L’accordo sull’utilizzo delle risorse minerarie in Ucraina potrebbe concretizzarsi a breve con la firma tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e l’ex presidente americano Donald Trump. Le terre rare e i metalli critici presenti nel suolo ucraino sollevano interrogativi tra esperti, poiché le potenzialità reali della nazione in questo campo potrebbero non essere quelle sperate. La strategia di Trump si rivela, quindi, un piano per contrastare il predominio della Cina nel settore delle risorse.
Cosa sono le terre rare e la loro presenza in Ucraina
Le terre rare, un gruppo di 17 elementi della tavola periodica, risultano fondamentali per molte tecnologie moderne. Tra questi troviamo scandio, ittrio, cerio, lantanio, neodimio, e altri. Nonostante l’iniziale entusiasmo per la potenziale scoperta di queste risorse in Ucraina, analisi più approfondite suggeriscono che il Paese possieda solo piccole quantità di scandio, mentre gli altri elementi rari potrebbero essere assenti. Questa confusione è emersa dalle dichiarazioni di Trump, che hanno generato aspettative infondate.
Le risorse critiche e l’accordo con gli Usa
Secondo Gianclaudio Torlizzi, esperto di mercati delle materie prime, l’accordo tra Usa e Ucraina dovrebbe concentrarsi sulle miniere e le risorse considerate critiche, piuttosto che sulle terre rare in senso stretto. Fino ad oggi, l’Ucraina non è in grado di competere con paesi produttori di metalli come il Congo per il cobalto o il Cile per il rame. È comunque interessante notare che l’Ucraina spicca come sesto produttore mondiale di titanio, un metallo strategico utilizzato in vari ambiti industriali, che rappresenta un asset significativo in questo accordo.
La vera ricchezza mineraria dell’Ucraina
Oltre al titanio, l’Ucraina è nota per le sue abbondanti riserve di carbone, gas, minerali di ferro e grafite. Le risorse di litio, essenziali per le batterie elettriche, sono presenti, ma non in quantità tali da conferire al Paese una superiorità significativa nel mercato globale. L’attenzione degli Stati Uniti si concentra prevalentemente sul gas naturale e sul carbone, risorse che si trovano principalmente in aree interessate dal conflitto, come il Donbass. La situazione geopolitica complica la questione, poiché molte miniere sono attualmente sotto il controllo russo.
La strategia di Trump nel contesto globale
La posizione di Trump in relazione alle risorse minerarie strategiche va vista come parte di una più ampia strategia per bilanciare l’influenza della Cina. Negli ultimi mesi, il richiamo a territori come Groenlandia e Canada evidenzia la ricerca di fonti alternative di materie prime. L’interesse americano per l’Ucraina e le sue risorse minerarie potrebbe quindi rappresentare un tentativo di allineare le proprie scorte e capacità manifatturiere a quelle della Cina, riducendo la dipendenza da condizioni globali altamente competitive. Queste dinamiche porteranno sicuramente a sviluppi significativi nei rapporti tra Usa e Ucraina nel futuro prossimo.