Una denuncia presentata a metà marzo ha portato a un’importante azione da parte delle forze dell’ordine in provincia di Frosinone. Una giovane donna di 25 anni, residente a Supino, ha raccontato una lunga serie di abusi sia psicologici che fisici subiti dal suo ex compagno. Le accuse, dettagliate in una denuncia ufficiale presentata ai carabinieri, hanno portato al divieto di avvicinamento per l’uomo, un operaio albanese di 34 anni che risiede a Ferentino. Di seguito i dettagli delle vicende che hanno portato a questa drastica misura.
I dettagli delle violenze denunciate
La denuncia della giovane madre ha rivelato episodi inquietanti. Tra le accuse, l’ex compagno avrebbe sminuito la donna e controllato i suoi messaggi sul cellulare. Un episodio particolarmente allarmante è avvenuto mentre la vittima era incinta: l’uomo l’avrebbe spinta, facendola cadere e costringendola a un ricovero di cinque giorni all’ospedale Spaziani di Frosinone, per il rischio di aborto. Un evento che sottolinea la gravità delle accuse e le conseguenze potenzialmente fatali delle sue azioni.
Nel racconto della donna emergono anche comportamenti di controllo e violenza quotidiana. Non si limitava a denigrarla verbalmente, ma la picchiava e la intimidiva anche in presenza della loro figlia minore. Questa serie di atti di bullismo emotivo e fisico ha avuto un impatto devastante sulla vita e sul benessere della donna e della sua famiglia.
Le indagini e le conseguenze legali
Dopo la denuncia, i carabinieri di Frosinone hanno avviato un’indagine, raccogliendo testimonianze e prove del comportamento dell’uomo. Dall’inizio di novembre 2024, dopo la fine della loro relazione, l’operaio ha attuato ripetuti episodi di stalking, cercando di contattarla incessantemente tramite chiamate a qualsiasi ora del giorno e recandosi nei pressi della sua abitazione e del luogo di lavoro. Questi comportamenti hanno contribuito a formare il quadro di una situazione di grande vulnerabilità per la giovane.
Gli investigatori, analizzando la situazione, hanno trasmesso una dettagliata informativa al Giudice per le Indagini preliminari di Frosinone. Le evidenze raccolte hanno portato a una decisione urgente: è stato disposto l’applicazione di un braccialetto elettronico per l’uomo, insieme al divieto di avvicinamento a meno di 500 metri dalla donna. Misure necessarie per garantire la sicurezza e la protezione della vittima e della sua famiglia.
Riflessioni su un caso allarmante
La vicenda di Supino è un esempio di come le violenze domestiche possano manifestarsi in modi brutali e insidiosi. Rappresenta un grido d’allerta per la società , mostrando la necessità di rispondere con maggiore attenzione a situazioni di abuso e stalking. Il caso è un richiamo all’importanza di supportare le vittime e di intensificare il monitoraggio delle misure cautelari come quella disposta dal giudice.
Le autorità competenti continuano a lavorare per garantire la sicurezza delle donne, in particolare in casi di violenza domestica. Questa vicenda dimostra anche l’importanza di denunciare e portare alla luce situazioni di violenza che spesso rimangono silenziose, contribuendo a una maggiore consapevolezza e a un cambiamento sociale necessario per affrontare un problema di chiamato negli ultimi anni.