Accordo per la gestione dell'ex Ilva: il consorzio azero aspetta l’ok finale dal governo italiano

Accordo per la gestione dell’ex Ilva: il consorzio azero aspetta l’ok finale dal governo italiano

Il consorzio azero guidato da Baku Steel ottiene il nullaosta per l’ex Ilva di Taranto, mentre si attende la conferma del governo italiano e si avviano trattative su occupazione e sostenibilità.
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Accordo per la gestione dell'ex Ilva: il consorzio azero aspetta l’ok finale dal governo italiano - Gaeta.it

Il futuro dell’ex Ilva di Taranto sembra avvicinarsi a un cambiamento significativo, con i commissari che avrebbero già dato il nullaosta a un consorzio azero guidato da Baku Steel. Questa intesa, favorevole al governo dell’Azerbaijan, attende ora la conferma definitiva da parte dell’esecutivo italiano.

Prossimi passaggi tra governo e ministeri

Nei giorni a venire, si prospetta un incontro cruciale tra il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e Palazzo Chigi. La questione non sarebbe semplicemente un atto formale, ma rappresenterebbe un momento chiave nell’evoluzione della situazione. Parallelamente si è avviata la fase di trattativa esclusiva con i partner azeri: in questo contesto, si cercherà di attuare una norma che riservi il 10% di partecipazione statale a Invitalia. Non è escluso che gli indiani di Jindal Steel International possano essere coinvolti nel progetto, ampliando così il panorama degli investitori.

Dettagli della proposta di Baku Steel e impatti sulle assunzioni

La proposta presentata da Baku Steel prevede una diminuzione del personale attualmente impiegato, portando a una forza lavoro di circa 7mila unità. Tra le novità, emerge l’intenzione di operare con un unico altoforno e due forni elettrici, con la prospettiva di incrementare le forniture elettriche a tre unità nel tempo. Contestualmente, l’altoforno verrebbe dismesso nel medio periodo, una scelta che inevitabilmente avrà ripercussioni sulla produzione totale, fissata a un massimo di 6 milioni di tonnellate. Tali cifre saranno oggetto di discussione anche con i rappresentanti sindacali, i quali si stanno già attivando per tutelare i diritti dei lavoratori e l’occupazione.

Aspettative e sfide con il ministero della Salute

Un’altra importante variabile nella riuscita di questo passaggio riguarda il parere del Ministero della Salute. È essenziale che la nuova gestione tenga conto delle questioni legate alla salute dei lavoratori e all’impatto ambientale dello stabilimento. Proprio per questo motivo, il confronto con le istituzioni sarà delicato e richiederà attenzione massima per garantire che tutte le normative e i requisiti di sostenibilità siano rispettati.

La transizione verso una gestione azera dell’ex Ilva continua a generare attese e interrogativi. Le decisioni che verranno prese nei prossimi giorni saranno determinanti non solo per il futuro dello stabilimento, ma anche per l’intera economia dell’area di Taranto, già colpita da sfide occupazionali e industriali.

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