A venezia una rosa rossa sul viso della partigiana per l’80° anniversario della liberazione

A venezia una rosa rossa sul viso della partigiana per l’80° anniversario della liberazione

Venezia celebra l’80° anniversario della liberazione con una cerimonia alla riva dei Sette Martiri, depone una rosa rossa sulla statua “la partigiana” di Augusto Murer per onorare le donne della Resistenza.
A Venezia Una Rosa Rossa Sul V A Venezia Una Rosa Rossa Sul V
Venezia ha commemorato l’80° anniversario della liberazione con una cerimonia alla Riva dei Sette Martiri, deposta una rosa rossa sulla statua della “partigiana” in omaggio alle donne della Resistenza e alla memoria storica della città. - Gaeta.it

Venezia ha ricordato l’80° anniversario della liberazione con una cerimonia significativa nei pressi della Riva dei Sette Martiri. In questa occasione, una rosa rossa è stata deposta sul volto della scultura dedicata alle donne della Resistenza, nota come “la partigiana”. L’evento si lega alla memoria storica della città e si svolge in un contesto carico di simboli legati alla seconda guerra mondiale e alle tradizioni locali.

La partigiana e il suo significato storico a venezia

La statua chiamata “la partigiana” si trova proprio accanto alla riva dei Sette Martiri, uno dei luoghi simbolo di Venezia. Quest’opera è stata realizzata dallo scultore Augusto Murer come tributo alle donne che hanno lottato e sofferto durante la lotta partigiana nella seconda guerra mondiale. La scelta di questa figura femminile è significativo perché rappresenta dolore, sacrificio e resistenza.

La scultura mostra una donna fucilata, probabilmente torturata, con le mani legate. Il volto della donna, su cui è stato posato il fiore rosso, simboleggia il prezzo umano pagato da molte persone in quel periodo. Questo monumento arriva a sostituire un precedente, andato distrutto nel 1964 a causa di un attentato dinamitardo di matrice neofascista. Quell’atto criminale voleva distruggere ogni memoria della Resistenza, ma la statua attuale si erge come testimonianza della volontà di non dimenticare.

Progetto della base e architettura a venezia

La base in pietra su cui poggia la statua è un progetto dell’architetto Carlo Scarpa. La sua struttura dona alla scultura una presenza solida e raccolta, capace di integrare lo spazio pubblico in modo rispettoso ma deciso. Scarpa ha saputo legare insieme arte e architettura in un luogo aperto al racconto della città e della sua storia.

Cerimonia di commemorazione e tradizioni veneziane il 25 aprile

Il 25 aprile 2025 a Venezia si è svolta una cerimonia sobria ma piena di significati. L’atto del posare una rosa rossa sul volto della partigiana dà valore alle donne che hanno partecipato alla Resistenza, spesso meno ricordate rispetto agli uomini combattenti. Questa testimonianza materiale richiama ogni anno l’attenzione su un capitolo importante della storia italiana e veneziana.

La presenza della rosa rossa non è casuale nella capitale lagunare. La festa di San Marco, patrono di Venezia, cade proprio nello stesso periodo. Da tempo immemore, gli uomini veneziani offrono una rosa rossa alle donne care, un gesto che accompagna anche la celebrazione civile. In questo senso, la rosa deposta sulla scultura diventa duplice simbolo: da un lato ricorda il sacrificio delle donne partigiane, dall’altro richiama una tradizione radicata nella cultura locale.

Intreccio di memoria storica e riti popolari a venezia

In città, quest’evento richiama quindi sia la memoria storica della liberazione sia i riti popolari legati al patrono San Marco. Le due ricorrenze si intrecciano dando forza alla festa e alla riflessione. Non a caso, la scelta della rosa rossa è parte più ampia della cultura veneziana, che inserisce l’evento nella vita quotidiana della città e nella sua identità.

Il contesto politico e culturale della memoria partigiana a venezia

Il monumento alla partigiana non è solo una scultura, ma un simbolo concreto del rapporto tra passato e presente a Venezia. La sua storia, segnata dal tentativo di distruzione neofascista nel 1964, riflette anche le tensioni politiche che hanno accompagnato la memoria della Resistenza nel dopoguerra. L’idea di celebrare questa figura femminile racconta inoltre un’attenzione più ampia verso il ruolo svolto dalle donne nella storia italiana.

Negli ultimi anni, la città ha mantenuto viva questa memoria attraverso iniziative pubbliche, eventi e interventi artistici. L’attenzione alle donne della Resistenza evidenzia un allargamento della narrazione storica, meno centrata sui generali o sui partigiani uomini, e più rivolta al contributo civile e coraggioso delle donne.

La rilevanza della riva dei sette martiri

La scelta di collocare il monumento in un luogo pubblico come la riva dei Sette Martiri è rilevante. Il nome stesso della riva ricorda un episodio legato alla resistenza, e il monumento si inserisce quindi in un contesto riconoscibile e storico per chi vive o visita Venezia. La scultura di Murer con la base di Scarpa lega così arte, storia e urbanità in modo unico.

Anche sul piano culturale, l’evento di quest’anno richiama un interesse crescente verso la cura della memoria e la valorizzazione dei simboli legati alla lotta contro il nazifascismo. Il rispetto per queste testimonianze si riflette poi nella scelta del luogo, nella posa del fiore e nelle modalità della commemorazione.

Il 25 aprile 2025 vede dunque Venezia impegnata a confermare il proprio legame con la Resistenza, attraverso gesti concreti e visibili nel cuore della città.

  • Armando Proietti

    Armando è un giovane blogger esperto di cronaca e politica. Dopo aver studiato Scienze Politiche, ha avviato un blog che analizza e commenta gli eventi politici italiani e internazionali con uno stile incisivo e informativo, guadagnandosi la fiducia di un vasto pubblico online.

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