Accordo sulle nuove NTA: il futuro delle attività ricettive nel centro di Roma

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Accordo sulle nuove NTA: il futuro delle attività ricettive nel centro di Roma - Fonte: Abitarearoma | Gaeta.it

La gestione delle attività ricettive a Roma, in particolare nel cuore del centro storico, si appresta a vivere un’importante fase di rinnovamento normativo. Nonostante le differenze interne alla maggioranza, il Partito Democratico e altre forze di centrosinistra sembrano avvicinarsi a una soluzione finale riguardo alla delibera per la modifica delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Generale adottato nel 2008. Le proposte in discussione mirano a risolvere le problematiche legate agli alberghi e alla proliferazione di B&B e case vacanza, cercando di riportare equilibrio all’intricato tessuto urbano romano.

Interne tensioni alla maggioranza: la gestione della delibera

Il dibattito all'interno del Campidoglio riguardo alla delibera è emerso all’inizio del 2024, dopo che il testo era stato già approvato dalla giunta oltre un anno fa. Inizialmente, le divergenze erano evidenti e presenti anche entro le fila dello stesso Partito Democratico. Le posizioni variavano notevolmente e le questioni in discussione spaziavano dall'accorpamento delle attività alberghiere all’espansione degli esercizi commerciali. Inoltre, vi erano anche opinioni contrastanti sull’eventualità di interventi urbanistici che potessero influenzare i vari quartieri storici di Roma.

Tuttavia, il dialogo, sebbene intenso e a volte animato, ha iniziato a mostrare segni di avvicinamento verso una risoluzione condivisa. Diverse figure politiche, tra cui esponenti del PD, hanno affermato che l'accordo sembra sempre più probabile, specialmente in merito alla protezione del centro storico, che ha visto una diminuzione significativa del numero dei residenti. Il fenomeno è stato accentuato dall’afflusso di turisti e dall’incremento di strutture ricettive, che ha indotto a una riflessione profonda sul futuro dell’area.

L'emergenza B&B e case vacanza

Una delle questioni più scottanti all'interno di questo dibattito è sicuramente il dilagare dei B&B e delle case vacanza nel centro di Roma. Attualmente, la popolazione residente è diminuita a poco più di 100.000 unità, un fenomeno che si è intensificato ulteriormente in vista del Giubileo. Questo spopolamento ha innescato un’importante battaglia da parte di varie figure politiche e comitati di quartiere, i quali hanno chiesto protezioni più forti per salvaguardare il patrimonio culturale e residenziale della città.

Il presidente della commissione patrimonio, Yuri Trombetti del PD, ha evidenziato l'importanza del lavoro fatto in sinergia con i comitati dei rioni storici. Ha infatti affermato che i progressi ottenuti nella salvaguardia del centro storico sono stati decisivi, modificando e rendendo più incisiva la delibera proposta. Un punto cruciale della nuova normativa è la creazione di un richiamo a un regolamento cittadino, il quale prevede l’identificazione delle zone sature dove non sarà più possibile autorizzare nuove aperture di case vacanza. Questa mossa è destinata a rivoluzionare la gestione degli affitti brevi e a contrastare l’invasione di strutture ricettive nel centro di Roma.

Nuove prospettive urbanistiche: cambiamenti in vista

Un aspetto di grande rilevanza della nuova bozza di delibera riguarda l'incentivazione del cambio di destinazione d'uso di alcuni immobili, in particolare per quanto concerne gli uffici. Giovanni Caudo, docente di Urbanistica ed esponente di Roma Futura, ha spiegato che la giunta si avvarrà di esperti tecnici per valutare le aree e stabilire in modo oggettivo dove la concentrazione di attività extra-alberghiere sia già eccessiva. È un passo necessario per garantire un equilibrio tra residenze, attività commerciali e turistiche.

All’interno della proposta, saranno introdotte sottocategorie specifiche per regolare rigidamente chi intende modificare l'uso di un immobile. Questo implica che i proprietari dovranno optare per la creazione di residenze stabili, categorizzate A1 e A2, anziché ampliare il mercato delle abitazioni occasionali che rientrano nella categoria A3, adatta agli affitti turistici. Questo approccio rappresenta una vera e propria restrizione per un settore che ha registrato un forte sviluppo negli ultimi anni, evidenziando come la regolamentazione stia tentando di riportare ordine nel mercato immobiliare della capitale.

Prossimi passi e opposizioni in vista

Se il nuovo Regolamento dovesse essere approvato entro i prossimi sei mesi, ci si attende che il dibattito in aula riguardante la delibera sulle nuove NTA si svolga prima di ottobre. Trombetti ha affermato l'intenzione di portare il provvedimento in aula al più presto, intenzione che dovrà necessariamente tenere conto delle opposizioni che, dato lo scenario attuale, potrebbero non accettare la modifica senza una reazione. Sarà dunque fondamentale un confronto aperto e costruttivo per raggiungere un compromesso che possa soddisfare le esigenze di tutti gli attori coinvolti e garantire un futuro equilibrato alla città, preservando il suo patrimonio storico e culturale.

Ultimo aggiornamento il 16 Settembre 2024 da Elisabetta Cina

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