edition dello spettacolo “Questa debole forza“, una composizione realizzata da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto. La pièce, ispirata a “Edipo il Tiranno” e a “Mnemosyne” di Friedrich Hölderlin, vedrà protagoniste le attrici Sandra Soncini e Tiziana Cappella. Le date da segnare in agenda sono il 27 e 28 marzo alle 21 e il 29 marzo alle 17, presso la Sala Est di Lenz Teatro.
Il significato di “Questa debole forza”
Lo spettacolo “Questa debole forza” rappresenta un viaggio nel pensiero tragico di Hölderlin, un autore che ha segnato profondamente la letteratura e la filosofia europea. La scelta di interrogarsi sui temi del male e della sofferenza, espressi nei Cori della sua opera “Edipo il Tiranno“, mette in evidenza la tensione tra il bene e il male, un aspetto intrinsecamente umano. Il lavoro di Maestri e Pititto non è nuovo: tra il 1991 e il 1994 hanno dedicato anni all’analisi drammaturgica di vari testi del grandissimo poeta, coinvolgendo il pubblico in una riflessione profonda e articolata.
La messa in scena delle tre versioni incomplete de “La Morte di Empedocle“, le traduzioni di opere quali “Edipo il Tiranno” e “Antigone“, e addirittura i frammenti di “Aiace” e “Edipo a Colono” hanno dimostrato la polivalenza del linguaggio di Hölderlin e la sua capacità di attraversare i secoli. Tra il 2014 e il 2016, il focus si è spostato su “Iperione“, con una trascrizione in tre segmenti pensati per il palcoscenico, un esperimento che ha ampliato ulteriormente il repertorio della compagnia.
L’approfondimento filosofico attraverso l’arte
Il 29 marzo, alla stessa ora, Lenz Teatro ospiterà un’interessante iniziativa a cura di Orsola Rignani. La composizione filosofico-performativa dal titolo “Iliade#1_cavalli-cartografie del dis- #1” si propone di sondare vari aspetti legati alla violenza e alla sua percezione culturale. Rignani, docente di Approcci all’Umanesimo contemporaneo e Storia della Filosofia contemporanea presso l’Università di Parma, ha realizzato una monografia incentrata sulle valenze antropologico-esistenziali del prefisso “dis-“, una riflessione che promette di arricchire il dibattito su un tema tanto complesso quanto attuale.
Questa iniziativa dimostra come il teatro e la filosofia possano intrecciarsi per esplorare le articolazioni del pensiero umano, offrendo nuovi punti di vista sulla condizione contemporanea. La visione di Rignani rappresenta un tentativo di affrontare temi legati alla violenza da angolazioni differenti, creando un ponte tra l’arte e le scienze umane.
A Parma, quindi, si stanno ponendo le basi per un’esplorazione critica e profonda della violenza, utilizzando il linguaggio del teatro per illuminare angoli oscuri della nostra società , con l’obiettivo di stimolare riflessioni significative nei cittadini e nei frequentatori del teatro.