Una rivoluzione verde è in atto. La Cop29, tenutasi a Baku, Azerbaigian, ha prodotto un accordo significativo tra le nazioni, evidenziando l’urgenza di affrontare la crisi climatica. Questo incontro ha mobilitato oltre 200 paesi, portando a un’intesa su un consistente piano di finanziamento per le nazioni in via di sviluppo, un passo fondamentale verso il raggiungimento di obiettivi climatici condivisi.
Biden esulta per il risultato raggiunto
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha espresso entusiasmo per il traguardo ottenuto a Baku, definendolo “risultato storico“. Durante il suo intervento, ha sottolineato il ruolo fondamentale della delegazione statunitense nel facilitare il dialogo tra i paesi. “Abbiamo messo in luce un percorso per le comunità vulnerabili, che sono sempre più esposte a disastri climatici. È tempo di decidere se vogliamo creare un futuro migliore“, ha dichiarato Biden.
Il capo di Stato ha annunciato un obiettivo ambizioso di finanziamento internazionale per il clima, mirato a garantire il supporto necessario alle economie in via di sviluppo, incoraggiando la transizione verso modelli energetici sostenibili. “Dobbiamo mobilitare tutte le risorse a disposizione per garantire che nessun paese rimanga indietro“, ha aggiunto. Biden ha enfatizzato l’importanza di iniziative come l’Inflation Reduction Act, una legge che mira a rendere più forte il coinvolgimento statunitense nella lotta contro i cambiamenti climatici, sostenendo un’economia più pulita.
Infine, il presidente ha avvertito contro eventuali tentativi di ritardare o annullare tali progressi all’interno del panorama politico americano, esprimendo sicurezza nel fatto che la transizione verso l’energia pulita non può essere ostacolata.
L’Unione Europea parla di una nuova era per la finanza climatica
L’Unione Europea, attraverso le parole del commissario europeo per l’Azione per il clima, Wopke Hoekstra, ha accolto favorevolmente l’accordo raggiunto, definendolo l’avvio di una “nuova era” per il finanziamento climatico. Con l’appello rivolto ai paesi ricchi, l’UE ha chiesto un impegno concreto nella lotta contro il riscaldamento globale, intendendo garantire supporto finanziario per le nazioni più vulnerabili.
Il commissario ha sottolineato come il miliardo di dollari destinati ai paesi in via di sviluppo per affrontare la crisi climatica costituisca una promessa veritiera. “Abbiamo lavorato con determinazione per garantire che il volume dei finanziamenti sia aumentato in modo significativo, superando il precedente obiettivo di raccolta di 100 miliardi di dollari“, ha osservato. I leader europei si sono mostrati ottimisti rispetto all’uscita dal vertice e alla possibilità di garantire un aiuto concreto, rendendo il sostegno non solo necessario, ma anche accessibile per i paesi più colpiti dalle conseguenze del cambiamento climatico.
Dettagli del nuovo accordo e le sfide per i paesi in via di sviluppo
L’accordo raggiunto alla Cop29 stabilisce che i paesi sviluppati si impegnano a garantire circa 300 miliardi di dollari ogni anno entro il 2035 per aiutare le nazioni più povere a fronteggiare le sfide legate ai cambiamenti climatici. Questo incremento nei finanziamenti è considerato cruciale per contrastare eventi estremi e supportare la transizione verso modelli economici sostenibili.
Il presidente della Cop29, Mukhtar Babayev, ha placato le preoccupazioni riguardo ai dubbi di alcuni sul raggiungimento di questo accordo, affermando: “Si è dimostrato che le promesse possono essere mantenute, nonostante le incertezze“. La discussione ha visto schierati i rappresentanti di circa 200 nazioni, impegnati a trovare un compromesso, non senza difficoltà. Le critiche non sono mancate, poiché molte nazioni in via di sviluppo hanno espresso preoccupazioni per l’insufficienza del finanziamento, ritenendo che la cifra promessa non fosse adeguata per fronteggiare gli enormi problemi causati dalla crisi climatica.
Il cammino davanti è lungo e complesso, ma la volontà collettiva di affrontare le emergenze climatiche è oggi più forte che mai, alimentando la speranza in un futuro più sostenibile per le generazioni a venire.
Ultimo aggiornamento il 24 Novembre 2024 da Elisabetta Cina