Abbandono di cuccioli ad Atessa: cresce l’allerta per il randagismo in Abruzzo

Recentemente, otto cuccioli di cane abbandonati sono stati trovati ad Atessa, evidenziando il crescente problema del randagismo in Italia. L’associazione Cani Sciolti Odv ha recuperato i cuccioli, ora al sicuro. La situazione richiede interventi normativi e una maggiore sensibilizzazione sulla sterilizzazione e le adozioni per affrontare efficacemente l’abbandono degli animali domestici.
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Abbandono di cuccioli ad Atessa: cresce l'allerta per il randagismo in Abruzzo - Gaeta.it

Un episodio preoccupante si è verificato di recente nel Comune di Atessa, dove otto cuccioli di cane abbandonati sono stati rinvenuti da alcuni giovani. Questo triste avvenimento riporta alla luce una problematica sempre più attuale: il randagismo e l’abbandono di animali domestici. La situazione richiede un’attenzione immediata da parte delle amministrazioni e delle associazioni attive nel settore, per garantire il benessere degli animali e della comunità.

La scoperta dei cuccioli abbandonati

Ieri, mentre passeggiavano lungo una strada del Comune di Atessa, un gruppo di giovani ha fatto una scoperta scioccante: otto cuccioli di circa 40 giorni abbandonati all’interno di uno scatolone. La scena ha colpito profondamente i ragazzi, che hanno immediatamente contattato l’associazione locale Cani Sciolti Odv. Questa associazione, molto attiva nella protezione degli animali, ha prontamente recuperato i cuccioli in accordo con gli enti competenti, mettendoli al sicuro temporaneamente. I cuccioli, ora in buona salute, hanno bisogno di aiuto e affetto, mentre si cercano i responsabili dell’abbandono.

L’abbandono di animali è diventato un fenomeno sempre più allarmante, non solo in Abruzzo, ma in tutta Italia. Questo episodio ad Atessa ha riaperto il dibattito sulla necessità di normative più severe e interventi mirati per combattere questo problema. Non solo è fondamentale sensibilizzare la popolazione sull’importanza dell’adozione e della cura dei propri animali, ma è necessario anche intervenire a livello istituzionale per affrontare le cause che portano all’abbandono.

La gestione del randagismo in Abruzzo

La problematica del randagismo in Abruzzo è una questione complessa che coinvolge diversi aspetti: dall’abbandono quotidiano di animali domestici alla scarsità di risorse destinate alla gestione delle strutture di accoglienza dei cani. Secondo il Coordinamento associazioni volontari abruzzesi animali e ambiente, nel giorno in cui sono stati rinvenuti i cuccioli, i costi per mantenere gli animali abbandonati superano i 2 milioni di euro all’anno. Questi fondi sono destinati a sostenere quei cani che sono stati lasciati al loro destino, spesso da proprietari irresponsabili.

La mancanza di un adeguato monitoraggio e di un sistema di controllo degli animali domestici aggrava la situazione. Molti Comandi di polizia municipale non dispongono dei lettori di microchip necessari per identificare i cani smarriti o abbandonati, né hanno personale sufficiente e preparato per gestire le segnalazioni. La mancanza di strategie efficaci porta a una crescente popolazione di cani randagi, molti dei quali finiscono nei canili o vivono in condizioni precarie.

L’importanza della sterilizzazione e delle adozioni

Un approccio fondamentale per contrastare il randagismo è la sterilizzazione obbligatoria e facoltativa dei cani. Questa misura, come sottolineato dal Coordinamento, dovrebbe essere una priorità nelle previsioni di bilancio delle amministrazioni comunali abruzzesi. Nonostante il lavoro svolto dai volontari nel promuovere le adozioni, che ogni anno permettono a migliaia di animali di trovare una nuova casa, il numero di cani randagi continua ad aumentare. Le adozioni rappresentano solo una goccia nell’oceano del randagismo.

Per affrontare questa emergenza, è necessaria una stretta collaborazione tra le associazioni che operano sul campo e le istituzioni. Il Coordinamento ha già avviato iniziative per presentare proposte di modifica delle normative attuali e costruire un dialogo costruttivo con i Comuni. La chiusura dei “rubinetti” del randagismo deve diventare una priorità, per garantire un futuro migliore agli animali e una convivenza più serena nella nostra comunità.

L’attività di sensibilizzazione e l’impegno delle associazioni rappresentano una speranza per il futuro, ma necessitano di un supporto concreto e sistemico da parte delle amministrazioni locali affinché questa battaglia contro l’abbandono e il randagismo possa avere risultati tangibili.

Ultimo aggiornamento il 24 Settembre 2024 da Laura Rossi

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