La questione relativa alle assunzioni nelle aziende sanitarie abruzzesi resta al centro di un acceso confronto politico e amministrativo. Nonostante le direttive della Regione Abruzzo che avevano sospeso nuove assunzioni in attesa di chiarimenti sul bilancio delle asl, Pescara, Teramo e Chieti hanno proceduto con nuove assunzioni, suscitando proteste da parte delle opposizioni regionali. Tra le figure assunte, si parla anche di un esponente politico, che ha acceso ulteriormente il dibattito.
il blocco delle assunzioni e le direttive del dipartimento sanità
Nel tentativo di contenere il disavanzo delle aziende sanitarie locali, il Dipartimento Sanità della Regione Abruzzo ha imposto uno stop alle assunzioni di nuovo personale amministrativo. Questa decisione arriva in un momento delicato, in cui si sta ancora cercando di valutare il bilancio definitivo delle asl regionali. Il blocco avrebbe dovuto evitare spese aggiuntive fino a quando non si fosse definita con precisione la situazione finanziaria. Tuttavia, le singole asl di Pescara, Teramo e Chieti hanno in parte ignorato queste indicazioni, procedendo con una serie di nuove assunzioni.
raccomandazioni non rispettate
Secondo quanto emerge, il Dipartimento aveva raccomandato di congelare ogni attività relativa all’ingresso di nuovo personale, ma a quanto pare queste disposizioni non hanno trovato pieno rispetto nelle tre asl. Non solo gli amministrativi, ma anche alcuni concorsi sono stati portati avanti senza l’approvazione ufficiale prevista. Questo comportamento ha creato forti dissapori all’interno della macchina amministrativa regionale e ha acceso il dibattito politico attorno alla gestione delle risorse sanitarie.
Le assunzioni e i concorsi sono stati giustificati dai dirigenti delle asl come passaggi necessari per mantenere il funzionamento di servizi amministrativi ormai sovraccarichi, ma senza un coordinamento con il livello regionale le azioni risultano contraddittorie rispetto alle direttive ufficiali. Questa situazione ha generato confusione e polemiche sulla responsabilità di eventuali decisioni autonome.
i casi specifici di pescara, teramo e chieti
La Asl di Pescara si è distinta per aver utilizzato lo scorrimento di un bando datato 2021 per assumere cinque nuovi amministrativi. Tra questi risulta anche un consigliere comunale legato a Forza Italia, una circostanza che è immediatamente finita sotto la lente delle opposizioni per possibili questioni di conflitto di interesse o favoritismi. Le modalità di queste assunzioni sono state criticate per essere avvenute in extremis proprio nel pieno del blocco regionale e senza un’adeguata giustificazione pubblica.
problemi di trasparenza a chieti
La Asl di Chieti ha invece attivato un concorso per 20 posti amministrativi, chiudendo le iscrizioni nel mese di maggio. Il bando non è stato però pubblicato sulla piattaforma ufficiale ministeriale inPA.gov, elemento che viola la normativa vigente sulle procedure di reclutamento nel pubblico impiego. Questo ha contribuito a sollevare dubbi sulla trasparenza e correttezza dell’intero processo, oltre a tener viva la tensione fra Regione e asl.
la delibera controversa di teramo
Per quanto riguarda la Asl di Teramo, c’è una particolare vicenda legata a una delibera che ha motivato l’assunzione di personale facendo riferimento a dichiarazioni pubbliche rilasciate dal capogruppo regionale di Fratelli d’Italia. I dirigenti della asl hanno parzialmente considerato quelle dichiarazioni come riferimenti “normativi”, mettendo in dubbio le direttive ufficiali del Dipartimento Sanità. La delibera, adottata ma ritirata dopo poche ore, è al centro di una riflessione sulle modalità di decisione all’interno della struttura, soprattutto perché l’atto è stato sospeso proprio per rivederne le motivazioni.
la reazione delle opposizioni e le critiche alla gestione regionale
Le forze di opposizione in Consiglio regionale hanno reagito con durezza agli sviluppi relativi alle assunzioni nelle asl abruzzesi. I portavoce di Pd, M5S, Avs, Azione, Riformisti e della civica Abruzzo Insieme, riuniti nel Patto per l’Abruzzo e con Luciano D’Amico in prima linea, hanno denunciato il disordine e la scarsa trasparenza della gestione sotto l’attuale governo regionale. Secondo loro, le ricorrenti tensioni sono l’effetto di una conduzione politica caratterizzata da mancanza di coordinamento e di attenzione ai bilanci pubblici.
Le opposizioni sostengono che il blocco delle assunzioni era una misura necessaria per ridurre il disavanzo della sanità regionale, ma che in realtà è stato aggirato con una “corsa all’assunzione” che penalizza soprattutto i cittadini. L’aumento delle tasse e i tagli lineari della regione sembrano cozzare con una gestione che continua a spendere in modo poco chiaro, secondo chi contesta. È stata segnalata l’assenza di una strategia effettiva per sanare i conti pubblici e una mancanza di responsabilità da parte dei dirigenti coinvolti nelle varie asl.
Queste critiche si innestano in un contesto più ampio di sfiducia verso l’amministrazione regionale, che viene definita incapace di mantenere ordine e trasparenza nelle proprie aziende. È stata quindi richiesta un’indagine ufficiale e la necessità di risposte precise da parte della Regione Abruzzo e dei direttori delle asl, con l’obiettivo di chiarire i motivi e le dinamiche che hanno portato a queste scelte.
il ruolo della politica nelle assunzioni sanitarie e le implicazioni future
Il coinvolgimento di un consigliere comunale di Forza Italia tra le nuove assunzioni di Pescara non è un dettaglio trascurabile nell’attuale clima politico. Questo elemento ha sollevato interrogativi sulle interferenze della politica nelle nomine e sull’opportunità di certe assegnazioni, soprattutto in tempi in cui si chiedono rigore e trasparenza.
Inoltre, la situazione della Asl di Teramo, che ha riferito alle dichiarazioni politiche come giustificazione per procedere oltre le direttive sanitarie regionali, indica come i confini tra politica e gestione amministrativa possano risultare poco chiari. La sospensione della delibera dimostra un tentativo di correggere un errore di procedimento, ma conferma anche una confusione di ruoli e di competenze.
Per le asl abruzzesi il futuro appare complicato. Le pressioni per gestire bilanci in difficoltà e il bisogno di garantire i servizi spingono a risposte rapide, ma la mancanza di coordinamento con la regione rischia di far emergere contraddizioni e nuovi problemi. Dal punto di vista politico, la vicenda potrebbe avere ripercussioni sulle prossime decisioni in materia di gestione sanitaria e sull’immagine delle forze al potere.
Le amministrazioni dovranno affrontare interrogativi molto concreti su chi prende le decisioni, in base a quali criteri e con quali limiti, se vogliono evitare nuove crisi e mantenere almeno una parvenza di ordine dentro un sistema pubblico sempre sotto i riflettori.