Nell’ambito di un’importante iniziativa dedicata alla protezione degli ecosistemi acquatici, la Regione Abruzzo sta portando avanti un progetto di ripopolamento ittico dei fiumi. Questa operazione mira a salvaguardare la biodiversità fluviale attraverso il prelievo e la reintroduzione di trotelle mediterranee nei corsi d’acqua locali. Il Centro Ittiogenico Sperimentale e di Idrobiologia , situato a L’Aquila, è il fulcro di questa attività. La notizia è stata divulgata dal vicepresidente della giunta regionale, Emanuele Imprudente, che ha sottolineato l’importanza di tali azioni per la salute degli ecosistemi abruzzesi.
L’importanza del centro ittiogenico sperimentale e di idrobiologia
Il CISI rappresenta un punto di riferimento nel panorama nazionale per la riproduzione e l’allevamento della trota mediterranea. Grazie alle sue tecniche avanzate e alla sua esperienza, il centro è stato in grado di selezionare esemplari di trotelle di alta qualità, parte integrante di programmi mirati alla conservazione della biodiversità fluviale. La trotta mediterranea è una specie autoctona, il cui patrimonio genetico è fondamentale per il mantenimento degli equilibri naturali nei corsi d’acqua dell’Abruzzo. La scelta di riportare in vita queste specie nei fiumi locali non è solo una questione di conservazione, ma anche un passo verso la promozione della pesca sostenibile e del turismo naturalistico.
Il prelievo delle trotelle avviene in stretta collaborazione con le autorità competenti, garantendo monitoraggio e rispetto per gli ecosistemi interessati. Le trotelle, selezionate con attenzione, vengono immesse in fiumi come l’Aterno, il Vera, e il Vetoio, oltre a corsi d’acqua nelle province di Pescara, inclusi i fiumi San Callisto, Scarsello e Lavino. Queste misure rendono l’Abruzzo una delle poche regioni italiane a investire risorse nella riproduzione di specie ittiche, con l’obiettivo di rafforzare la biodiversità.
Piano di ripopolamento e monitoraggio
Il progetto di ripopolamento si inserisce in una strategia più ampia per mantenere la continuità biologica delle specie ittiche nei fiumi abruzzesi. Questo intervento, noto come “semina”, prevede procedure rigorose per assicurare l’integrazione delle trotelle nell’ecosistema. L’operazione è attentamente controllata e monitorata dalle autorità competenti per garantire la riuscita del progetto e il benessere degli ecosistemi fluviali coinvolti.
Le autorità locali, in particolare la Polizia Provinciale, assumono un ruolo chiave in questo processo di monitoraggio. Grazie a questo sforzo coordinato, si mira a preservare non solo le popolazioni ittiche esistenti, ma anche a rafforzare quelle in declino. Il risultato atteso è un miglioramento delle condizioni acquatiche e una ripresa della fauna ittica locale, favorendo nel contempo l’interesse turistico e la pratica della pesca responsabile.
Con l’approccio scelto, si spera di creare un equilibrio tra sviluppo, conservazione e valorizzazione del territorio. Nei prossimi giorni, le operazioni di ripopolamento si estenderanno anche ad altre province della regione, segnando un altro passo fondamentale verso la tutela della biodiversità acquatica in Abruzzo.
Ultimo aggiornamento il 21 Novembre 2024 da Sara Gatti