Il diritto alla salute è un principio fondamentale, ma per molti rimane solo una promessa non mantenuta. A roma, la Comunità di Sant’Egidio ha avviato un’importante iniziativa nel Policlinico Gemelli, per assistere i senza fissa dimora. La responsabile della Villetta della Misericordia, Gianna Iasilli, evidenzia come la vulnerabilità sanitaria di queste persone renda difficile il loro accesso ai servizi medici. Questa realtà mette in evidenza non solo le carenze del sistema sanitario, ma anche le sofferenze quotidiane degli uomini e delle donne invisibili che vivono in strada, privi di risorse e di considerazione da parte della società.
Le difficoltà nel garantire il diritto alla salute
Il problema dell’accesso alle cure per i senzatetto è grave e complesso. Gianna Iasilli, in prima linea da anni alla Villetta della Misericordia, racconta come tante persone, colpite da povertà e malattie, non riescano a ricevere i trattamenti necessari. Questo gruppo di individui, già emarginato, si trova spesso a dover fare i conti con difficoltà strutturali, come la mancanza di una tessera sanitaria, l’assenza di residenza o l’impossibilità di accedere a un medico di medicina generale. Una situazione che crea una vera e propria ingiustizia sociale. La Villetta, fondata nel 2016 grazie all’iniziativa di Sant’Egidio in occasione del Giubileo della Misericordia, è nata con l’obiettivo di offrire un riparo, ma soprattutto un’area di assistenza per dare una nuova chance a chi vive per strada.
Il profilo degli ospiti è variegato, ma una cosa è certa: molti di loro vivono situazioni di grave fragilità sia economica che sanitaria. Secondo i rapporti interni, l’87% degli ospiti ha un background di vita di strada o proviene da situazioni di emergenza ospedaliera. La loro età è mediamente attorno ai 55 anni. Malattie legate a dipendenze, come alcolismo e tossicodipendenza, sono comuni, e il 32% degli individui ha riscontrato disturbi psichiatrici nel corso degli anni.
Un supporto concreto per la rinascita
Alla Villetta, il supporto sanitario è fondamentale. Grazie alla sinergia con il Policlinico Gemelli, molti hanno avuto accesso a visite e cure quotidiane. Qui, la salute viene vista come un diritto primario da tutelare. Gli operatori della Comunità di Sant’Egidio, tutti volontari, testimoniano che i risultati raggiunti in questo periodo sono migliorati notevolmente. Ad esempio, tra il 2016 e il 2024, 250 persone hanno ricevuto assistenza per alcolismo con quasi 2200 visite ambulatoriali. Un tasso di successo significativo è emerso: il 78% degli ospiti ha ridotto sensibilmente il consumo di alcol, mentre un terzo ha smesso del tutto.
Questo progetto rappresenta non solo un luogo dove trascorrere la notte, ma un vero e proprio centro di rinascita. La Villetta ha aiutato molte persone a riconquistare una dignità perduta, rinnovando la loro speranza di vita. Gianna Iasilli sottolinea che il lavoro svolto è un segno tangibile di come anche le situazioni più disperate possano trovare una strada verso un futuro migliore.
Le sfide dell’accesso ai servizi sanitari
Nonostante i progressi, permangono numerose difficoltà. Iasilli evidenzia come per molte persone dell’area, avere accesso a una tessera sanitaria o a servizi di assistenza sanitaria non sia così semplice. Per gli stranieri, la mancanza di residenza complica ulteriormente la situazione. Non si tratta solo di un’incapacità di accedere ai servizi, ma di una vera e propria esclusione sociale che affligge molti.
La tragica realtà è che tra le 131 persone che sono state accolte alla Villetta negli ultimi anni, 28 hanno perso la vita subito dopo aver lasciato la struttura. Questo dato mette in evidenza non solo le carenze di assistenza, ma rivela una povertà sanitaria che molti non conoscono. La mancanza di diagnosi prealabili è emersa in maniera drammatica, come nel caso di dieci individui, morti di neoplasie scoperte solo grazie ai controlli effettuati all’ingresso della Villetta. Questa evidenza sottolinea la necessità di una maggiore attenzione alle condizioni di salute dei più vulnerabili.
Un fenomeno sociale in crescita
Il tema della salute dei senzafissa dimora non si limita al loro stato, ma coinvolge anche anziani, immigrati e tutte quelle categorie di persone fragili. Gianna Iasilli riporta storie emblematiche di persone che hanno attraversato la Villetta e hanno visto la propria vita stravolta. Ricorda il caso di un giovane con gravi problemi respiratori, che aveva più volte cercato aiuto nei pronto soccorso, ma a cui non erano mai stati eseguiti esami diagnostici fondamentali. Grazie all’attenzione della Villetta, è stato riscontrato un tumore polmonare in fase avanzata. Questo episodio, purtroppo, riflette un problema più ampio e sistemico che riguarda la capacità di garantire assistenza adeguata a chi vive situazioni di emergenza.
La Comunità di Sant’Egidio continua a lavorare senza sosta per affrontare queste sfide, cercando di trasformare la vita di chi non ha voce né diritti. L’obiettivo resta quello di garantire a tutti i diritti essenziali e il supporto necessario per affrontare le difficoltà quotidiane. Una battaglia che richiede impegno, solidarietà e coraggio da parte di tutti.