La questione degli accorpamenti scolastici sta sollevando un intenso dibattito in diverse aree delle Marche, specialmente nei piccoli comuni e nelle zone interne. Il Partito Democratico lancia un appello alla giunta regionale guidata da Francesco Acquaroli, chiedendo il ritiro di un provvedimento che, secondo i rappresentanti del Pd, sta creando enormi preoccupazioni tra le famiglie, gli insegnanti e i lavoratori. Questo articolo analizza le dinamiche politiche e le conseguenze sociali di tali accorpamenti.
le ragioni della protesta del pd
Il gruppo assembleare del Pd critica aspramente la giunta Acquaroli per l’adozione delle misure riguardanti gli accorpamenti scolastici, accusando la maggioranza di aver agito in modo improvviso e senza consultazioni necessarie. La consigliera regionale Micaela Vitri ha sottolineato come il provvedimento, approvato a ridosso delle festività natalizie, ha avuto effetti negativi per le comunità di Pesaro Urbino e Macerata. Secondo Vitri, “questa azione ha violato i criteri stabiliti dalla stessa giunta e ha seguito procedure che solleverebbero dubbi sulla loro legittimità.”
Il Pd evidenzia che l’intento del governo regionale sembra essere quello di favorire le amministrazioni comunali collaboratrici, a scapito di quelle governate dal centrosinistra. Vitri sottolinea come la riorganizzazione scolastica ignori il diritto all’istruzione nelle aree più fragili del territorio, evidenziando la contraddizione tra la necessità di risorse per la pubblica istruzione e la riduzione dei fondi in favore di spese militari.
le anomalie nella delibera della giunta regionale
Il 30 dicembre, in un gesto definito senza precedenti, la giunta ha modificato una delibera già approvata a partire da poco prima, esclusivamente per alcuni istituti come quelli di Piandimeleto e Macerata Feltria. Sebbene l’esclusione di tali istituti fosse stata segnalata dai consiglieri di minoranza, la sua approvazione è arrivata troppo tardi per evitare nuove ingiustizie, visto che altre realtà scolastiche sono state accorpate malgrado non avessero la stessa necessità.
I consiglieri del Pd hanno messo in rilievo come il provvedimento comprometta l’importanza dell’istruzione, in particolare quella montessoriana, a Chiaravalle. Le accuse puntano il dito non solo contro la modalità di approvazione dell’accorpamento, ma anche sulla mancanza di rispetto verso le istituzioni locali e i loro rappresentanti.
l’impatto sui comuni delle aree interne
L’impatto di questi accorpamenti scolastici si fa sentire in modo particolare nelle aree interne, dove la presenza di istituti scolastici è essenziale per la vita comunitaria e sociale. I consiglieri del Pd come Romano Carancini sottolineano l’importanza di un provvedimento che non solo incide sull’istruzione ma ha ripercussioni sulle comunità locali, in alcuni casi già provate da crisi economiche e sociali. Le azioni della giunta Acquaroli, sostengono i dem, “non solo non risolvono i problemi esistenti, ma li accentuano, mettendo a rischio la sopravvivenza di istituzioni fondamentali per i piccoli comuni.”
Ci si aspetta che le istanze di cambiamento possano emergere a fronte di una situazione così problematica, soprattutto considerando la posizione di alcuni sindaci che si esprimono in favore delle scelte compiute da Acquaroli, creando ulteriore confusione e divisione tra le comunità.
il dibattito politico e le responsabilità
Il clima di tensione politica attorno a questa vicenda è palpabile, e i membri della giunta si trovano al centro di forti critiche. Consiglieri come Maurizio Mangialardi e Manuela Bora non risparmiano attacchi verso l’assessora Biondi, accusandola di non aver difeso adeguatamente un programma educativo rispettato e riconosciuto a livello internazionale, come quello montessoriano.
Le dichiarazioni politiche evidenziano che il provvedimento, approvato senza una reale valutazione delle conseguenze, risponde a logiche di opportunità politica piuttosto che a reali necessità educative. Le affermazioni di Renato Claudio Minardi, in particolare, mettono in discussione la capacità della giunta di gestire e proteggere le aree interne, sottolineando come Acquaroli sarebbe influenzato dalle pressioni del suo partito, a discapito della capacità di prendere decisioni autonome.
La questione rimane aperta e destinata a rimanere un tema caldo nel dibattito politico marchigiano, con gli esiti delle scelte che, nei prossimi mesi, potrebbero influenzare in maniera significativa la vita delle comunità locali e la loro capacità di mantenere un servizio educativo di qualità.
Ultimo aggiornamento il 14 Gennaio 2025 da Laura Rossi