Abusi e proteste: Extinction Rebellion denuncia maltrattamenti in questura a Brescia

Abusi e proteste: Extinction Rebellion denuncia maltrattamenti in questura a Brescia

Polemiche sui controlli di polizia durante una manifestazione di Extinction Rebellion a Brescia, con denunce di abusi e interrogativi sulla gestione del dissenso e i diritti civili.
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Abusi e proteste: Extinction Rebellion denuncia maltrattamenti in questura a Brescia - Gaeta.it

Un episodio di presunti abusi durante i controlli di polizia ha scatenato polemiche. Un’informatrice di Extinction Rebellion ha condiviso su social media la sua esperienza dopo la recente manifestazione davanti alla sede di Leonardo a Brescia. Secondo il racconto, le donne coinvolte sarebbero state sottoposte a controlli invasivi, sollevando interrogativi sulla gestione del dissenso e i diritti civili.

La protesta inzia davanti a Leonardo

Il gruppo ambientalista Extinction Rebellion si è unito ad altre organizzazioni, come Ultima Generazione e Palestina Libera, per una manifestazione pubblica che ha avuto luogo a Brescia. L’obiettivo dell’azione era attirare l’attenzione su questioni legate ai cambiamenti climatici e alla responsabilità sociale delle grandi aziende. Il presidio è riuscito a raccogliere un buon numero di partecipanti, che hanno esposto striscioni e distribuito volantini per sensibilizzare la popolazione.

Al termine della manifestazione, circa 25 attivisti sono stati portati in questura per identificazione e controllo. È proprio in questo frangente che sono emersi i primi segnali di maltrattamento. L’interpretazione di alcuni aspetti dei controlli è stata contestata dai manifestanti. La testimonianza di una donna, pubblicata sui social del gruppo, ha raccontato di pressioni subite dai membri della polizia, chiedendo, in modo umiliante, di spogliarsi e compiere alcune flessioni. Questo trattamento, secondo quanto riportato, sarebbe stato riservato solo a chi appariva femminilizzato.

Le denunce e le reazioni

Extinction Rebellion ha reso noto che, oltre ai controlli, alcuni partecipanti sono stati denunciati per motivi che sembrano infondati e altri sono stati espulsi dalla città tramite fogli di via obbligatori. Questa scelta adottata dalle forze dell’ordine sta sollevando interrogativi sulla legittimità delle denunce e sulle modalità usate per gestire il dissenso pubblico.

L’organizzazione ha commentato quanto accaduto come uno “scenario pieno di abusi in divisa”, definendo gli eventi come un segnale allarmante della crescente repressione nei confronti di chi si oppone alle politiche ambientali e sociali in corso. Non solo si sono sentiti vittime di questi abusi, ma hanno anche lamentato una gestione della sicurezza pubblica che potrebbe mettere in discussione i diritti civili nel paese.

L’appello al sostegno e alla giustizia

In seguito agli episodi accaduti, i membri di Extinction Rebellion hanno fatto un appello alla solidarietà, sostenendo che il diritto al dissenso deve essere difeso e protetto. Hanno ricordato ai manifestanti e al pubblico che l’impegno giuridico per far valere i diritti civili non è solo una questione individuale, ma collettiva. Usando l’hashtag #SorellaNonSeiSola, il gruppo ha incitato le persone a unirsi nella lotta per la giustizia e la legalità.

La riflessione più ampia su questi eventi riguarda il modo in cui vengono gestite le manifestazioni e gli attivisti che si oppongono alle scelte politiche attuali, in un momento in cui il dibattito ambientale è più acceso che mai. I membri di Extinction Rebellion hanno promesso che continueranno a lottare per i loro diritti e per quelli di tutti coloro che si trovano a fronteggiare simili situazioni.

Ultimo aggiornamento il 14 Gennaio 2025 da Sofia Greco

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