Oggi, presso l’IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo di Trieste, è stato siglato un fondamentale accordo riguardante le risorse aggiuntive regionali per il 2024. La firma è stata apposta dalle sigle sindacali Cgil, Cisl e Fials, mentre Uil e Nursind hanno espresso il loro dissenso, creando un clima di contrasto all’interno del panorama sindacale. Questo accordo, denominato “Accordo definitivo progetti innovativi area del comparto anno 2024”, rappresenta un passo significativo per il settore della sanità regionale, con un budget complessivo di 605.981,86 euro.
Criticità e necessità di finanziamento
Critiche alle modalità di assegnazione dei fondi
All’inizio del 2024, le organizzazioni sindacali avevano sollevato preoccupazioni riguardo alle nuove modalità di distribuzione dei fondi delle ex RAR, risorse storicamente utilizzate per finanziare molteplici servizi. Questi cambiamenti hanno avuto ripercussioni negative per le aziende del Sistema Sanitario Regionale , in particolare per le aree di Trieste e Gorizia. Secondo i sindacati, le trasformazioni nei criteri di assegnazione hanno comportato un “taglio drastico” delle risorse disponibili, minacciando così la continuità operativa dei servizi. Le RAR avevano sempre consentito di sostenere costi legati a maggiorazioni per turni festivi e notturni, gettoni per i richiami in servizio e compensi per i cambi turno, forme di pagamento essenziali per garantire un servizio di qualità.
La questione dei finanziamenti e il futuro dei servizi
Il dibattito è stato acceso dalla preoccupazione per l’operatività dei servizi essenziali, i cui risultati sono stati messi in discussione dall’insufficienza dei finanziamenti. È evidente che l’adeguatezza delle risorse destinate agli stipendi e alla gestione operativa del personale è cruciale. Senza questi fondi, gli infermieri potrebbero trovare difficoltà a svolgere le loro mansioni, contribuendo così a un’ulteriore crisi nel settore sanitario locale.
L’accordo e le posizioni sindacali
Riconoscimento degli impegni presi
Cgil, Cisl e Fials hanno evidenziato come il recente accordo rappresenti il rispetto degli impegni assunti in precedenza dal presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, e dall’assessore alla Salute, Riccardo Riccardi. Questi hanno confermato l’assegnazione di un finanziamento aggiuntivo da utilizzare per il trattamento accessorio del personale, fissato a ben 381mila euro per il Burlo Garofolo. Tale somma consente di assicurare il mantenimento degli impegni economici stabiliti nel 2023 tra le parti coinvolte, una notizia di rilievo che offre un certo grado di sicurezza ai lavoratori.
Le ragioni del dissenso
Nonostante questo passo in avanti, la Uil, rappresentata da Luciano Bressan, ha sottolineato di non poter sottoscrivere un accordo che contenga delle incertezze, soprattutto alla luce dello stato di agitazione attualmente in corso. Bressan ha espresso il suo timore riguardo all’assenza di garanzie sul proseguo dei finanziamenti per il 2025 e ha messo in evidenza la necessità di chiarire l’importo complessivo reso disponibile dalla Regione Fvg. La carenza di infermieri, un tema caldo per il Burlo, ha rappresentato un altro punto critico nella discussione e nelle trattative.
Il contrasto tra le sigle sindacali e le possibili implicazioni future dell’accordo siglato segnano un momento cruciale per la sanità triestina e per il Burlo Garofolo, notoriamente inserito in un contesto di continua evoluzione e trasformazione. Questi sviluppi pongono l’accento sulla necessità di garantire la sostenibilità economica dei servizi e sul ruolo fondamentale che le organizzazioni sindacali rivestono nel tutelare i diritti dei lavoratori e nel garantire servizi di qualità ai cittadini.