Un evento di grande significato si è svolto a Sabaudia, dove, tra il calore di un’estate accogliente, è stato presentato un libro che mette al centro il valore universale dello sport come strumento di pace. “Giochi di pace. L’anima delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi“, edito dalla Libreria Editrice Vaticana e promosso dall’iniziativa di Athletica Vaticana, raccoglie testimonianze di atleti provenienti da ogni angolo del mondo, tra cui rifugiati e rappresentanti delle autorità sportive italiane e vaticane. Con una prefazione del Papa, il volume si propone non solo come un’opera letteraria, ma anche come un messaggio di speranza per una convivenza pacifica.
La presentazione del libro e il messaggio di Papa Francesco
Atmosfera di riflessione e unità
Il Palazzo Comunale di Sabaudia ha ospitato, ieri sera, la presentazione di un libro che non poteva trovarsi in un contesto più adatto. La scelta del luogo, la coinvolgente prefazione di Papa Francesco e il contributo del sindaco Alberto Mosca hanno conferito gravità e significato all’evento. Durante la serata, con la presenza di un pubblico interessato, è emerso il messaggio di pace che il Papa ha voluto diffondere, sottolineando come lo sport possa diventare un linguaggio universale.
La prefazione di Francesco si erge a simbolo di questo pensiero, invitando a considerare l’attività sportiva come un’opportunità per creare legami a prescindere dalle barriere culturali o politiche. Il Papa ha affermato che l’autentico spirito olimpico e paralimpico rappresenta un antidoto alla guerra, un messaggio che è stato ripreso e rinnovato anche durante l’Angelus in piazza San Pietro, dove ha dichiarato che gli eventi sportivi possono costituire una tregua nelle guerre, auspicando che i Giochi Olimpici di Parigi possano segnare l’inizio di una nuova era di inclusione e pace.
Sport come leva identitaria e sociale
Nell’ambito di questo evento, è emerso chiaramente come il libro non si limiti a raccontare storie di sportivi, ma ambisca a trasmettere valori profondi. La figura di Vincenzo Parrinello, curatore dell’opera e dirigente sportivo con una carriera di oltre quarant’anni, ha guidato la discussione su questi temi. Parrinello ha sottolineato che i successi sportivi non rappresentano solo trionfi, ma incapsulano valori fondamentali come l’inclusione, la tolleranza e la pace.
Un ricordo potente emerso durante la presentazione è stato l’appello di Giovanni Paolo II del 1995, “Guerra alle guerre“, un richiamo alla collettività che continua a restare attuale. L’invito è chiaro: la figura del dirigente sportivo deve andare oltre la mera competizione e abbracciare il ruolo di educatore, preparando gli atleti all’importanza della solidarietà e della condivisione dei valori umani.
Il coinvolgimento delle autorità e l’affluenza del pubblico
Sabaudia: una città simbolo di sport e inclusione
Il sindaco di Sabaudia, Alberto Mosca, ha espresso il suo orgoglio per il messaggio che questo libro porta con sé, evidenziando il legame tra il valore dello sport e la comunità. Durante il suo intervento, ha rimarcato l’importanza dell’inclusione nella pratica sportiva per grandi e piccini, sottolineando che ogni cittadino deve avere accesso a opportunità di partecipare ad attività sportive, non solo a livello agonistico, ma anche come mezzo per sviluppare relazioni sociali e valori educativi.
La presentazione ha visto la partecipazione di diverse figure istituzionali e della società civile, creando un’atmosfera di condivisione e riflessione. Il pubblico, composto da autorità locali, cittadini e turisti, ha potuto interagire attivamente con i relatori, testimonianza di come lo sport possa fungere da collante sociale in ogni contesto comunitario.
Un libro che racconta storie di speranza e resilienza
“Giochi di pace” non è solo una raccolta di testimonianze, ma un tributo a 85 storie di atleti, tra cui il contributo di rifugiati e figure storiche dello sport. La lista include nomi di grande rilievo, dai campioni olimpionici come Federica Pellegrini e Jannik Sinner, a leggende del passato come Tommie Smith. Queste storie personali e professionali rappresentano una vera e propria ‘staffetta’ di valori, un percorso di resilienza e determinazione che si unisce al messaggio di pazienza e cooperazione.
L’opera, quindi, diventa un mezzo attraverso il quale si può comprendere come lo sport possa continuare a essere un motore di cambiamento e un linguaggio condiviso, capace di superare le divisioni e coltivare la speranza in un futuro migliore. Questi molteplici messaggi, raccolti e uniti dalle parole di Parrinello, esprimono chiaramente quanto lo sport possa contribuire a edificare un mondo più inclusivo e pacifico, incitando tutti a diventare ambasciatori della pace, sia dentro che fuori dal campo di gara.