Accordo di libero scambio Ue-India: allerta per l’agricoltura italiana

Accordo di libero scambio Ue-India: allerta per l’agricoltura italiana

Preoccupazioni per l’accordo di libero scambio tra UE e India: Coldiretti e Filiera Italia avvertono sui rischi di concorrenza sleale che minacciano il settore agroalimentare italiano.
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Accordo di libero scambio Ue-India: allerta per l’agricoltura italiana - Gaeta.it

L’avvio dei negoziati per un accordo di libero scambio tra l’Unione Europea e l’India sta destando preoccupazioni tra gli operatori del settore agroalimentare italiano. Coldiretti e Filiera Italia esprimono forti timori per le possibili conseguenze negative di un’intesa che, secondo loro, potrebbe compromettere la salute dei settori agroalimentari vitali per il Made in Italy.

Il richiamo alla reciprocità

In occasione dell’annuncio da parte del Commissario europeo al commercio Maroš Šef?ovi? di voler concludere i negoziati entro la fine dell’anno, la voce di chi opera nel comparto agricolo si fa risuonante. Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, mette in evidenza un elemento cruciale: l’assenza di reciprocità negli accordi commerciali. Secondo Prandini, un’intesa che consenta all’India di avere accesso facilitato al mercato europeo potrebbe rivelarsi disastrosa per la sopravvivenza di settori chiave come quello del riso, dell’ortofrutta e dei prodotti trasformati.

L’allerta è chiara. Gli agricoltori italiani, che già operano rispettando rigorosi standard di sicurezza alimentare, ambientali e sociali, si troverebbero a fronteggiare una concorrenza senza precedenti. Le richieste indiane di semplificazione e accesso non vengono accompagnate dalla necessità di adeguarsi a simili normative, ciò comporterebbe un pericoloso sbilanciamento a favore dei prodotti a basso costo.

La questione della concorrenza sleale

Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia, sottolinea ulteriormente le sfide che l’accordo potrebbe generare per le imprese italiane. L’inondazione del mercato con prodotti indiani, caratterizzati da costi inferiori e normative meno stringenti, avrebbe come diretta conseguenza una competizione sleale. Questo scenario non solo metterebbe a rischio l’esistenza delle aziende locali, ma minerebbe anche l’intero sistema agricolo del paese.

L’analisi di Scordamaglia non si limita all’immediato, ma si estende a considerare le ripercussioni a lungo termine sull’indotto e sull’occupazione. Esistono forti timori che la mancanza di un circuito di scambi equi possa portare a un aumento della dipendenza da prodotti esteri, soffocando il mercato interno e la produzione nazionale.

L’importanza dell’Accordo Mercosur

Le associazioni agricole guardano con attenzione anche all’Accordo Mercosur, considerato un vero e proprio punto di svolta nelle politiche commerciali europee. Secondo quanto affermato da Scordamaglia, la definizione di un principio di reciprocità chiaro e vincolante in questo contesto è fondamentale. Se l’Unione Europea dovesse mancare di resistere alle pressioni per un accordo senza condizioni favorevoli per i nostri agricoltori, ogni accordo futuro, incluso quello con l’India, potrebbe suonare l’allerta per l’agroalimentare europeo.

Tale strategia commerciale, se non corretta, potrebbe porre in serio pericolo non solo il mercato italiano, ma anche il sistema agricolo di tutta l’Unione. Senza controlli adeguati e mantenendo le disparità di norme, si creerebbe un contesto di incertezza che rischierebbe di snaturare l’identità e la qualità dei prodotti agroalimentari europei.

Le richieste al governo italiano

Coldiretti e Filiera Italia esprimono quindi richieste chiare al governo italiano e alle istituzioni europee: difendere un accordo che tenga al centro il principio di reciprocità. È essenziale garantire che le norme commerciali adottate garantiscano parità di trattamento e rispetto delle regolazioni da parte di tutti i prodotti in ingresso nel mercato europeo. Senza tali salvaguardie, l’integrità del settore agroalimentare italiano sarebbe seriamente compromessa.

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