Abruzzo: il fondo per la vita indipendente non basta, 579 disabili esclusi dai benefici

Abruzzo: il fondo per la vita indipendente non basta, 579 disabili esclusi dai benefici

L’Abruzzo affronta una grave carenza di fondi per il progetto “Vita indipendente”, con solo 101 domande approvate su 680, suscitando preoccupazioni e proteste tra le famiglie delle persone con disabilità.
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Abruzzo: il fondo per la vita indipendente non basta, 579 disabili esclusi dai benefici - Gaeta.it

L’Abruzzo si trova a fronteggiare una situazione critica riguardo ai finanziamenti per il progetto “Vita indipendente“, un programma chiave per supportare le persone con disabilità. Nonostante le 680 domande presentate, solo 101 sono state approvate, pari al 15% del totale. Con la Regione che ha stanziato soltanto 850mila euro rispetto ai quasi 6 milioni necessari, è urgente affrontare questa realtà, che sta suscitando crescenti preoccupazioni tra le famiglie coinvolte. I rappresentanti sindacali annunciano che, senza un intervento immediato, le manifestazioni di protesta sono già in programma.

Le cifre della frustrazione: stanziamenti e domande

Nell’ultima graduatoria pubblicata, sono emersi numeri che lasciano senza parole: ben 579 persone con disabilità non riceveranno alcun supporto economico. Questo non solo rappresenta una limitazione all’accesso a servizi essenziali, ma costituisce un vero e proprio schiaffo per centinaia di famiglie abruzzesi. Il segretario generale della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri, e Claudio Ferrante, responsabile regionale Cgil Ufficio politiche per la disabilità, evidenziano il grave disinteresse delle autorità locali riguardo alle problematiche legate alla disabilità. I fondi stanziati si rivelano del tutto inadeguati rispetto alle necessità, creando una frattura grave nell’assistenza sociale.

I rappresentanti sindacali non si fermano qui. Riconoscono il lungo dibattito che ha circondato la cosiddetta “legge mancia”, dedicata a finanziare attività come la caccia e circoli ricreativi, ma rimarcano come non si sia investito nella legge regionale che, invece, dovrebbe garantire aiuto ai disabili. In un incontro avvenuto a luglio con l’assessore regionale alle Politiche sociali, Roberto Sant’Angelo, era stata richiesta una revisione della situazione, ma senza esito. La recentissima graduatoria rende evidente come le priorità politiche non siano allineate alle reali necessità dei cittadini.

Anni passati e prospettive future: una richiesta costante di risorse

Negli ultimi anni, la Cgil ha fatto sentire la propria voce per ottenere maggiori risorse destinate al fondo per la Vita indipendente. Nel 2022 e 2023, i finanziamenti iniziali erano insufficienti a coprire tutte le domande, ma grazie all’intervento della Cgil e all’operato di figure di spicco come l’assessore Quaresimale e il presidente Marsilio, era stato possibile garantire maggiore supporto. Se nel 2022 erano stati predisposti 3,5 milioni di euro e nel 2023 ben 4,5 milioni, la domanda per il 2024 ha già raggiunto quote impressionanti, con 680 richieste da soddisfare. Questo quadro suggerisce che, senza un adeguato aumento dei fondi, moltissimi disabili continueranno ad essere esclusi dalla possibilità di condurre una vita dignitosa.

Le problematiche evidenziate non sono soltanto finanziarie, ma si pongono nel contesto di uno scenario normativo e sociale che chiede a gran voce politiche più inclusive. L’articolo 13 dello Statuto regionale invita il Consiglio a rimuovere gli ostacoli economici e sociali per garantire la libertà e l’uguaglianza dei cittadini. Nel contesto di ciò, il diritto delle persone con disabilità a vivere in modo indipendente e a partecipare attivamente alla vita sociale è fondato su principi tanto etici quanto giuridici.

Verso la protesta: un appello alla politica

In un clima di crescente agitazione, Ranieri e Ferrante evidenziano la necessità di un intervento immediato da parte della politica. L’appello è chiaro: la Regione deve reperire le risorse necessarie per garantire una vita dignitosa a chi vive ogni giorno con una disabilità. Senza un’azione concreta, sono già previste manifestazioni di protesta, con una clamorosa azione programmata per il 23 dicembre, quando i sostenitori dei diritti delle persone con disabilità ed i loro familiari si raduneranno davanti all’assessorato regionale. L’obiettivo è rivendicare non solo il diritto al sostegno economico, ma anche l’inclusione sociale e una vita più serena per milioni di italiani, a prescindere dalle loro condizioni. La mobilitazione sembra essere l’unico strumento che rimane per risvegliare le coscienze e costringere la politica a farsi carico di una problematica che non può più essere ignorata.

Ultimo aggiornamento il 17 Dicembre 2024 da Donatella Ercolano

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