Nel 2023, l’Abruzzo ha raggiunto un traguardo significativo nel suo export, superando i 10 miliardi di euro con una crescita del 14%, decisamente superiore alla media nazionale. Questo risultato è emerso dal rapporto ‘Economia e Società‘, pubblicato dal Centro studi dell’Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia . L’analisi offre uno sguardo prezioso sull’andamento commerciale della regione, evidenziando i settori più dinamici e le aree di eccellenza, contribuendo così a comprendere le potenzialità e le sfide dell’economia abruzzese.
Settore metalmeccanico ed elettronico: il cuore dell’export regionale
Nel panorama dell’export abruzzese, il comparto metalmeccanico ed elettronico resta il principale protagonista, rappresentando ben il 49% del totale. Nonostante le sfide degli ultimi anni, questo settore ha mostrato una notevole resilienza, registrando un incremento del 16,4% rispetto all’anno precedente, un dato che supera di gran lunga la media nazionale. La crescita è stata sostenuta in particolare dalle vendite di mezzi di trasporto, che hanno avuto un’impennata del 22%, contribuendo al 36% delle esportazioni complessive della regione.
Il significativo aumento delle vendite dimostra la capacità delle aziende abruzzesi di adattarsi e rispondere a una domanda crescente nel mercato internazionale. A fronte delle difficoltà che il comparto ha affrontato, questo andamento positivo suggerisce un processo di rinnovamento e investimento da parte delle imprese locali, capaci di innovare e migliorare la propria offerta. La situazione attuale rappresenta un segnale incoraggiante per il settore, non solo per il volume delle vendite, ma anche per la qualità dei prodotti esportati.
Crescita del settore chimico-farmaceutico e Made in Italy
Il settore chimico-farmaceutico non è rimasto indietro, contribuendo con il 24% dell’export regionale e registrando un’importante crescita del 16%, nonostante un contesto nazionale che ha visto una contrazione del 3%. Questo comparto evidenzia un dinamismo notevole, con aziende abruzzesi in grado di fare breccia in mercati sempre più competitivi, offrendo prodotti di alta qualità e innovativi.
Anche il settore del Made in Italy ha mostrato performance positive, con un aumento complessivo dell’11%, superiore al 3% nazionale. Le due anime di questo comparto, agroalimentare e moda, hanno entrambe contribuito a questo risultato; in particolare, il tessile ha ottenuto un notevole incremento del 20%, risultando stazionario a livello nazionale. Questo sottolinea la capacità delle aziende abruzzesi di valorizzare la propria tradizione e il patrimonio culturale, affermandosi con successo in un contesto globale.
Sostenibilità e obiettivi di sviluppo: la visione futura d’Abruzzo
Un altro aspetto interessante analizzato nel rapporto riguarda la posizione dell’Abruzzo rispetto ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile. Tra il 2010 e il 2022, la regione ha seguito tendenze similari a quelle nazionali, ma si prevede che raggiunga gli obiettivi dell’Agenda 2030 solamente per quanto riguarda le aree terrestri protette. Questo dato coglie l’occasione di riflessione sulla necessità di un impegno maggiore da parte delle istituzioni e delle imprese per affrontare sfide globali come povertà, disuguaglianze, cambiamenti climatici, e sostenibilità.
Il percorso verso un futuro più sostenibile è costellato di opportunità, sia per i settori già forti, come quello metalmeccanico e chimico, sia per i comparti gastronomici e della moda, un patrimonio che ha bisogno di essere raccontato e promosso con attenzione. La capacità di attuare politiche di sviluppo mirate potrà fornire all’Abruzzo l’occasione di affermarsi in un mercato sempre più attento alla sostenibilità, garantendo un beneficio a lungo termine per l’intera economia regionale.
Ultimo aggiornamento il 26 Novembre 2024 da Sofia Greco