La città di Treviso si distingue per l’eccellenza nella terapia del dolore, in particolare per ciò che riguarda le lesioni alla mano. Grazie alle recenti innovazioni tecnologiche, due pazienti che avevano subito traumi gravi hanno trovato sollievo e una nuova speranza per il recupero della loro funzionalità. Questo articolo approfondisce i dettagli degli interventi realizzati presso l’ospedale della città, mostrando come la medicina moderna possa trasformare le vite di chi vive con dolore cronico.
Il ruolo della mano nei traumi lavorativi
La mano è uno degli strumenti più essenziali nel corpo umano, non solo per la sua funzione motoria, ma anche per la sua importanza nelle interazioni quotidiane. Le statistiche indicano che è frequentemente soggetta a vari tipi di traumi durante le attività lavorative. Incidenti come schiacciamenti, strappi, ustioni e persino amputazioni possono verificarsi e avere conseguenze devastanti. Tali episodi non solo compromettono la funzione fisica della mano, ma possono anche dare origine a dolori neuropatici cronici, una condizione debilitante che impatta profondamente sulla qualità della vita.
Le conseguenze di un trauma alla mano possono essere gravi. Molti lavoratori si trovano a dover affrontare non solo il recupero fisico, ma anche la gestione di un dolore persistente che può diventare una costante nella loro esistenza. Per questo motivo, è fondamentale disporre di strategie terapeutiche avanzate che possano aiutare a ridurre il dolore e ripristinare una funzione adeguata dell’arto.
Interventi all’avanguardia all’ospedale di Treviso
Recentemente, presso l’ospedale di Treviso, sono stati effettuati due interventi significativi per affrontare il dolore cronico alla mano. Questi interventi sono stati realizzati grazie alla collaborazione tra le Unità operative di Medicina e Terapia del Dolore, diretta da Giannantonio Zanata Santi, e la Radiologia guidata da Giovanni Morana. Il team multidisciplinare ha utilizzato tecnologie innovative che rappresentano un passo avanti nelle cure per lesioni alla mano.
Nel caso specifico delle due pazienti coinvolte, entrambe cinquantenni, le situazioni cliniche erano particolarmente complesse. La prima paziente, dopo aver subito un grave trauma sul lavoro, si era confrontata con ripetuti interventi chirurgici senza risultati positivi. Il dolore neuropatico cronico che ne era derivato le aveva reso l’arto superiore praticamente inutilizzabile. La seconda paziente, invece, aveva presentato esiti da schiacciamento alla mano destra, richiedendo un intervento mirato per alleviare il suo disagio.
Neuromodulazione elettrica: un approccio innovativo
Dopo un attento studio clinico e strumentale, le pazienti sono state sottoposte a un intervento di neuromodulazione elettrica dei nervi periferici. Questa tecnica prevede l’inserimento di elettrocateteri stimolatori sui nervi della mano, eseguita con un approccio mininvasivo. L’intervento è stato condotto da Zanata Santi, in sinergia con i professionisti della Radiologia, Carlo Alberto Berto e Carlo Bortolanza.
Attraverso la chirurgia mininvasiva, gli elettrocateteri sono stati posizionati in modo preciso e delicato, riducendo al minimo il trauma ai tessuti circostanti. Una volta posizionati, questi dispositivi sono stati collegati a piccoli neuropacer “intelligenti”, inseriti sotto la pelle dell’avambraccio. Questi apparecchi, programmati per modulare l’attività elettrica dei nervi, permettono una stimolazione continua e personalizzata, mirata a ridurre il dolore e migliorare la funzionalità della mano.
Questa procedura rappresenta un significativo passo avanti per la terapia del dolore, consentendo ai pazienti di sperimentare un miglioramento della qualità della vita e maggiori possibilità di recupero. Con un approccio così innovativo, Treviso si pone sempre più come un centro d’eccellenza nel trattamento del dolore, dimostrando che la tecnologia può fare la differenza nel percorso di guarigione dei pazienti.