Accordo Ue-Mercosur, Fedagripesca Confcooperative esprime preoccupazioni per le produzioni italiane

Accordo Ue-Mercosur, Fedagripesca Confcooperative esprime preoccupazioni per le produzioni italiane

Il presidente di Fedagripesca Confcooperative, Raffaele Drei, esprime preoccupazioni per l’accordo UE-Mercosur, evidenziando rischi per la competitività delle produzioni italiane e la necessità di standard equi e sostenibili.
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Accordo Ue-Mercosur, Fedagripesca Confcooperative esprime preoccupazioni per le produzioni italiane - Gaeta.it

Il dibattito sull’accordo commerciale tra l’Unione Europea e il Mercosur ha sollevato forti preoccupazioni all’interno del settore agroalimentare italiano. Durante un’audizione in Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, Raffaele Drei, presidente di Fedagripesca Confcooperative, ha evidenziato le problematiche legate alla liberalizzazione delle importazioni dai Paesi Mercosur. Nonostante gli accordi di libero scambio siano generalmente accolti con favore, questo specifico accordo non garantirebbe le stesse opportunità e protezioni per le produzioni italiane.

Le implicazioni dell’accordo commerciale con il Mercosur

L’accordo di libero scambio siglato tra l’UE e i quattro Paesi del MercosurArgentina, Brasile, Paraguay e Uruguay— prevede la liberalizzazione dell’82% delle importazioni agricole, aumentando in sei anni le merci importabili in Europa a dazio preferenziale. Tuttavia, questa apertura al mercato potrebbe avere effetti devastanti sulla competitività delle produzioni locali.

Drei ha spiegato che non si tratta solo di un problema di dazi, ma di un vero e proprio squilibrio competitivo. I paesi del Mercosur godono di normative meno restrittive riguardanti la sostenibilità ambientale, l’uso di sostanze chimiche e le condizioni di lavoro, favorendo pratiche agricole che non sono in linea con i rigidi standard europei. Tale disparità potrebbe portare a una sostituzione delle nostre produzioni con prodotti esteri che, nonostante possano risultare più economici, non rispettano le normative etiche e ambientali adottate dagli agricoltori italiani.

L’importanza della reciprocità nelle produzioni

Uno dei punti salienti del discorso di Drei è stato il tema della reciprocità. Per lui, un’accettabile apertura al mercato deve prevedere condizioni simili per i produttori di tutti i Paesi coinvolti. Non basta che i prodotti finiti rispettino i requisiti delle normative europee: è fondamentale che l’intero processo produttivo sia conforme. Questa è una questione cruciale per garantire condizioni di concorrenza equa.

L’assenza di reciprocità è considerata un punto debole dell’accordo, che potrebbe comportare un ulteriore impoverimento del settore agroalimentare italiano. Secondo Drei, se non ci sarà una garanzia di condizioni simili per i produttori dei Paesi del Mercosur, il mercato europeo rischia di diventare una vetrina per prodotti a basso costo ma con standard produttivi discutibili.

Preoccupazioni riguardo l’uso di pesticidi e sostanze chimiche

Drei e i suoi colleghi hanno messo in rilievo un altro aspetto critico: l’uso dei fitofarmaci nei Paesi del Mercosur. La legislazione brasiliana, ad esempio, consente un’ampia lista di pesticidi, molti dei quali sono vietati nell’Unione Europea. Vi è stato un aumento esponenziale della vendita di pesticidi in Brasile, con un volume quadruplicato dal 2000 al 2020. Nel 2020, il 27% dei pesticidi utilizzati erano vietati nell’UE. Questi dati evidenziano quanto sia essenziale garantire che anche i prodotti importati dall’estero siano sottoposti a controlli rigorosi.

Le ultime notizie riguardanti il Ministero dell’Agricoltura brasiliano, che ha recentemente autorizzato 42 nuovi prodotti agrochimici, di cui 24 già vietati in Europa, aggravano ulteriormente la situazione. La preoccupazione è che l’apertura del mercato europeo a questi prodotti senza adeguate garanzie possa alterare drasticamente il panorama competitivo, svantaggiando le aziende italiane che rispettano più severe norme.

Chiamata all’azione per standard di sostenibilità

Drei ha concluso il suo intervento evidenziando l’importanza di stabilire chiaramente gli standard di sostenibilità e benessere animale all’interno dell’accordo. È fondamentale che non solo i prodotti finali siano in linea con le normative europee, ma che anche i produttori del Mercosur rispettino requisiti simili nell’intero processo produttivo. Senza un simile impegno, gli imprenditori italiani si troveranno a dover affrontare un mercato asimmetrico, con conseguenze gravi per l’intero settore agroalimentare italiano.

Queste dichiarazioni pongono l’accento su un’urgente necessità di rivedere l’accordo, affinché le produzioni locali possano continuare a essere competitive senza subire l’impatto di un mercato globalizzato che non opera su principi di equità.

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