A torino la versione in vetroresina di 'Marco Cavallo' contro i cpr: il simbolo di una battaglia sociale

A torino la versione in vetroresina di ‘Marco Cavallo’ contro i cpr: il simbolo di una battaglia sociale

A Torino, l’installazione della statua ‘Marco Cavallo’ simboleggia la lotta contro i centri di permanenza per i rimpatri, richiamando l’attenzione sui diritti umani e le condizioni dei migranti.
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A torino la versione in vetroresina di 'Marco Cavallo' contro i cpr: il simbolo di una battaglia sociale - Gaeta.it

Questa mattina, Torino ha visto l’arrivo di una copia in vetroresina della statua ‘Marco Cavallo‘, emblema della lotta per la chiusura degli ospedali psichiatrici negli anni Settanta. Questa iniziativa si è svolta davanti al complesso di corso Brunelleschi, dove il 24 marzo è previsto il riavvio del Centro di Permanenza per i Rimpatri . Il progetto, che rappresenta una tappa iniziale di un tour che porterà l’oggetto in diverse città italiane, è stato promosso da diverse organizzazioni, tra cui Rete Mai Più Lager, Forum di Salute Mentale, Legal Team e la Società Italiana di Medicina delle Migrazioni.

La manifestazione e il significato simbolico dell’installazione

Nel corso della mattinata, accanto alla statua azzurra si è radunato un presidio composto da diverse decine di manifestanti. Il simbolismo di ‘Marco Cavallo‘ si unisce alla lotta contro i Cpr, che secondo i manifestanti sono considerati istituti violenti e disumani. Nicola Cocco, medico e attivista della Rete, ha denunciato durante il presidio la realtà all’interno dei Cpr, definendoli “lager dove le persone sono tenute in detenzione, pur essendo un contesto amministrativo”. Secondo Cocco, questo regime porta a sofferenza e degrado, evocando triste memorie di una “deriva manicomiale” che oscura i diritti umani.

L’installazione non è solo un’opera d’arte; è un richiamo all’azione e una testimonianza visiva delle lotte passate e presenti per i diritti delle persone vulnerabili. La storia di ‘Marco Cavallo‘, che nel 1973 divenne un simbolo di liberazione dalla chiusura delle strutture psichiatriche, ora viene riadattata per un nuovo contesto: quello delle persone rinchiuse nei Cpr, accuse che risuonano forti da anni nelle strade italiane.

Riflessioni sulla tragedia di Moussa Balde e la necessità di cambiamento

Durante il presidio, è stata ricordata la tragica storia di Moussa Balde, un giovane di 23 anni dalla Guinea, che si tolse la vita nel Cpr di Torino nel 2021. Moussa, privo di documenti regolari, era stato trasferito nel centro dopo aver subito un’aggressione a Ventimiglia. La sua morte ha scosso profondamente l’opinione pubblica e ha riacceso i riflettori sulla questione dell’accoglienza e delle condizioni nei centri di detenzione per migranti.

Questa vicenda ha portato l’attenzione sulla necessità di riformare i Cpr, istituzioni criticate per l’assenza di tutele adeguate e di un approccio umano verso i migranti. Gli attivisti presenti al presidio, tra cui membri dei Gruppi Regionali di Immigrazione e Salute, Medici senza Frontiere e Mediterranea Saving Humans, hanno chiesto una presa di coscienza collettiva affinché tali tragedie non si ripetano mai più.

Partecipazione e solidarietà: la risposta della comunità

Il presidio ha visto la partecipazione attiva di organizzazioni e cittadini, uniti per sostenere la causa e chiedere un intervento concreto. L’evento ha dimostrato quanto sia vivo il dibattito su immigrazione e salute mentale in Italia, con una crescente consapevolezza riguardo ai diritti umani. La presenza di centri sociali e di varie associazioni ha evidenziato un sentimento di solidarietà per coloro che si trovano in difficoltà nei Cpr.

I manifestanti hanno sottolineato come l’installazione di ‘Marco Cavallo‘ diventi un catalizzatore per la discussione e l’azione. La questione dell’immigrazione è complessa e richiede un approccio multidimensionale che affronti non solo le problematiche legate alla sicurezza, ma anche il benessere e la dignità delle persone. La battaglia per una maggiore trasparenza e per il rispetto dei diritti fondamentali continua, galvanizzando sempre più attivisti e sostenitori in tutto il Paese.

La lotta per i diritti umani e per il superamento di pratiche disumane, come quelle riscontrate nei Cpr, è ora più attuale che mai, e questa iniziativa rappresenta solo l’inizio di un percorso che porterà i diritti dei migranti al centro della discussione pubblica in Italia.

  • Marco Mintillo

    Marco Mintillo è un giornalista e blogger specializzato in cronaca e attualità, con una passione per i viaggi. Collabora regolarmente con Gaeta.it, un sito di riferimento per notizie e approfondimenti sulla città di Gaeta e oltre. Qui, Marco pubblica articoli che spaziano dall'analisi di eventi locali a questioni di rilievo internazionale, offrendo sempre una prospettiva fresca e dettagliata. La sua abilità nel raccontare i fatti attraverso la lente del viaggiatore gli ha guadagnato una fedele base di lettori che apprezzano la sua capacità di legare la cronaca mondiale alle storie del territorio.

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