La questione relativa alla salvaguardia del lago di Bracciano sta riempiendo le pagine di cronaca locale e innescando un acceso dibattito pubblico. La multinazionale Acea Ato 2, pur essendo attualmente sotto processo per disastro ambientale, continua a cercare di ottenere permessi per nuove captazioni d’acqua dal lago, il quale ha già subito notevoli danni. Il comitato di difesa del lago non si arrende e promette di proseguire la battaglia legale.
Un processo in corso e le testimonianze chiave
Il 8 aprile 2023 si è aperto in Tribunale a Civitavecchia un processo che coinvolge i vertici di Acea Ato 2, tra cui Paolo Saccani e Tolmino. L’accusa è quella di disastro ambientale. Durante l’udienza, i testimoni rappresentativi delle parti lese hanno fornito dichiarazioni incisive, evidenziando la responsabilità dell’azienda nel progressivo abbassamento del livello delle acque del lago.
Tra i testimoni, il geologo Alessandro Mecali e la ricercatrice Sara Taviani, attualmente all’Autorità di Bacino del Tevere e dell’Agro Romano, hanno esposto in modo chiaro come la gestione della risorsa idrica da parte di Acea Ato 2 abbia contribuito a una crisi che sta mettendo in pericolo non solo l’ecosistema lacustre, ma anche le economie locali che dipendono da essa. La prossima udienza del processo si svolgerà il 17 giugno, con l’audizione di altri esperti del Comitato, Giampietro Casasanta e Mattia Azzella, che potrebbero fornire ulteriori dettagli sulla vicenda.
Il ricorso di Acea Ato 2 e la posizione del Parco di Bracciano-Martignano
In una contesto complesso, il 16 aprile il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche discuterà il ricorso presentato da Acea Ato 2, relativo all’esclusione di nuove captazioni da parte del Parco di Bracciano-Martignano. La normativa vigente, infatti, prevede che non si possano effettuare prelievi d’acqua finché il livello del lago non torni a quello zero idrometrico stabilito e fino a quando non saranno riversate nel bacino le acque dell’acquedotto Traiano. Questi limiti sono stati imposti per salvaguardare un ecosistema già in difficoltà.
Stando alle valutazioni emerse, il sistema di adduzione storico previsto dall’accordo con Acea non viene attualmente utilizzato. Ciò ha portato a chiedersi perché l’azienda si ostini a tentare di riaprire nuovi canali di prelievo invece di investire in infrastrutture e sistemi per il recupero dell’acqua.
L’impatto locale e la posizione del comitato
Il comitato di difesa del lago di Bracciano, rappresentato dalla presidente Graziarosa Villani, ha espresso preoccupazione per la gestione di Acea. Villani ha evidenziato l’assenza di investimenti da parte dell’azienda per proteggere la risorsa idrica, vitale per l’economia di tre comuni circostanti. La bellezza naturale del lago è una risorsa fondamentale, e il comitato denuncia il continuo tentativo di prelevarne acqua senza prendere responsabilità per i danni già causati.
Villani ha confermato che il comitato sarà presente all’udienza del 16 aprile, supportato dai legali Francesco Falconi e Simone Calvigioni, contribuendo così a una battaglia che è diventata simbolo della lotta per la difesa dell’ambiente e delle comunità locali. La situazione del lago di Bracciano rappresenta una questione cruciale che ha bisogno di soluzioni efficaci e sostenibili per garantirne la preservazione per le generazioni future.