Ad Ancona l’80esimo anniversario della liberazione nonostante la pioggia e le tensioni in piazza

Ad Ancona l’80esimo anniversario della liberazione nonostante la pioggia e le tensioni in piazza

L’80esimo anniversario della liberazione ad Ancona celebrato dalla Marina Militare tra cerimonie solenni, proteste in piazza Cavour e tensioni sociali a Jesi, riflettendo divisioni politiche e richieste di pace.
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Ad Ancona, l’80esimo anniversario della liberazione è stato commemorato con una cerimonia ufficiale al monumento ai Caduti, tra momenti di tensione e proteste politiche in piazza Cavour e a Jesi, riflettendo le divisioni sociali attuali nelle Marche. - Gaeta.it

L’80esimo anniversario della liberazione è stato celebrato oggi ad Ancona con una cerimonia ufficiale promossa dalla Marina Militare, nonostante la pioggia battente. Le autorità cittadine e regionali si sono ritrovate al monumento ai Caduti al Passetto per onorare la ricorrenza, un momento importante per ricordare il valore della libertà in un Paese che porta ancora i segni di conflitti e divisioni. La giornata, però, non è stata senza momenti di tensione, con contestazioni in piazza e proteste a Jesi, segno delle fratture sociali presenti.

La celebrazione al monumento ai caduti al passetto

Il raduno delle autorità si è svolto sotto un cielo grigio, ma senza rinunciare a un momento solenne. Al monumento ai Caduti, nel quartiere Passetto, sono state deposte corone d’alloro da rappresentanti di spicco. Il presidente della regione Marche, Francesco Acquaroli, ha partecipato insieme al sindaco di Ancona, Daniele Silvetti, al prefetto Maurizio Valiante e ai delegati dell’ANPI, con la segretaria provinciale e regionale Nicia Pagani.

La Marina Militare ha avuto il suo ruolo con l’Ammiraglio di Squadra Antonio Natale a capo della rappresentanza. In rispetto al lutto nazionale per la morte del pontefice, l’inno di Mameli è stato fatto suonare in forma silenziata e la banda esclusa dalla cerimonia. Acquaroli ha sottolineato l’impegno a mantenere vivi valori fondamentali della costituzione italiana, specie in un momento segnato da difficoltà nazionali e internazionali. Il tono è stato pacato ma deciso nel richiamare l’attenzione sul dovere di trasmettere quei principi alle nuove generazioni.

Il corteo, le proteste e lo scontro politico in piazza cavour

Dopo la cerimonia, un corteo di cittadini ha attraversato viale della Vittoria accompagnato dal canto di “Bella Ciao”, simbolo della resistenza italiana. L’arrivo in piazza Cavour ha però scatenato una manifestazione critica, con un gruppo di persone – tra cui alcuni consiglieri comunali di opposizione – che ha contestato il sindaco Silvetti.

La protesta vedeva esposte numerose bandiere palestinesi e slogan che chiedevano di escludere i fascisti dalla piazza e invocavano la pace per la striscia di Gaza. L’atmosfera si è fatta tesa quando la segretaria dell’ANPI, Nicia Pagani, ha cercato di mediare invitando al rispetto e alla pazienza: “democrazia è anche ascolto, le proteste dopo” ha detto.

Il sindaco Silvetti ha fortemente criticato le restrizioni imposte dal governo per le celebrazioni del 25 aprile, giudicandole un grave errore che ha lasciato i sindaci senza supporto sul territorio. Dal palco ha lanciato appelli per il cessate il fuoco a Gaza e richieste di maggiore attenzione alle disuguaglianze sociali, ribadendo una posizione che miscela sensibilità civiche e critiche politiche in un momento fragile.

Tensioni e proteste anche a jesi per questioni sociali e politiche

Nel corso della giornata, anche la città di Jesi ha visto momenti di agitazione legati a proteste promosse da esponenti dei centri sociali locali. Alcuni manifestanti hanno esposto striscioni contro il decreto sicurezza e contro il riarmo, con slogan come “resistere alla guerra” e “no rearm europe”.

La manifestazione a Jesi rappresenta un altro segmento di quel malessere che si respira in diverse piazze italiane, dove temi legati ai diritti civili, alla sicurezza e ai conflitti internazionali accendono il dibattito pubblico. I gruppi sociali attivi continuano a far sentire la loro voce in modo diretto, talvolta causando momenti di disagio nell’ordine pubblico.

Un appuntamento di grande rilevanza per le marche

In tutta la regione marchigiana, la ricorrenza del 25 aprile resta un appuntamento di grande rilevanza, che richiama storie e memorie ma si confronta con le tensioni del presente, riflettendo le divisioni sociali e politiche di questo periodo.

  • Armando Proietti

    Armando è un giovane blogger esperto di cronaca e politica. Dopo aver studiato Scienze Politiche, ha avviato un blog che analizza e commenta gli eventi politici italiani e internazionali con uno stile incisivo e informativo, guadagnandosi la fiducia di un vasto pubblico online.

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